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Trattamento del dolore: cos'è la Terapia Neurale?

Trattamento del dolore: cos'è la Terapia Neurale?

Poco conosciuta, nonostante l’ampiezza dei suoi campi d’azione, la Neuralterapia è un metodo terapeutico efficace nel trattamento del dolore cronico e acuto.

Dott. Carlo Perissinotto

Forse in molti non ne hanno mai sentito parlare, ma la terapia neurale esiste dai primi anni del Novecento, inizialmente utilizzata per la cura dell’emicrania. 

Questo trattamento consiste in piccole iniezioni di anestetico locale, in basse percentuali, usato per la regolazione del Sistema Nervoso Autonomo. 

 

Come agisce la Terapia Neurale?

Immaginiamo che la nostra pelle sia un grande tessuto a cui i nostri organi sono legati tramite la fitta rete composta dai nervi.

Questa terapia si basa proprio sul fatto che ogni organo è direttamente controllato dal Sistema Nervoso Autonomo, che ne regola la funzione e che spesse volte ne determina la patologia.

Ne consegue una disfunzione della regolazione dell’organo, con dolore, infiammazione, alterazioni dell’irrorazione sanguigna e della funzionalità. Per via riflessa poi i sintomi possono manifestarsi nel corpo anche a distanza. Senza l’intervento del Sistema Nervoso Autonomo nessuna infiammazione è possibile e quindi nemmeno alcun processo di guarigione.

Dopo un attento esame clinico, attraverso aghi molto sottili, per arrecare il minor dolore possibile al paziente, vengono fatte piccole iniezioni di anestetico locale nella sede che in base alla storia clinica del paziente potrebbe essere l’elemento causale: cicatrici, zone traumatizzate, focolai cronici, ecc… e localmente laddove c’è dolore, a livello sottocutaneo o muscolare, ed eventualmente in determinati punti critici di regolazione. 

 

Il campo di indicazioni è molto ampio, e comprende vari disturbi di tipo funzionale tra cui: cefalee, emicrania, fibriomialgia, ma anche allergie e tonsilliti, otiti, disturbi gastrointestinali o uro-ginecologici e distonie endocrine.

 

Sono davvero pochi i casi in cui questa terapia non può essere usata: quando l’iniezione in profondità potrebbe comportare dei problemi, in caso di emofilia o  di assunzione di anticoagulanti (ma in questi casi è possibile comunque praticare delle iniezioni superficiali) e nei rarissimi casi di allergia agli anestetici locali. Anche le reazioni avverse sono pressoché inesistenti e consistono nella comparsa di eventuali piccoli ematomi dovuti alle punture.

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