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Rettorragia: cos'è, quali sono le cause e quando preoccuparsi

Rettorragia: cos'è, quali sono le cause e quando preoccuparsi

Vedere del sangue rosso vivo dopo che si è andati in bagno può mettere in allarme, molte volte non è preoccupante, me è meglio indagare le cause.

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La rettorragia è la perdita di sangue rosso vivo dal retto, visibile durante o dopo l’evacuazione. Può comparire sulla carta igienica, sul water o mescolata superficialmente alle feci. 
Questo tipo di sanguinamento indica quasi sempre una sede bassa del disturbo, ossia a livello del retto o dell’ano.

In questo articolo vedremo le cause più comuni e quelle da non sottovalutare, i sintomi associati e quando è necessario rivolgersi a un medico.

1 Cos'è la rettorragia e come si manifesta?

Il termine rettorragia indica la fuoriuscita di sangue rosso vivo dal canale anale. Si distingue da altri tipi di sanguinamento per:

  • il colore del sangue (rosso chiaro, non digerito)
  • la modalità di comparsa, spesso indipendente dalla defecazione o subito dopo
  • la localizzazione, che suggerisce una lesione nel tratto ano-rettale.

Il sangue può essere osservato:

  • sulla carta igienica
  • nel water, come striature o gocce
  • all'esterno delle feci.

Non sempre si accompagna a dolore. Proprio per questo è importante non sottovalutare il sintomo anche in assenza di fastidio.

2 Da cosa può dipendere la rettorragia?

Le cause della rettorragia possono essere molteplici. Alcune sono comuni e di natura benigna, altre invece richiedono una diagnosi precoce per poter essere trattate tempestivamente.


Cause benigne

  • Emorroidi interne: sono la causa più frequente. Il sanguinamento è tipicamente indolore e visibile come striature di sangue rosso sulla carta igienica o nel water.
  • Ragadi anali: piccole lesioni della mucosa anale, di solito associate a dolore vivo durante la defecazione. Il sangue è rosso vivo e in modica quantità.
  • Prolasso rettale: la discesa della parete rettale può provocare irritazione e sanguinamento, specialmente negli anziani.
  • Traumi locali: lesioni da evacuazioni difficoltose, corpi estranei o rapporti anali.


Cause più serie

  • Polipi rettali: escrescenze benigne che, se localizzate in basso, possono sanguinare. Vanno monitorati o rimossi per prevenire la trasformazione maligna.
  • Tumori del retto: una delle cause più temibili di rettorragia, specialmente nei soggetti sopra i 50 anni o con familiarità. Il sanguinamento è spesso occulto nelle fasi iniziali.
  • Colite ulcerosa: malattia infiammatoria cronica intestinale che colpisce il retto e il colon. Può causare sanguinamento rettale ricorrente associato a diarrea, muco e dolori addominali.
  • Infezioni rettali: batteri, virus o parassiti possono infiammare la mucosa rettale e provocare sanguinamento, spesso associato a tenesmo e secrezioni.

3 Quando preoccuparsi e rivolgersi a uno specialista?

Anche se spesso la rettorragia ha cause benigne, ci sono situazioni in cui è fondamentale una valutazione medica:

  • se il sanguinamento è abbondante o ricorrente;
  • in presenza di sintomi associati: dolore, dimagrimento, alterazioni dell’alvo (diarrea o stitichezza persistenti);
  • se hai più di 50 anni o una familiarità per tumore del colon-retto;
  • se il sangue si presenta anche in assenza di evacuazione;
  • in caso di anemia, affaticamento o pallore.

Rivolgersi al medico in tempi brevi consente di inquadrare correttamente il problema e, se necessario, avviare subito accertamenti mirati.

4 Esami utili per capire l’origine della rettorragia

La scelta degli esami dipende dalla presentazione clinica del sintomo, dall’età e dalla storia personale del paziente.

  • Anoscopia: esame ambulatoriale che consente di osservare direttamente il canale anale. Utile per diagnosticare emorroidi, ragadi e lesioni locali.
  • Rettoscopia: esplora il retto e parte del sigma. Indispensabile in presenza di sanguinamento persistente.
  • Colonscopia: permette una visione completa del colon. Indispensabile nei soggetti >50 anni o con sospetti di patologie infiammatorie o neoplastiche.
  • Esami del sangue: per valutare anemia, infiammazione o alterazioni dell’assetto ematico.
  • Esame delle feci: per ricerca di sangue occulto, infezioni o parassiti.

5 Rettorragia: quale medico consultare?

Il primo interlocutore è il medico di medicina generale, che potrà valutare la necessità di approfondimenti o l'invio a uno specialista. A seconda della causa sospetta, gli specialisti più indicati sono:

  • Proctologo: per disturbi localizzati al canale anale (emorroidi, ragadi, prolasso);
  • Gastroenterologo: per infiammazioni croniche o sospetti di patologia intestinale;
  • Chirurgo generale: per la gestione di polipi, tumori o condizioni che richiedano un intervento correttivo.

6 FAQ sulla rettorragia

Il sangue rosso vivo è sempre preoccupante?
Non sempre. In molti casi è legato a emorroidi o ragadi, ma va sempre valutato in base a età, durata e sintomi associati.

È normale avere sangue nelle feci senza dolore?
Sì, ad esempio con le emorroidi interne o nei casi più subdoli, come i polipi o i tumori. L'assenza di dolore non è indice di benignità.

La rettorragia può essere causata dallo stress?
Lo stress non causa direttamente il sanguinamento, ma può peggiorare condizioni già presenti come la colite o la stipsi, favorendo la comparsa del sintomo.

Quanto può durare la rettorragia?
Dipende dalla causa. In alcuni casi è episodica, in altri (come nelle malattie infiammatorie croniche) può durare settimane o mesi con fasi alterne.

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