Quelle strane macchie che spuntano sulla pelle: c’è da preoccuparsi?
La nostra pelle è soggetta all’insorgenza di macchie con l’avanzare dell’età, le cui cause non sono sempre da ricercare nell’esposizione solare
Le macchie cutanee sono disordini della pigmentazione e rappresentano la terza causa di dermatosi, causando un disagio psicosociale significativo. Solitamente si manifestano come lesioni non palpabili e piane, di colorito bruno perché caratterizzate da un'abnorme presenza di melanina.
A cosa sono dovute le concentrazioni di melanina che causano le macchie della pelle?
Possono essere dovute a diversi fattori: con l'avanzare dell'età, la pigmentazione della pelle tende a diventare sempre più irregolare, compaiono così le cosiddette macchie senili, localizzate soprattutto sul dorso delle mani e sul viso.
Da cosa dipendono invece le macchie solari?
Sono legate all’avanzare dell’età, ad esposizioni solari ripetute, anche brevi ma intense, ed alle scottature in età giovanile. La macchia solare può, però, insorgere anche per l’assunzione di farmaci fototossici, come minociclina, tetraciclina, antimalarici e fenitoina.
Ci possono essere altre cause?
Sì, ad esempio le modificazioni ormonali fisiologiche come la gravidanza, la terapia sostitutiva, la menopausa e la terapia estroprogestinica contraccettiva. In questo caso si parla più propriamente di melasma, che è caratterizzato da macchie irregolari marroni, grigio-marroni, simmetriche e localizzate al volto.
Quali sono gli esami clinici a cui è sottoposto il melasma?
La Lampada di Wood, grazie alla quale è possibile distinguere alcuni tipi di ipercromia. Fondamentale per la diagnosi differenziale con la lentigo maligna (un tipo di melanoma che si presenta come una macchia scura) è la dermatoscopia e, talvolta, anche la biopsia incisionale per l’esame istologico.
A cosa mirano i trattamenti terapeutici delle iperpigmentazioni?
A ridurre lo stimolo alla produzione di melanina e di nuovo pigmento, attraverso l’inibizione dell’enzima tirosinasi a vari livelli e con diversi meccanismi, ed alla rimozione di melanina già formata (esfoliazione) favorendo il turnover cellulare epidermico. Inoltre, poiché l’esposizione solare rappresenta un importante fattore eziologico, la terapia del melasma non può prescindere dall’utilizzo quotidiano di fotoprotettori ad ampio spettro.
Cosa comprende la terapia?
Principalmente inibitori della tirosinasi (composti fenolici e non fenolici) ed antiossidanti.
Possono essere rimosse le macchie?
Sì, con i peeling ed alcuni tipi di laser. Il peeling chimico cutaneo è un trattamento medico consistente nell’applicazione cutanea di un acido (o di una combinazione di acidi) che viene scelto dal medico in funzione delle finalità da raggiungere, e che ha azione chimica sulla pelle tale da danneggiare l’epidermide ed intaccare il derma.
Ha lo scopo di regolarizzare le relative imperfezioni ed ipercromie, accelerare il ricambio cellulare, regolarizzare il sebo, restringere i pori dilatati, migliorare qualitativamente il manto cutaneo, stimolare i fibroblasti alla ricostruzione del collagene e dell’elastina, al fine di dare nuova vitalità e freschezza alla pelle agendo attivamente sul rinnovo dello strato cutaneo nella sua totalità, spesso causando una voluta esfoliazione cuanea.
Il laser invece emette una specifica lunghezza d'onda, a sua volta selettivamente assorbita dal pigmento melaninico. La macchia viene trattata in una o più sedute.
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