Ascolta l'audio dell'articolo Dolore al fegato: sintomi, cause e quando preoccuparsi
0:00:00

Il dolore al fegato è un disturbo che spesso genera preoccupazione. Non a caso: il fegato è un organo fondamentale, coinvolto nella digestione, nella depurazione dell’organismo e nel metabolismo dei nutrienti. Quando inizia a fare male o dà segnali di sofferenza, è normale chiedersi: “Cosa sta succedendo? È grave?”.

Molte persone descrivono il dolore al fegato come un fastidio o una pressione sotto le costole a destra, a volte con fitte o sensazione di peso. Ma non sempre il dolore in questa zona è davvero legato al fegato: può dipendere da colon, colecisti, stomaco o muscoli. Infatti, il fegato è privo di quelle terminazioni nervose che possono causare la sensazione di dolore legato alle patologie che colpiscono direttamente l'organo.

In questa guida completa analizziamo dove si localizza il dolore al fegato, quali sintomi lo accompagnano, le possibili cause, gli esami utili e i rimedi.

Altro

1 Dove si sente il dolore al fegato?

Il fegato si trova nella parte superiore destra dell’addome, sotto le costole. Per questo motivo, il dolore legato a questo organo viene percepito in più punti.


Localizzazione del dolore

Per la maggior parte, quando si tratta di descrivere il dolore, le persone riferiscono fitte al fegato o dolore sotto la costola destra che si irradia alla schiena.
Qui i punti più comuni:

  • Sotto le costole a destra è la sede più tipica
  • Fianco destro con sensazione di peso o fitte
  • Schiena e spalla destra con dolore riflesso, dovuto a innervazioni comuni
  • Addome superiore, un fastidio diffuso, a volte confuso con gastrite.


Differenza con altri dolori addominali

Molto spesso il dolore può essere dovuto ad altre condizioni che non coinvolgono il fegato:

  • Colecisti e calcoli biliari che presentano dolori improvvisi, molto forti, dopo pasti grassi.
  • Colon irritabile o meteorismo si distingue per crampi e gonfiore addominale.
  • Pancreatite presenta dolore forte al centro o lato sinistro, che si irradia alla schiena.
  • Dolori muscolari o costali un dolore localizzato che peggiora con i movimenti.

Un dolore sotto la costola destra dopo mangiato suggerisce più spesso problemi alla colecisti che fegato, quindi, per capire se il dolore proviene realmente dal fegato, è necessaria una valutazione medica con esame obiettivo ed eventuali test diagnostici.

Sintomi

2 Sintomi associati a un problema al fegato

Il dolore da solo non è sufficiente per diagnosticare un problema epatico. Spesso sono i sintomi associati a dare indizi più precisi:

  • Stanchezza cronica e debolezza
  • Nausea e perdita di appetito
  • Prurito diffuso detto anche "prurito da fegato" (legato all’accumulo di bile nel sangue)
  • Urine scure e feci chiare sono indicatori di colestasi (interruzione o riduzione de flusso di bile)
  • Colorito giallastro della pelle (ittero) sintomo causato dalla bilirubina alta
  • Sensazione di gonfiore addominale (per accumulo di liquidi).
  • Epatomegalia (fegato ingrossato)


Segnali di un fegato affaticato

Un fegato “appesantito” o in sofferenza può dare sintomi più sfumati: 

  • digestione lenta, senso di pesantezza dopo i pasti
  • intolleranza all’alcol
  • cefalee ricorrenti
  • disturbi del sonno.


Quando il dolore indica un problema grave

Se il dolore al fegato si accompagna a ittero, perdita di peso, forte affaticamento, ascite (pancia gonfia di liquidi) o dolore persistente che non migliora, è necessario consultare subito un medico.
Potrebbe trattarsi di condizioni serie come cirrosi, insufficienza epatica o tumore al fegato.

Possibili cause

3 Cause più comuni del dolore al fegato

Il fegato può essere in sofferenza per diversi motivi. Tra le cause più frequenti troviamo:


Fegato grasso (steatosi epatica)

La steatosi epatica è l’accumulo di grasso nelle cellule del fegato. È molto diffusa e spesso silenziosa.

  • Cause: sovrappeso, diabete, abuso di alcol, dieta ricca di grassi e zuccheri.
  • Sintomi: senso di peso al fianco destro, stanchezza, talvolta dolore sordo sotto le costole.
  • Rischi: può evolvere in steatoepatite e cirrosi.

Scopri la dieta per la steatosi epatica.


Epatite e infezioni

Le epatiti sono infiammazioni del fegato, spesso di origine virale (A, B, C, ma anche D ed E), il cui primo campanello d'allarme sono le transaminasi alte rilevate dagli esami del sangue. 

  • Sintomi: stanchezza, nausea, dolore addominale, urine scure, ittero.
  • Decorso: alcune forme guariscono spontaneamente, altre diventano croniche e portano a cirrosi o tumore.


Cirrosi ed epatopatie croniche

La cirrosi è una condizione in cui il tessuto sano del fegato viene sostituito da cicatrici (fibrosi).

  • Cause principali: abuso di alcol, epatiti croniche, malattie autoimmuni.
  • Sintomi: dolore o senso di peso al fegato, gonfiore addominale, sanguinamenti, prurito, affaticamento.
  • Complicanze: insufficienza epatica, varici esofagee, tumore epatico.


Tumore al fegato

Il carcinoma epatocellulare è la forma più frequente. Spesso si sviluppa su un fegato già malato (cirrosi, epatite cronica).

  • Sintomi iniziali: pochi o assenti.
  • Sintomi avanzati: dolore sordo e persistente al fianco destro, dimagrimento, ittero, ascite.
  • Importanza della diagnosi precoce: fondamentale negli individui a rischio.


Dolore funzionale o passeggero

Non sempre il dolore indica malattia.

  • Dopo pasti abbondanti o grassi può presentarsi un senso di peso sotto le costole.
  • Dopo assunzione di alcol è dovuto al fegato temporaneamente affaticato.
  • Stress o tensione muscolare addominale.

Diagnosi

4 Diagnosi e test utili

Un medico valuta la presenza di dolore epatico attraverso diversi strumenti:

  • Visita clinica e palpazione addominale per valutare ingrossamenti o sensibilità dolorosa.
  • Esami del sangue:
    • transaminasi (ALT, AST)
    • bilirubina
    • gamma GT
    • fosfatasi alcalina
    • markers virali (HBV, HCV)
  • Ecografia addominale esame di primo livello per individuare steatosi, noduli, cirrosi
  • TAC o risonanza magnetica per approfondire in caso di sospette lesioni
  • Biopsia epatica nei casi in cui serve conferma istologica
  • FibroScan valuta la presenza di fibrosi e grasso epatico.

Cure

5 Cosa fare in caso di dolore al fegato

Quando rivolgersi subito al medico

  • Dolore forte e persistente al fianco destro
  • Comparsa di ittero (pelle e occhi gialli)
  • Ascite o gonfiore addominale improvviso
  • Dolore accompagnato da febbre, nausea intensa o vomito.


Gestione e stili di vita

  • Seguire una dieta equilibrata, povera di grassi saturi e zuccheri
  • Limitare l’uso di alcol
  • Evitare automedicazione con farmaci che possono danneggiare il fegato (es. paracetamolo ad alte dosi)
  • Evitare eccessi di zuccheri e grassi saturi
  • Mantenere un peso sano e praticare attività fisica regolare.


Rimedi naturali: verità e falsi miti

Molti cercano soluzioni rapide per “depurare il fegato”, ma non esistono cure miracolose. In realtà, il fegato si rigenera da solo se non sovraccaricato.

Bere acqua a sufficienza, seguire un’alimentazione sana e fare movimento sono i veri alleati. Non hanno basi scientifiche: cure miracolose, detox di un giorno, beveroni disintossicanti.

Scopri come depurare il fegato.

Prevenzione

6 Prevenzione: come mantenere il fegato in salute

Per proteggere il fegato nel tempo:

  • Alimentazione: preferire cibi freschi, poco elaborati. Ridurre fritti, alcol, bevande zuccherate.
  • Vaccinazioni: contro epatite A e B nei soggetti a rischio.
  • Stile di vita sano: attività fisica, controllo del peso.
  • Controlli periodici: ecografie ed esami del sangue in caso di fattori di rischio (epatiti croniche, diabete, obesità).


Alcol e danni al fegato

Tutto l’alcol che introduciamo, per essere metabolizzato, deve passare per il nostro fegato. Durante questo processo, l’etanolo contenuto nelle bevande alcoliche viene trasformato in acetaldeide, una sostanza tossica che può danneggiare direttamente le cellule epatiche e innescare stress ossidativo e infiammazione.

Nel tempo, l’esposizione ripetuta a queste sostanze provoca una sequenza di danni progressivi:

  • Steatosi alcolica: l’accumulo di grasso nelle cellule del fegato (fegato grasso) è il primo segnale di sofferenza, spesso silenzioso e reversibile se si sospende l’assunzione di alcol.

  • Epatite alcolica: l’infiammazione acuta o cronica del fegato che può dare febbre, dolore addominale, ittero e alterazioni degli esami ematici.

  • Fibrosi e cirrosi: la cicatrizzazione del tessuto epatico riduce la capacità del fegato di svolgere le sue funzioni vitali. La cirrosi può portare a insufficienza epatica, ascite, sanguinamenti e rischio di encefalopatia.

  • Tumore al fegato (carcinoma epatocellulare): il danno cronico e la rigenerazione continua delle cellule aumentano il rischio di sviluppare un cancro epatico.

Non esiste una quantità di alcol “sicura” al 100%: i danni dipendono da molti fattori individuali come genetica, sesso, dieta e altre malattie concomitanti.
La prevenzione più efficace resta limitare drasticamente l’alcol o eliminarlo del tutto, specialmente se si hanno già problemi epatici o valori alterati agli esami.

Altro

7 Domande frequenti

Dove si localizza il dolore al fegato?
Generalmente nella parte destra sotto le costole, ma può irradiarsi alla schiena e alla spalla destra.

Come capire se è il fegato a fare male?
Solo il medico può distinguerlo con esami obiettivi e test. Sintomi come ittero, urine scure, feci chiare e prurito possono essere segnali d’allarme.

Quali sono i sintomi del fegato ingrossato?
Gonfiore addominale, senso di pressione sotto le costole, stanchezza e dolore sordo al fianco destro.

Cosa mangiare quando fa male il fegato?
Alimenti leggeri e poco grassi: verdure, frutta, cereali integrali, carni bianche, pesce, legumi. Da evitare alcol, fritti, insaccati.

Quando preoccuparsi per un dolore al fianco destro?
Se il dolore è forte, persistente o associato a nausea, febbre, ittero o gonfiore addominale.

Quanto dura il mal di fegato?
Dipende dalla causa: se legato a un pasto abbondante può risolversi in poche ore, mentre se dovuto a patologie croniche può essere persistente.