Disintossicarsi dalla cocaina? Ora si può
Una tecnica tutta italiana consente di stimolare in maniera non invasiva le aree cerebrali compromesse dall'uso ripetuto di cocaina, ripristinandone il corretto funzionamento.
Quello della cocaina non è un semplice ‘vizio’ curabile indagando ed agendo su cause psicologiche e sociali, ma esistono precisi meccanismi neurologici alla base di questa dipendenza. Sono numerosissimi i casi di persone che ne rischiano la ricaduta in seguito a trattamenti farmacologici, ma oggi la soluzione c’è e, a detta di molti, tra i quali lo stesso Lapo Elkann, questo trattamento funziona davvero.
La scoperta che riesce a sconfiggere la dipendenza da cocaina vede protagonisti due medici italiani, professor Antonello Bonci, uno dei maggiori neuroscienziati del mondo, e un esperto team di medici e psicologi diretto dal professor Luigi Gallimberti, che dirige un centro di disintossicazione clinica a Padova e da anni è impegnato in progetti di prevenzione.
Attraverso impulsi di corrente (bassissima, pari a quella della batteria di un orologio) direzionati in particolari aree del cervello (precisamente sulla zona detta DLPFC, ovvero dorsolaterale prefrontale), è in grado di far uscire dal tunnel della droga anche i pazienti più recidivi. La tecnica si chiama Stimolazione Magnetica Transcranica (Tms) e attualmente è sotto studio in diverse parti del mondo per il suo utilizzo in questo ambito, anche se viene usata già da anni per la cura di demenze, stati depressivi gravi e molte altre patologie psichiatriche.
Il protocollo di Gallimberti e Bonci consiste in sedute che durano 12 minuti: all’inizio due sedute al giorno a 30 minuti l'una dall'altra per cinque giorni, poi una al giorno una volta alla settimana per 11 settimane e, infine, una seduta due volte al mese per tre mesi. La tecnica sembra non avere effetti collaterali, anche se alcuni pazienti hanno riportato di aver avuto un leggero fastidio al momento dell’applicazione.
«Recentemente ho condotto una ricerca su 32 pazienti dipendenti da cocaina. Metà sono stati sottoposti a Tms e metà sono stati trattati con farmaci. Ebbene, tutti i pazienti del gruppo Tms sono arrivati alla fine del percorso e gli esami delle urine hanno dimostrato che l’87% era cocaine-free. Mentre solo il 31% del secondo gruppo è arrivato alla fine del trattamento farmacologico e il 37% era cocaine-free», spiega il Dr. Gallimberti.
Come questa stimolazione riesca a far togliere interesse alla cocaina non è ancora chiaro, anche se ci sono due ipotesi preponderanti: «Si pensa che il segnale elettrico possa distruggere le proteine specifiche associate alla memoria del piacere o, in alternativa, che produca una sorta di rumore di fondo, un’interferenza che impedisce al cocainomane di percepire il desiderio del piacere stesso», spiega lo specialista.
Si stanno moltiplicando gli studi di ricerca scientifica in cui la TMS viene utilizzata per trattare varie forma di dipendenza, vi sono ancora molti interrogativi a cui gli scienziati stanno cercando di trovare una risposta, ma i risultati preliminari fanno ben sperare per il prossimo futuro.
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