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Il dolore pelvico nella donna: dai sintomi alla diagnosi

Il dolore pelvico nella donna: dai sintomi alla diagnosi

La sindrome del Dolore Pelvico Cronico (DPC) è caratterizzata da disturbi nelle parti inferiori dell'addome. Ne parliamo con la Dott.ssa Silvia Magnaldi, specializzata in diagnostica per immagini.

Dott.ssa Silvia Magnaldi
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Pur potendo colpire entrambi i sessi, il DPC è una problematica principalmente femminile. Viene considerato cronico se si protrae per oltre 3-6 mesi e può avere un impatto molto negativo sulla qualità della vita e sulla sfera comportamentale, sessuale ed emotiva della persona.

Per orientarsi nel percorso diagnostico da seguire e scegliere la terapia ottimale da prescrivere, il medico curante deve considerare non solo il tipo di dolore, ma anche l'età della paziente (prepubere, fertile o menopausale): in età differenti il dolore pelvico cronico può, infatti, avere cause diverse.

1 Sintomi e cause del dolore pelvico cronico

Il DPC può derivare da patologie dell'apparato riproduttivo femminile, dell'apparato urinario, dell'apparato digerente o del sistema muscoloscheletrico.
I sintomi possono insorgere improvvisamente o gradualmente e talora sono ciclici o associati a sanguinamenti o secrezioni vaginali. Il dolore può essere accompagnato anche da:

  • febbre
  • nausea
  • vomito
  • malessere

Una delle patologie ginecologiche che si manifestano con DPC è l'endometriosi, malattia cronica e invalidante caratterizzata dalla presenza di tessuto endometriale, cioè quello che riveste la cavità uterina, in sedi anomale, cioè al di fuori dell'utero. Le cause di questa patologia non sono ancora del tutto chiare.

2 L’endometriosi

Il tessuto in sede anomala (ectopico) è ormono-dipendente, per cui ciclicamente prima si ispessisce e poi si sfalda. A differenza del tessuto endouterino, che dopo lo sfaldamento viene eliminato con le mestruazioni, quello ectopico non è del tutto eliminabile e pertanto può essere incapsulato nell'organismo e causare disturbi.

Di solito, l’endometriosi si localizza nella cavità pelvica, più frequentemente sulle ovaie. Spesso le lesioni endometriosiche interessano altri organi.

Sintomi e diagnosi

L'endometriosi è caratterizzata da: 

  • sangue in varie fasi di trasformazione biochimica, con struttura e consistenza diverse nel tempo
  • fibrosi retraente, conseguente all'incapsulamento del sangue all'interno dell'organismo
  • lesioni multiple spesso in sedi atipiche 

Le donne affette da endometriosi presentano un dolore pelvico cronico che si aggrava soprattutto prima e durante il ciclo mestruale.
Il dolore può verificarsi anche durante i rapporti sessuali (dispareunia), e talvolta, durante la minzione (disuria) o durante la defecazione (dischezia). 

Il trattamento preferito consiste in quello farmacologico ormonale di vario tipo.

Profilo psicologico della paziente affetta da endometriosi

La diagnosi di endometriosi è difficile e spesso tardiva, perché la sintomatologia è subdola e variegata e la tolleranza al dolore varia da paziente a paziente.
Le pazienti possono sviluppare un atteggiamento d’insofferenza nei confronti dei sanitari, perché la malattia e i suoi sintomi non vengono riconosciuti. Le pazienti con endometriosi possono, inoltre, avere problemi a concepire perchè sterili.

Esami diagnostici per endometriosi

Gli esami più consigliati per una prima diagnosi sono: 

  • Ecografia transvaginale, che può essere di primo livello (integrazione dell'esame ginecologico) o di secondo livello (eseguita da medici, in genere ginecologi, specializzati in questa indagine)
  • Risonanza Magnetica (RM)

La TAC e la radiologia tradizionale non sono indicate nella endometriosi, in quanto non sono in grado di individuare le lesioni tipiche della malattia.

L’esame delle tube (Isterosalpingografia) viene riservato ad una fase successiva per determinare il grado di sterilità della paziente.

3 La risonanza magnetica pelvica

La risonanza magnetica (RM) va eseguita da personale esperto e refertata da medici radiologi specializzati nell'argomento, previa adeguata preparazione nei giorni precedenti l'esame RM. Uno dei momenti più importanti dell'esame è il colloquio anamnesico prima della RM, che guida la successiva condotta.

4 Il ruolo del medico curante nella cura dell’endometriosi

L’endometriosi, malattia multiforme e pluricompartimentale, è una malattia che coinvolge molti medici diversi.

Quando si decide di operare una paziente con endometriosi, ci può essere la necessità di un approccio chirurgico multidisciplinare (allo stesso tavolo operatorio possono essere chiamati il ginecologo, l'urologo e il chirurgo generale). 

Va sottolineato il ruolo del medico di medicina generale che deve riconoscere i sintomi ciclici e piuttosto generici della malattia; importantissima è anche la figura dello psicologo che può essere consultato per equilibrare le relazioni sociali delle pazienti.

Di seguito, il dettaglio delle funzioni di ciascun specialista in fase di diagnosi e cura della paziente: 

  • il medico di medicina generale che conosce la storia personale e familiare della paziente, deve riconoscere la ciclicità dei dolori pelvici cronici e guidare la paziente a consultare lo specialista più adatto 
  • il ginecologo guida la paziente nella scelta della terapia ormonale e intervento chirurgico, eventualmente indirizzandola verso centri di riferimento 
  • il radiologo ricopre un ruolo veramente importante nell’esecuzione della risonanza magnetica e nel riconoscimento delle lesioni in sede anomala e della gravità della malattia endometriosi
  • l'urologo viene consultato quando la malattia coinvolge l'apparato urinario, manifestandosi con cistiti o ritenzione urinaria (ureteronefrosi) 
  • il gastroenterologo e il proctologo vengono consultati quando la paziente presenti disturbi gastroenterici ciclici o atipici e abbia delle localizzazioni intestinali 
  • il neurologo viene consultato in caso di sciatalgie o lombalgie

In conclusione, quando si provano i sintomi elencati e si sospetta una endometriosi, la prima cosa da fare è parlarne con il proprio medico e affidarsi, quindi, a uno specialista per ottenere una pronta diagnosi, grazie a esami specifici, e a un percorso di cure adeguate che ridiano serenità e una vita normale.

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