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Come ridurre l’indice glicemico a tavola

Come ridurre l’indice glicemico a tavola

Alcuni semplici trucchi alimentari per migliorare la tua salute

L’indice glicemico degli alimenti gioca un ruolo chiave nella regolazione della glicemia e nella prevenzione di patologie metaboliche.
Conoscere come abbassarlo attraverso la scelta dei cibi, i metodi di cottura e gli abbinamenti corretti può fare la differenza, non solo per chi ha il diabete, ma anche per chi desidera adottare un’alimentazione più equilibrata e funzionale al benessere

1 Cos’è l’indice glicemico e perché è importante

L’indice glicemico (IG) è un parametro che classifica i carboidrati in base alla rapidità con cui aumentano i livelli di glucosio nel sangue dopo la loro assunzione. Si misura su una scala da 0 a 100, dove il valore di riferimento (100) è assegnato al glucosio puro.

Un alimento con IG elevato provoca un rapido innalzamento della glicemia, stimolando un picco insulinico; al contrario, un alimento a basso IG induce un rilascio più graduale di glucosio nel sangue. Questa distinzione è particolarmente rilevante per pazienti diabetici, prediabetici, con insulino-resistenza o sindrome metabolica, ma anche per la popolazione generale, poiché un'alimentazione con carichi glicemici elevati è associata a un aumentato rischio di obesità, diabete tipo 2, steatosi epatica non alcolica e patologie cardiovascolari.

È opportuno precisare che l’IG non tiene conto della quantità effettiva di carboidrati presenti in una porzione: per questo si affianca spesso al carico glicemico (CG), che considera anche la quantità.

2 Tecniche per abbassare l’indice glicemico degli alimenti

Riso: parboiled, freddo, integrale

Il riso rappresenta uno dei cereali più diffusi nel mondo, ma la sua forma raffinata ha spesso un IG elevato, anche superiore a 80.

Tuttavia, è possibile modulare l’impatto glicemico attraverso alcune accortezze:

  • Riso parboiled: sottoposto a un trattamento termico che gelatinizza l’amido e ne riduce la disponibilità digestiva, mantenendo un IG inferiore rispetto al riso bianco.
  • Riso integrale: contiene più fibre e antiossidanti, e rallenta l’assorbimento intestinale dei carboidrati.
  • Riso cotto e raffreddato: il processo di raffreddamento induce la retrogradazione dell’amido, favorendo la formazione di amido resistente, che viene digerito solo parzialmente e ha un effetto simile alla fibra solubile.

Patate: bollite, al forno, raffreddate

Anche le patate sono alimenti ad alto IG, soprattutto nella versione al forno o in purea. Tuttavia, modificando cottura e temperatura si possono ottenere vantaggi significativi:

  • Patate bollite e raffreddate: il raffreddamento aumenta l’amido resistente, riducendo l’impatto glicemico.
  • Cottura al dente: minore gelatinizzazione dell’amido, quindi IG più basso.
  • Consumate con la buccia: l’apporto di fibre insolubili è maggiore e modula l’assorbimento del glucosio.

L’associazione con grassi sani (olio extravergine d’oliva), fibre (insalata, legumi) o proteine (pesce, legumi, uova) ne attenua ulteriormente la risposta glicemica.

3 L’importanza degli abbinamenti: fibre, proteine e grassi

L’indice glicemico di un pasto dipende dall'interazione tra tutti i macronutrienti presenti:

  • Fibre solubili (frutta, legumi, avena): rallentano lo svuotamento gastrico e l’assorbimento del glucosio.
  • Proteine: stimolano un rilascio insulinico moderato ma contribuiscono alla sazietà e stabilizzazione glicemica.
  • Grassi insaturi: rallentano la digestione e migliorano la risposta glicemica.

Un piatto di riso bianco ha un impatto glicemico diverso se consumato da solo oppure insieme a verdure grigliate e una porzione di salmone.

4 Esempi di pasti a basso indice glicemico

  • Insalata di riso freddo con verdure, tonno al naturale e olio EVO
  • Patate bollite fredde con legumi e erbe aromatiche
  • Riso integrale con zucchine, ceci e curcuma
  • Vellutata di lenticchie rosse con crostini integrali e semi di chia

Queste combinazioni hanno un effetto stabilizzante sulla glicemia postprandiale e favoriscono la sazietà a lungo termine.

5 Consigli utili per chi ha il diabete o la glicemia alta

Per chi presenta alterazioni del metabolismo glucidico, come nel caso del diabete mellito di tipo 2 o del prediabete, è consigliabile:

  • Prediligere cereali integrali e legumi
  • Limitare l’uso di alimenti ultraprocessati e zuccherati
  • Fare attenzione al tempo di cottura (evitare pasta e riso troppo cotti)
  • Pianificare pasti regolari, evitando lunghi digiuni seguiti da abbuffate

L’attività fisica postprandiale (come una passeggiata) può contribuire a migliorare ulteriormente la gestione glicemica.

6 Alimenti da preferire e da evitare

Preferire:

  • Legumi (lenticchie, ceci, fagioli)
  • Verdure non amidacee
  • Cereali integrali (avena, farro, orzo, quinoa)
  • Frutta a basso IG (mele, pere, frutti di bosco)
  • Yogurt bianco non zuccherato, semi oleosi, pesce azzurro

Limitare:

  • Bevande zuccherate e succhi di frutta
  • Pane bianco, riso bianco, patate fritte
  • Dolci industriali, cereali da colazione raffinati
  • Snack salati e farine raffinate


Infografica con illustrazioni che mostrano alimenti consigliati come legumi, mela, pane integrale, yogurt, broccoli e pesce, e alimenti da limitare come bevande zuccherate, pane bianco, patatine fritte, biscotti e snack confezionati.

7 Integratori e spezie che aiutano a regolare la glicemia

Alcuni nutrienti e composti vegetali hanno dimostrato effetti benefici sulla regolazione glicemica:

  • Curcumina: principio attivo della curcuma, con azione antinfiammatoria e potenziale effetto sulla sensibilità insulinica.
  • Cannella: (Cinnamomum cassia): può migliorare l’utilizzo periferico del glucosio e ridurre la glicemia a digiuno in alcuni soggetti.
  • Integratori specifici: (ad es. a base di berberina, acido alfa-lipoico, cromo picolinato): da assumere solo sotto supervisione di un professionista.

8 Quando rivolgersi a un nutrizionista

Una valutazione nutrizionale personalizzata è indicata in caso di:

  • Diabete diagnosticato o in fase di sospetto
  • Prediabete, sindrome metabolica, obesità viscerale
  • Familiarità per malattie cardiovascolari o dislipidemie
  • Necessità di un piano alimentare a basso carico glicemico per fini preventivi o terapeutici

Un nutrizionista può fornire indicazioni individualizzate sulla scelta e la preparazione degli alimenti, evitando restrizioni inutili e promuovendo un’alimentazione sostenibile nel tempo.

9 Domande frequenti (FAQ)

Qual è l’indice glicemico delle patate bollite?
Dipende dal tempo di cottura e dalla varietà, ma in genere è medio-alto. Raffreddarle aiuta a ridurlo.

Cosa mangiare per abbassare la glicemia?
Verdure, legumi, cereali integrali, proteine magre e grassi buoni aiutano a tenere sotto controllo la glicemia.

Il riso fa alzare la glicemia?
Sì, soprattutto quello bianco. Meglio scegliere riso parboiled o integrale e consumarlo freddo.

Il riso parboiled ha un indice glicemico più basso?
Sì, perché trattato in modo da rendere l’amido meno disponibile per l’assorbimento rapido.

Perché il riso freddo è meglio per la glicemia?
Perché il raffreddamento favorisce la formazione di amido resistente, che ha un minore impatto sulla glicemia.

Qual è il modo migliore di cucinare le patate per i diabetici?
Bollirle con la buccia, lasciarle raffreddare e abbinarle a fibre o proteine.

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