Il riscontro clinico è essenziale per impostare una corretta terapia e spesso è il momento più importante sebbene sia necessario che venga confermato dalle indagini strumentali. Queste ultime vanno sempre eseguite se non altro spesso per escludere il tumore del colon-retto. A volte i sintomi vanno cercati o perché il paziente potrebbe non essere in grado di riferirli perché profano o solo per pudore, in particolare le pazienti.
Il riscontro clinico è essenziale per impostare una corretta terapia e spesso è il momento più importante sebbene sia necessario che venga confermato dalle indagini strumentali. Queste ultime vanno sempre eseguite se non altro spesso per escludere il tumore del colon-retto. A volte i sintomi vanno cercati o perché il paziente potrebbe non essere in grado di riferirli perché profano o solo per pudore, in particolare le pazienti. Spesso il sintomo riferito dal paziente è solo la punta dell’iceberg sebbene lui pensi che sia il più importante. Se ad esempio consideriamo la proctorragia, cioè la perdita di sangue dal retto, che è uno dei sintomi più comuni, può capitare, ancora oggi, di fare diagnosi affrettata di emorroidi e non considerare che queste potrebbero essere solamente una patologia associata. Un’altra causa di proctorragia potrebbe ad esempio essere la ragade anale, sebbene quest’ultima sia quasi sempre accompagnata da dolore importante durante e dopo la defecazione. La proctorragia potrebbe essere associata alla defecazione ostruita, patologia da cui possono essere affette in particolare le donne che come già detto spesso non riferiscono per vergogna. Questa sindrome è caratterizzata dal fatto di dover sostare molto tempo alla toilette per defecare talvolta aiutandosi con manovre di svuotamento manuale. L’inquadramento diagnostico nonché il trattamento della defecazione ostruita possono essere molto più complessi di quelli delle emorroidi. Altro sintomo comune è il dolore anale che può essere dovuto oltre che a una crisi emorroidaria acuta anche ancora alla presenza di ragade anale e ancora alla defecazione ostruita. Insisto, quindi, nell’importanza di ascoltare il paziente. La tappa successiva, in proctologia e quella di eseguire l’anoscopia, esame indispensabile per confermare o porre diagnosi. Per l’anoscopia è però essenziale che il paziente abbia eseguito una peretta dal momento che l’esame potrebbe essere inutile in caso di presenza di molte feci in ampolla rettale e quindi inficiare il risultato di tutta la visita proctologica.
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