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Endometriosi: cos'è, come si scopre e come si cura

Endometriosi: cos'è, come si scopre e come si cura

È una malattia invalidante che necessita di un a particolare attenzione per essere risolta.

Dott.ssa Silvia Magnaldi
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L’endometriosi è una malattia invalidante e con rilevante impatto sociale, perché causa infertilità, assenze dal lavoro e perfino licenziamenti, ed è oggetto di svariati disegni di legge per aiutare le donne che ne sono affette.

1 Cos’è l’endometriosi?

Per capire cos’è l’endometriosi bisogna accennare alla fisiologica attività ciclica dell’apparato genitale femminile. La superficie interna dell’utero, organo cavo in cui si impianta l’embrione, è rivestita da un tessuto, l’endometrio, che in età fertile risponde mensilmente agli stimoli ormonali, ispessendosi per accogliere l’embrione se l’ovulo viene fecondato e sfaldandosi durante le mestruazioni se la fecondazione non avviene.

Nell’endometriosi il tessuto endometriale, sempre sensibile alla stimolazione ormonale ciclica, si impianta in sedi anomale, ad esempio nella parete o fuori dall’utero o in sedi più lontane, e, non potendo essere eliminato per via naturale, si trasforma in raccolte di sangue a lento riassorbimento e circondate da fibrosi, “adesiva”, cioè responsabile di aderenze, e retraente, perché tende ad irrigidire le strutture coinvolte.

L’endometriosi si localizza più spesso in sede pelvica (utero, tube, ovaie, colon-retto, vescica ed ureteri, nervi e peritoneo pelvici); raramente interessa organi extra-pelvici (fegato, diaframma, torace, cervello).

2 Si conoscono le cause dell’endometriosi?

L’impianto di tessuto endometriale in sedi anomale sembra essere dovuto a mestruazioni retrograde, per cui il prodotto di sfaldamento mestruale esce dalle tube invece che passare dall’utero alla vagina e poi all’esterno. L’impianto può talora essere la conseguenza di interventi chirurgici.

3 Quali sono i sintomi dell’endometriosi?

I sintomi sono numerosi e talora difficili da interpretare. Il più frequente è la dismenorrea, cioè il dolore durante le mestruazioni, soprattutto nei primi due-tre giorni del ciclo, crampiforme e molto intenso, tale da impedire alla Paziente di alzarsi dal letto e compiere normali attività.

Altri sintomi, meno frequenti e spesso indicativi di localizzazioni in sedi particolari, sono la dispareunia, cioè il dolore durante i rapporti sessuali, la dischezia, cioè il dolore durante la defecazione, e la disuria, cioè il dolore durante il vuotamento della vescica. Una caratteristica importante dei sintomi è la ciclicità, con peggioramento durante le mestruazioni. Del quadro clinico dell’endometriosi fa anche parte la sterilità.

4 Come si diagnostica l’endometriosi?

La diagnosi di endometriosi si basa su un attento esame clinico, che comprenda l’ascolto della storia e dei sintomi, seguito da un’accurata visita ginecologica integrata da ecografia, meglio se transvaginale. Se clinicamente viene posto il sospetto di endometriosi, può essere utile un approfondimento diagnostico con Risonanza Magnetica (RM). La TAC non è indicata perché non evidenzia adeguatamente le raccolte di sangue ed espone le Pazienti (in genere giovani) ad una dose ingiustificata di radiazioni. La diagnosi di endometriosi è facilitata se i Medici sono esperti dell’argomento.

5 Che frequenza ha questa malattia?

L’endometriosi colpisce una donna su 10 e viene diagnosticata in media 6-8 anni dopo l’inizio dei sintomi o anche mai, sia perché le mamme, spesso affette dalla stessa malattia senza saperlo, insegnano alle figlie che è normale avere dolori durante le mestruazioni, sia perché i suoi sintomi sono vaghi e diversi da Paziente a Paziente, dunque difficili da diagnosticare.

6 La Risonanza Magnetica, deve essere eseguita in un momento particolare o con apparecchiature o tecniche speciali?

La RM deve essere eseguita con apparecchi ad alto campo (>1.5T) e da Medici Radiologi esperti nell’argomento e presenti al momento dell’esame.
L’esame va infatti modulato: solitamente mirato sulla pelvi, può essere esteso all’addome superiore se si evidenziano alterazioni (per esempio degli ureteri) che possono interessarlo o se la sintomatologia è particolare.

Dopo il colloquio anamnestico il Medico Radiologo può decidere che è necessario distendere la vagina o il retto ed il colon distale con gel ecografico diluito, per valutare meglio l’infiltrazione delle loro pareti, per cui è indispensabile un’adeguata preparazione intestinale prima della RM.

I giorni ideali per effettuare la RM sono quelli compresi tra il 5° ed il 12° del ciclo mestruale. L’utilizzo del mezzo di contrasto è legato alla necessità di differenziare l’endometriosi da altre malattie ed è una decisione che spetta al Medico Radiologo al momento dell’esame.

7 Come si cura l’endometriosi? 

La terapia dell’endometriosi è multidisciplinare e va affidata a Medici esperti dell’argomento. Dopo varie fasi storiche (inclusa quella in cui venivano effettuate ampie demolizioni chirurgiche nella maggior parte delle Pazienti), attualmente la terapia più diffusa ed efficace è quella medica con estro-progestinici, basata sulla “messa a riposo” dell’apparato genitale.

La chirurgia, che deve essere effettuata da Chirurghi ginecologi dedicati, è riservata alle forme più gravi che non rispondono alla terapia medica.

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