Si può quindi dire che, come non esiste la dieta per diabetici, ad eccezione di alcune misure che se seguite farebbero bene a tutti, così non esiste una specifica attività fisica, ma specifiche attenzioni legate alla terapia in atto allo stato di salute generale.
Dottore, l’esercizio fisico è consentito per i diabetici?
Rispondo indirettamente: l'inattività fisica è una delle principali cause del diabete mellito di tipo 2 (DMT2), e le persone inattive hanno un rischio di sviluppare il DMT2 superiore dal 50 all'80% rispetto a chi è fisicamente attivo. Non solo, l’esercizio sia aerobico che di resistenza è capace di prevenire lo sviluppo del DMT2 in chi è predisposto o abbia già il pre-diabete.
Quali sono i principali vantaggi di fare movimento?
L'esercizio aerobico nei pazienti con DMT2 migliora il controllo glicemico, riduce il dannoso grasso viscerale e la resistenza all'insulina. L'esercizio ha anche effetti benefici sulla pressione arteriosa, sul profilo lipidico e comporta una perdita di peso, benché modesta. Sia l'allenamento aerobico che quello di resistenza favoriscono il miglioramento della funzionalità del tessuto epatico, muscolare e adiposo. Questi benefici si possono avere per tutti i tipi di diabete.
Ha effetti positivi anche sul colesterolo?
Sì, c’è un effetto favorevole sul metabolismo dei lipidi, poiché i trigliceridi possono essere ridotti perfino del 50%, mentre aumenta di non poco il colesterolo cosiddetto “buono” (HDL). Inoltre, il colesterolo “cattivo” (LDL), per effetto dell’esercizio, modifica le sue particelle che da piccole, dense e pericolose diventano più grandi, meno dense e quindi meno “tossiche”.
Quali sono gli effetti cardio-vascolari?
È dimostrato che se l’obeso, il diabetico o l’iperteso fanno almeno 30 minuti al giorno di attività fisica aerobica moderata o vigorosa per 5 giorni alla settimana, completando con l’aggiunta di esercizi di forza (o di resistenza) 3 volte a settimana, si riduce fortemente il rischio di malattie cardio-vascolari (infarto, paralisi, ecc.), migliora la pressione del sangue e la sensibilità insulinica.
Può migliorare anche il controllo glicemico?
Se accoppiato ad una adeguata gestione della terapia e dell’alimentazione, e se l’attività fisica è di una determinata intensità, allora sì, si avrà un buon miglioramento del controllo glicemico. Il rischio è che, se non si adatta la terapia, si possano avere ipoglicemie (calo della glicemia e, alla fine, minori benefici: questa è la principale differenza rispetto a chi non ha il diabete, dover cioè controllare la glicemia, regolare la terapia e l’alimentazione).
Quali sono, quindi, gli esercizi adatti per chi soffre di diabete?
La risposta è complessa, poiché se una semplice passeggiata può essere fatta da tutti tranquillamente – ma sarebbe troppo poco - diverso è se l’attività diventa moderata o vigorosa. In effetti bisogna distinguere fra semplice attività fisica ed esercizio vero e proprio, attività del tempo libero, ricreativa, sportiva, agonistica, ecc. Inoltre, va considerata l’età, la presenza di altre malattie, di complicanze proprie del diabete, della eventuale compromissione articolare (artrosi, ecc.) e la presenza di obesità. Infine, è importantissimo tenere presente se una persona che è sempre stata sedentaria vuole cominciare l’attività, poiché questa deve ricevere apposita preparazione. Si consiglierà quindi l’attività adatta dopo aver considerato tutti questi fattori.
Occorre fare distinzioni a seconda dello stato di salute?
Assolutamente sì: se non si hanno complicanze in genere o alterazioni cardiovascolari, non ci sono particolari controindicazioni; in caso contrario, bisogna essere cauti e valutare con appositi esami lo stato fisico, specie per chi passa dalla sedentarietà all’attività fisica.