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Equipe per la riabilitazione vestibolare: VERTIGINI E DISTURBI DI EQUILIBRIO

Equipe per la riabilitazione vestibolare: VERTIGINI E DISTURBI DI EQUILIBRIO

Un approccio multidisciplinare consente di rieducare il corpo facendo ritrovare il benessere fisico e psichico.

Dott. Tiziano Guadagnin

L’esigenza di costituire presso il nostro Centro di medicina un’Equipe per la diagnosi e la cura delle vertigini e disturbi dell’equilibrio nasce dalla necessità di curare quella rilevante percentuale di persone che soffrono di questo tipo di disturbi.
 

Quali sono i sintomi di una patologia dell’equilibrio

Nelle forme più gravi il paziente avverte la sensazione di essere in una giostra, in una centrifuga, mentre nelle forme più lievi può accusare uno stato di instabilità e insicurezza, accompagnate da nausea e aumentata sensibilità specie in auto. Può percepire una diminuzione dell’attenzione, l’insorgere di pigrizia, un aumento dell’ansia e della richiesta di essere curato. Può avere difficoltà nel leggere o nel concentrarsi, nello svolgere le proprie mansioni lavorative e le normali attività domestiche come alzarsi dal letto al mattino.
 

Come lo specialista ORL valuta la gravità della patologia

Per l’inquadramento dei sintomi, serve: un’accurata anamnesi, test diagnostici strumentali per valutare la funzionalità dell’orecchio interno e/o del cervello, test che includono spesso la valutazione dell’udito, in quanto le due funzioni possono essere correlate.
 

Quali test diagnostici strumentali ci si avvale

La valutazione, per essere esaustiva, deve avvalersi dell’impiego di sofisticate attrezzature in grado di rilevare minime alterazioni non diversamente rilevabili dalla diagnostica tradizionale, che riesce a evidenziare solo manifestazioni eclatanti.
 

Quali sono le terapie

Completato l’iter diagnostico con la formulazione della diagnosi, la terapia farmacologica è un possibile percorso. Ma, qualora i farmaci non siano sufficienti a migliorare la sintomatologia, si consiglia al paziente la riabilitazione vestibolare che è l’unica risorsa possibile per molti dei disturbi dell’equilibrio e delle sindromi vertiginose che non sono ancora in compenso.
 

Perché il percorso di rieducazione vestibolare è utile per trattare queste patologie

Se il cervello non è in grado di ricevere corrette informazioni dal sistema vestibolare, l’abilità dell’individuo nel mantenere una corretta postura, sia statica che dinamica, diventa necessariamente dipendente dalla visione e dalle informazioni propriocettive, dalle strutture muscolari e tendinee del corpo.

Questo permette di sviluppare nuovi pattern di movimento per compensare il cambiamento ed evitare che i movimenti della testa possano scatenare instabilità e nausea. 

Scopo quindi della rieducazione vestibolare è allenare il cervello a riconoscere e a processare segnali che pervengono dal sistema vestibolare correlandoli con le informazioni ricevute dal sistema visivo e propriocettivo. Questo comporta un’abitudine, una desensibilizzazione del sistema dell’equilibrio ai movimenti che creano disturbi.


 

A chi è consigliato questo programma

In conclusione si ritiene che possano giovare di questo tipo di riabilitazione tutte quelle persone che avendo avuto episodi di vertigine e disturbi dell’equilibrio continuino ad avere anche a distanza di tempo disturbi e disagio nello svolgere le attività quotidiane.
























 



Riabilitazione vestibolare: un lavoro di èquipe.

La rieducazione vestibolare è una terapia funzionale dei disturbi dell’equilibrio, volta a ripristinare le funzioni alterate sfruttando le proprietà adattative e le capacità di apprendimento del Sistema Nervoso Centrale. Non esiste un protocollo riabilitativo unico ma bisogna adottarne uno per ciascuna particolare disfunzione dell’equilibrio. Per questo motivo la collaborazione tra l’ORL e il fisioterapista è necessaria e dev’essere continua.
 

L’intervento del fisioterapista

Appena possibile, si inizia la terapia rieducativa, con sedute di 40 minuti in cui vengono eseguiti esercizi mirati, sia in stanza col fisioterapista che tramite pedana stabilometrica. Le sedute si ripetono con cadenza bisettimanale, per un totale di 10 sedute per ogni ciclo.
 

Durante tutto l’iter terapeutico il paziente viene sempre coinvolto informandolo che:

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