Un seno troppo piccolo, svuotato dall'allattamento, un seno troppo grande che causa disagio e mal di schiena oppure una malformazione. La chirurgia estetica è la soluzione per ottenere il seno che si desidera in equilibrio con il corpo e l'immagine di sé.

Altro

1 Mastoplastica additiva

La mastoplastica additiva è l'intervento di chirurgia estetica che permette l'aumento di volume del seno, la modifica della sua forma, la correzione di asimmetrie o malformazioni che possono creare disagio, imbarazzo e scarsa autostima.

L'intervento consiste nell'inserimento all'interno della mammella di una protesi ed è indicato per chi desidera:

  • armonizzare le dimensioni di un seno troppo piccolo rispetto al corpo
  • restituire la forma e le dimensioni ad un seno sciupato da gravidanza e allattamento
  • correggere disparità di forma e volume tra i due seni
  • intervenire su malformazioni congenite

Altro

Le protesi mammarie

Le protesi mammarie utilizzate sono dei dispositivi medici certificati, costituiti da un involucro di silicone liscio o testurizzato che può contenere soluzione fisiologica o gel di silicone coeso. Anche la forma può variare, principalmente in rotonda e a goccia, ma le varianti possono arrivare fino a 180 tipologie diverse di protesi.

Le protesi contenenti soluzione fisiologica (acqua e sale) non sono molto utilizzate a causa della consistenza poco naturale al tatto, del rumore causato dallo spostamento del liquido durante i movimenti, della tendenza a perdere volume col tempo per la perdita di liquido.

Le protesi contenenti gel di silicone sono le più utilizzate grazie alla naturalezza al tatto e alla durata nel tempo senza subire perdite o deformazioni. La densità del gel all'interno impedisce, in caso di rottura, la dispersione del contenuto.

La scelta dell'involucro dipende dalla fisiologia della paziente e dalle sue necessità: un involucro liscio richiede delle incisioni più piccole, ma può essere suscettibile di rotazione una volta posizionato, situazione non ottimale in presenza di un impianto a goccia, mentre un involucro testurizzato aderirà meglio ai tessuti, ma potrebbe richiedere delle incisioni più grandi.

Attualmente le dimensioni delle protesi, a differenza delle scorse decadi in cui si optava per seni dirompenti, sono scelte da medico e paziente in base alla larghezza di spalle e torace, per ottenere un risultato naturale, elegante e armonico.
Le protesi rotonde si utilizzano nel caso si parta da un seno piuttosto piccolo perché tendono a mettere in risalto la parte superiore del seno e il risultato estetico, su un seno grande, non sempre è esteticamente piacevole.
Le protesi a goccia hanno una forma più naturale e si prediligono quando la donna presenta spalle e torace ampi.

Per ottenere un risultato ancora più naturale, oggi si riempiono i profili della protesi con del grasso prelevato da cosce o addome della paziente, allo scopo di modellare il seno verso un ideale estetico che sia in equilibrio con le altre forme del corpo.

Altro

L'intervento di mastoplastica additiva

L'intervento di inserimento delle protesi è studiato e progettato in base al risultato che si vuole ottenere, alla conformazione fisica della donna e valuta il posizionamento e la tipologia di incisione che può essere:

  • ascellare
  • dal solco sottomammario
  • dall'areola

L'incisione ascellare prevede l'inserimento della protesi a partire da un'incisione praticata all'altezza dell'ascella della paziente. Questa metodologia non lascia cicatrici visibili sul seno, ma crea dei postumi sulla regione ascellare che possono risultare dolorosi.
L'accesso dal solco sottomammario lascia dei segni più ampi, ma è l'ideale quando è previsto l'inserimento di protesi voluminose o a goccia.
L'incisione dell'areola, infine, è la metodologia più applicata perché lascia una cicatrice poco visibile, anche se può provocare una perdita di sensibilità nella zona del capezzolo.

Il posizionamento delle protesi è scelto in base al seno naturale della paziente, allo spessore dei tessuti cutanei e del muscolo: si può creare una tasca sottoghiandolare o sottomuscolare (sotto al muscolo pettorale) oppure si può utilizzare la tecnica dual plane che distribuisce la protesi sotto entrambe le zone.

Altro

2 Mastoplastica riduttiva

La mastoplastica riduttiva si esegue quando la paziente presenta un seno troppo sviluppato, ptosi (abbassamento del seno) o un'asimmetria che crea

  • difficoltà di respirazione
  • dolori associati al ciclo mestruale
  • disturbi dell'apparato muscolo-scheletrico con ripercussioni su collo e spina dorsale
  • imbarazzo nei rapporti sociali
  • problemi dermatologici nel solco sottomammario come dermatiti e ulcere

La gigantomastia può dipendere da un eccesso di parenchima mammario, la parte ghiandolare che assieme al tessuto adiposo compone il seno, dall'obesità, da uno squilibrio ormonale e, se presente in giovane età, da una patologia ereditaria nota come ipertrofia mammaria virginale.

L'intervento prevede l'asportazione di una quantità variabile di tessuto e il riposizionamento di areola e capezzolo per portarli all'apice del cono mammario. Solitamente, in concomitanza si esegue anche un sollevamento del seno (mastopessi) il che comporta la tipica incisione a T rovesciata che coinvolge parte dell'areola, seno e solco sottomammario.

La mastoplastica riduttiva può essere necessaria anche sull'uomo quando questi soffre di ginecomastia, ovvero lo sviluppo di un profilo mammario nel maschio con crescita di tessuto ghiandolare per cause genetiche e familiari o di tessuto adiposo dovuto all'obesità.
Nel caso di presenza di tessuto ghiandolare si procede con una mastectomia con riduzione dell'eccesso di cute, mentre nel caso di tessuto adiposo si esegue una lipoaspirazione.

Altro

Mastopessi o lifting del seno

La mastopessi è una tecnica chirurgica estetica di sollevamento del seno, un lifting che senza l'utilizzo di protesi può modificare aspetto e volume della mammella.
Si utilizza solitamente in caso di ptosi mammaria, ovvero un seno svuotato a causa di gravidanza e allattamento, dopo un forte dimagrimento oppure in contemporanea con una mastoplastica riduttiva per riposizionare il complesso areola-capezzolo.

Il chirurgo estetico, in base alle valutazioni fatte con la paziente eseguirà una serie di incisioni per poter rimodellare, alzare e ridare volume al seno.

Altro

3 L'intervento di mastoplastica: prima e dopo

Sono fondamentali per un'intervento di mastoplastica la visita e colloquio preparatorio, per capire le aspettative e i desideri della paziente e spiegarle come si può intervernire per ottenere un risultato ottimale che si avvicini, il più possibile, ai suoi desideri, ma che sia in armonia con il suo corpo.

Prima dell'operazione sono necessari alcuni esami pre-operatori:

  • analisi del sangue
  • elettrocardiogramma
  • ecografia per le pazienti al di sotto dei 40 anni
  • mammografia per le pazienti over 40, a causa della diminuzione di tessuto ghiandolare in favore del tessuto adiposo 

L'intervento viene normalmente eseguito in day hospital con sedazione profonda e anestesia locale, senza bisogno di anestesia generale e intubazione. La paziente potrà, in questo modo, risvegliarsi pochi secondi dopo la fine dell'operazione e tornare a casa a fine giornata.

Il post-operatorio prevede l'applicazione di drenaggi per 24 ore, cerotti che comprimano le cicatrici in modo da permetterne la guarigione in tempi rapidi, reggiseno contenitivo da indossare per circa un mese e limitazione di alcuni movimenti (non guidare per 10 giorni) e attività fisiche (niente sport per 30 giorni). L'attività lavorativa può riprendere dopo 15 giorni.

L'intervento non è molto doloroso e i farmaci prescritti sono l'antibiotico e, in caso, degli antidolorifici.

La stabilizzazione estetica definitiva del seno avviene tra i 3 e i 6 mesi dall'intervento: anche se l'aumento di volume e il riposizionamento si possono vedere immediatamente dopo l'intervento, ci sarà un effetto statico e leggermente gonfio per i primi 3 mesi, dopodiché il seno si assesterà sul risultato finale.