Prolasso del pavimento pelvico: parliamone con sincerità
Un'alterazione che causa un peggioramento della qualità di vita delle donne e che non va considerata un disturbo minore.
Si stima che circa il 70% delle donne nel corso della vita, in particolare chi affronta delle gravidanze, soffra di problemi ginecologici. Ma sono davvero solo problemi della sfera genito-urinaria?
In realtà il prolasso del pavimento pelvico, ovvero la discesa o addirittura la fuoriuscita degli organi pelvici, comprende diversi scenari clinco-anatomici che non includono solo la sfera genitale ma anche quella rettale, un tema di cui ancora si fa fatica a parlare apertamente. Medicina Moderna lo tratta in questa intervista alla Dott.ssa Da Pozzo, specialista in chirurgia generale.
Indice
1 Come capire quando è necessario l'intervento chirurgico?
Dai sintomi. Può sembrare banale ma la sintomatologia che le pazienti riferiscono, o che più spesso emerge durante l’attento colloquio con il chirurgo, sono il fattore principale di decisione.
È per tale motivo fondamentale conoscere l’argomento per poter effettuare le domande opportune così che le pazienti possano sentirsi libere di raccontare la loro storia.
2 Nel caso di un prolasso uterino, è sempre necessario asportare l’utero?
Non sempre l’asportazione dell’utero è necessaria. Ovviamente bisogna escludere patologie cervico-uterine maggiori che sono invece indicazione assoluta all’isterectomia. Per contro un utero sano può serenamente essere conservato.
3 Come mai è un tema di cui si parla poco e con un certo timore?
Perché l’apparato uro-genito-rettale (soprattutto rettale) rappresenta ancora un grande tabù e motivo di vergogna. La società accetta come “normale” molte condizioni funzionali come i prolassi (considerate patologie minori e non invalidanti).
Ma ricordiamo che una alterazione della funzione, che spesso altera la qualità della vita dei pazienti, tutto è tranne che normale.
In caso di intervento non necessario, l’eventuale asportazione dell’utero può causare degli effetti negativi?
L’utero rappresenta il perno centrale della pelvi, il corpo di sostegno maggiore (comprese le sue strutture legamentose). L’isterectomia può, a volte, causare di conseguenza la slatentizzazione di altri problemi come l’enterocele (lo scivolamento verso il basso della vescica, ndr.) o il rettocele (lo scivolamento totale o parziale della parete dell'intestino retto, ndr.).
4 Quali sono, dunque, i trattamenti di correzione?
I trattamenti del prolasso rettale possono essere suddivisi in due grandi categorie: resettivi e sospensivi. All’interno di ciascuna categoria ci sono tecniche chirurgiche differenti. Per la componente genito-urinaria si propongono interventi sospensivi che possono essere eseguiti sia per via addominale che per via vaginale.
La conoscenza completa di tutte queste tecniche permette una reale personalizzazione dell’intervento per ciascuna paziente (tailored therapy).
Come influiscono le condizioni preesistenti, come ad esempio l’obesità, sulla scelta del trattamento?
L’obesità è di per sè un fattore che modifica l’attività di tutto l’asse gastro-enterico. Può contribuire in maniera considerevole alla comparsa e gravità dei sintomi dei prolassi pelvici. Ovviamente in casi del genere è consigliato un approccio sequenziale alle due patologie.
5 Gli esercizi di Kegel possono realmente rafforzare il pavimento pelvico?
La sfera della riabilitazione pelvica comprende molti esercizi di rinforzo e ricoordinazione. È per tale motivo che nella mia pratica clinica la riabilitazione (pre o post operatoria) è parte integrante del percorso.
6 Chirurgia del pavimento pelvico e gravidanza
Ci sono tecniche mininvasive che possono essere applicate. La chirurgia sospensiva protesica sarebbe da evitare in chi a desiderio di gravidanze, ma ovviamente , la valutazione va fatta caso per caso.
Da specialista, quale consiglio darebbe?
Consiglio a tutte le donne che hanno problemi di svuotamento intestinale (spesso riduttivamente chiamata “stipsi), di ingombro vaginale, sensazione di peso, alterazione o dolore di rivolgersi ad uno specialista del pavimento pelvico.
Tutti questi sintomi e queste alterazioni non sono normali ma, soprattutto, possono essere curate. La conoscenza anatomo-funzionale, delle varie tecniche chirurgiche, la collaborazione con i vari specialisti (urologo, ginecologo, riabilitatore) sono la chiave del successo in questo campo.
Francesca Da Pozzo
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