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La Tomosintesi: un’evoluzione della mammografia digitale

La Tomosintesi: un’evoluzione della mammografia digitale

Si stima un incremento dell'accuratezza complessiva della tomositesi del 15% rispetto alla mammografia tradizionale, intesa come singola indagine di raffronto.

Dott. Mauro Aniballi

La mammografia antecedente la tomosintesi, sia analogica (pellicola) sia digitale (immagine a monitor) ne dà una rappresentazione bidimensionale dove le strutture costituenti quali tessuto adiposo, stroma fibroso di sostegno, dotti, acini e vasi sono sovrapposti e le immagini che si ottengono sono una rappresentazione dell'anatomia di difficile e talora ambigua interpretazione per la presenza anche di immagini artefattuali, non reali.
 

Come funziona la nuova mammografia digitale 3D?

In tomosintesi il tubo radiogeno compie un movimento ad arco rispetto al seno ed al supporto contenente il detettore. Gli algoritmi di ricostruzione elaborano alcune decine di immagini per ogni singola proiezione, da 35 a 65 in ragione dello spessore del seno. Queste immagini rappresentano, ancora in due dimensioni, la scomposizione del volume del seno in strati sottili, in modo da ridurre in modo significativo gli artefatti da sovrapposizione e restituire una rappresentazione più fedele dell'anatomia.


 

Quali sono i benefici di questa tecnologia?

Grazie alla tomosintesi è possibile un’analisi più accurata e una riduzione dei falsi negativi. Le immagini ottenute prive di sovrapposizioni sono molto più fedeli all'anatomia e consentono un significativo incremento dell'accuratezza diagnostica, stimata complessivamente in un 15%. Il contributo che dà è significativo, perchè migliora l'individuazione delle patologie (opacità sospette e distrosioni della struttura) riducendo i falsi negativi e riduce anche i falsi positivi (nodi benigni) evitando accertamenti strumentali, e invasivi (biopsie). Inoltre, è particolarmente efficace nei seni "densi" ricchi di ghiandola più frequenti nelle donne giovani e di più difficile interpretazione.

 

Nel percorso diagnostico quando vale l'apporto della tomosintesi?

Rappresenta comunque un miglioramento significativo; perchè consente al radiologo una valutazione del seno "più confidente" in quanto viene a disporre di immagini più vicine alla realtà anatomica, in un settore, la senologia, che costituisce tuttoggi una severa sfida diagnostica.

 

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