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Correggere la scoliosi nell'adulto: dalle cause ai trattamenti

Correggere la scoliosi nell'adulto: dalle cause ai trattamenti

La scoliosi in età adulta è trattata in modo diverso a seconda della gravità dei sintomi. Scopriamo come.

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La scoliosi è una patologia caratterizzata da una deformazione della colonna vertebrale sui tre piani dello spazio. Anche se spesso è diagnosticata e curata durante l'adolescenza, la scoliosi può persistere oppure manifestarsi per la prima volta anche in età adulta. 

1 Le cause della scoliosi nell’adulto

La scoliosi negli adulti può manifestarsi in due forme principali: come scoliosi idiopatica (anche non diagnosticata o non trattata adeguatamente durante l’adolescenza), o come scoliosi degenerativa, che può associarsi o meno ad altre condizioni dell’età adulta. 

Entrambe le forme hanno fattori prognostici che possono influenzare lo sviluppo e la progressione della patologia.


La scoliosi idiopatica nell’adulto

Spesso la scoliosi negli adulti è l’evoluzione di una nota scoliosi dell'adolescente; tale fenomeno, come nell’adolescente, non è ancora del tutto compreso. Si sa che sono presenti in vario grado i fenomeni degenerativi caratteristici dell’età adulta. In alcuni casi, tuttavia, si ha una scoliosi che non è stata correttamente diagnosticata in età di sviluppo e/o che non ha ricevuto un trattamento adeguato. La deviazione della colonna può progredire, a velocità variabile da individuo ed individuo, nel corso degli anni.


La scoliosi degenerativa dell’adulto

La scoliosi degenerativa si sviluppa a causa del deterioramento delle strutture osteo-ligamentose della colonna vertebrale legate all'età, come la spondiloartrosi o la spondilolistesi (scivolamento di una vertebra rispetto alla sottostante). Questi fattori contribuiscono all'alterazione della normale biomeccanica vertebrale e possono far progredire ulteriormente la deviazione.

Sebbene la componente genetica sia meno evidente negli adulti rispetto ai bambini, il fattore ereditario può comunque giocare un ruolo significativo. Diversi studi hanno dimostrato che avere un parente di primo grado con la scoliosi aumenta la probabilità di sviluppare tale condizione.


Altre pcause di scoliosi da adulti

Alcune patologie concomitanti nel paziente possono influenzare la comparsa o l'aggravamento della scoliosi in età adulta:

  • Osteoporosi: questa malattia riduce il contenuto minerale delle ossa, rendendo la colonna vertebrale più suscettibile a crolli delle vertebre stesse che possono provocare o accentuare le curvature.
  • Artrite: l'infiammazione e la degenerazione delle articolazioni vertebrali possono portare a cambiamenti strutturali che favoriscono lo sviluppo e la progressione della scoliosi.
  • Malattie neuromuscolari: condizioni come il morbo di Parkinson, la distrofia muscolare, o altre malattie che influenzano i nervi o i muscoli possono compromettere la stabilità della colonna vertebrale e causare scoliosi.

2 Sintomi della scoliosi nell’adulto

I sintomi della scoliosi negli adulti possono variare significativamente a seconda dell'entità e della localizzazione della curva, oltre che dalle condizioni generali di salute dell'individuo. I principali sintomi sono:

  • Dolore alla colonna lombare e/o toracica: il sintomo più frequente e comune della scoliosi negli adulti è il dolore, che può manifestarsi lungo la colonna vertebrale. Il dolore è spesso il risultato dell’artrosi a livello delle faccette posteriori, e della pressione esercitata dalle vertebre deformate sui dischi intervertebrali; tali condizioni possono provocare vari gradi di compressione dei nervi spinali. Può aggravarsi con l'attività fisica, dopo lunghi periodi di sedentarietà o durante il riposo notturno.
  • Rigidità e riduzione della mobilità: la rigidità nella schiena è un altro sintomo frequente. Può limitare notevolmente il range di movimento della persona, rendendo difficili azioni quotidiane come piegarsi, torcersi o sollevare oggetti. Questo sintomo può progredire con il tempo, specialmente se la condizione non viene trattata adeguatamente.
  • Alterazioni della postura e dell’equilibrio: la scoliosi può causare cambiamenti visibili nella postura di una persona. Questi includono spalle disallineate, un fianco più alto dell'altro, asimmetrie del torace o una camminata irregolare. Queste alterazioni non solo influenzano l'aspetto estetico ma possono anche compromettere l'equilibrio e la coordinazione, aumentando il rischio di cadute, specialmente negli anziani.
  • Affaticamento: la costante tensione muscolare, peraltro non bilanciata tra i vari gruppi muscolari, necessaria per sostenere una colonna vertebrale deformata può portare a un'eccessiva stanchezza. Gli adulti con scoliosi spesso riferiscono di sentirsi più affaticati del normale, soprattutto dopo aver svolto attività che impegnano la schiena. A tutto questo si aggiunge la perdita di tono muscolare dovuto sia all’età che all’immobilità del paziente, instaurando un circolo vizioso autoalimentato difficile da spezzare. 
  • Riduzione dell’altezza corporea: a causa della progressione della/le curva/e, il soggetto affetto progressivamente si abbassa di statura.
  • Problemi Respiratori: in casi di scoliosi severa, la deformità che coinvolga anche il tratto toracico della colonna e la stessa gabbia toracica può ridurre lo spazio disponibile per i polmoni, influenzando la capacità respiratoria. Questo può risultare in dispnea durante esercizi fisici o anche in stato di riposo, a seconda della gravità della curva e della sua localizzazione.

3 La correzione della scoliosi negli adulti

Il trattamento della scoliosi negli adulti varia a seconda della gravità dei sintomi, dell'entità della curvatura della colonna vertebrale e delle condizioni di salute complessive del paziente. Non esiste un unico approccio adatto a tutti, ma un insieme di opzioni che possono essere personalizzate per le esigenze individuali. È, quindi, fondamentale un approccio multidisciplinare; infatti, non interviene nel trattamento solo il chirurgo vertebrale, ma anche altri professionisti come il fisiatra, il fisioterapista, l’anestesista (per la terapia del dolore), il neurologo.

Nello specifico:

  • Fisiatra: medico specializzato nel processo riabilitativo e nel recupero di funzionalità perse o alterate; il fisiatra dopo la visita del paziente prescriverà il ciclo di trattamento più congruo al paziente.
  • Fisioterapista: professionista sanitario che metterà in atto il ciclo di terapie prescritte ed assisterà il paziente durante la riabilitazione; tale figura è fondamentale in quanto rapportandosi direttamente col paziente, avrà un riscontro della situazione, potendo quindi adattare e modulare la riabilitazione in base all’evoluzione clinica.
  • Anestesista: medico specializzato, tra i vari aspetti che lo distinguono, nella cura e gestione del dolore, potendo prescrivere cure fatte da uno o più farmaci o mettendo in atto procedure anche mini-invasive per alleviare le sofferenze del paziente
  • Neurologo: medico specializzato nella gestione e cura delle malattie neurologiche; tale professionista interviene nella gestione terapeutica di tutte quelle sindromi o malattie che hanno nella scoliosi una delle manifestazioni cliniche. Con una gestione adeguata della malattia di base, il paziente sarà più facilmente in grado di affrontare le cure specifiche della scoliosi.


Il trattamento conservativo della scoliosi

Uno degli approcci più comuni include la fisioterapia, che mira a rinforzare e ribilanciare i gruppi muscolari deficitari e migliorare la flessibilità e la mobilità della colonna vertebrale. Il fisioterapista può sviluppare un programma di esercizi personalizzato che aiuti a ridurre il dolore e a mantenere o migliorare la postura.

Rispetto agli adolescenti, in cui si possono utilizzare entro certi limiti i corsetti correttivi, negli adulti tale utilizzo è di base sconsigliato, se non per alleviare il dolore e prevenire l'immobilizzazione prolungata nelle fasi acute; l’utilizzo eccessivo dei corsetti, infatti, rischia di indebolire ulteriormente la muscolatura. I corsetti devono essere indossati secondo le indicazioni del medico per garantirne l'efficacia e minimizzare gli effetti collaterali come l'atrofia muscolare.

Per gestire il dolore possono essere prescritti farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) o, in casi più severi, farmaci più potenti come il cortisone associati o meno a farmaci oppiacei. In casi selezionati, il paziente potrà essere sottoposto a procedure mini invasive come per esempio punture lombari oppure iniezioni TC guidate in sedi mirate.

4 La correzione chirurgica della scoliosi

Per gli adulti con curve severe, in progressione e/o con sintomi che non rispondono ai trattamenti conservativi, la chirurgia può essere l'opzione migliore. Ovviamente, trattandosi spesso di adulti con varie comorbidità, si valuta il rapporto rischio/beneficio e si discute col paziente la strategia chirurgica migliore per i minori rischi possibili. 

Le procedure chirurgiche normalmente includono la fusione vertebrale, dove le vertebre vengono armate con viti e connesse insieme con barre metalliche per correggere il più possibile la curvatura e stabilizzare la colonna; spesso alla correzione e fusione della colonna possono essere associate varie tecniche per decomprimere le strutture nervose e liberare così le stesse.


Scoliosi dell’adulto: ortopedico o neurochirurgo?

Nel panorama medico italiano la figura del chirurgo vertebrale di per sé non è ufficialmente definita. La chirurgia vertebrale è una disciplina chirurgica in cui operano sia ortopedici che neurochirurghi, ed entrambe le figure spesso collaborano insieme.

La scoliosi dell’adulto, storicamente, è stata una patologia ortopedica. Purtroppo, l’ortopedico che si occupa di colonna vertebrale è una figura oggi meno diffusa, in rapporto al neurochirurgo. In definitiva, il paziente con scoliosi dell’adulto può rivolgersi sia all’ortopedico che al neurochirurgo, ovviamente dopo essersi documentati correttamente se il professionista prescelto abbia esperienza in tale campo.

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