La vitiligine
Recentemente sdoganata dalla famosa modella di colore Winnie Harlow, bellissima testimonial di Desigual e Diesel, la vitiligine è una malattia della pelle a incidenza prevalentemente femminile.
La vitiligine è una patologia dermatologica a eziologia ignota caratterizzata dalla comparsa sulla pelle di aree prive di melanina, di grandezza e morfologia variabili.
Come e a che età si manifesta la vitiligine?
La vitiligine è una malattia che colpisce circa l'1% della popolazione, soprattutto nella fascia di età dai 20 ai 40 anni. Tuttavia, può colpire anche bambini oppure persone più anziane. Tutte le etnie ed entrambi i sessi sono interessati dal problema, ma sembra esserci una prevalenza maggiore nelle persone di pelle nera e nelle donne.
Si tratta di una patologia che tende a evolversi? Quali sono i suoi sviluppi nel tempo?
La vitiligine non è una patologia contagiosa e non incide in alcun modo sulla speranza di vita, ma può avere pesanti ricadute a livello della sua qualità, in particolar modo se localizzata al volto. L'andamento clinico della vitiligine può essere molto variabile: vi sono casi che, dopo un iniziale peggioramento, rimangono stabili per molti anni o, viceversa, casi in cui si assiste a una rapida progressione della malattia che coinvolge diverse aree corporee con un costante allargamento delle lesioni cutanee.
Quali sono le cause?
Esistono diverse ipotesi sull'origine della vitiligine. Le più accreditate sono l'ipotesi neurogena, l'ipotesi autoimmune e l'ipotesi autocitotossica. Secondo l'ipotesi neurogena, il disturbo sarebbe dovuto al fatto che le terminazioni nervose provocherebbero il danno a carico dei melanociti (le cellule deputate alla melanogenesi, il processo biochimico che porta alla formazione della melanina). L'ipotesi autoimmune è invece basata sul fatto che, frequentemente, la vitiligine è associata a patologie autoimmuni. Nel siero di soggetti affetti dalla patologia in questione si riscontrano frequentemente vari autoanticorpi (anticorpi anti microsoma, anticorpi anti tireoglobulina, anticorpi anti tireoperossidasi et cetera). L'ipotesi autocitotossica prevede l'autodistruzione dei melanociti causata da un difetto di un meccanismo protettivo naturale.
Quali sono le possibili terapie e perché variano da soggetto a soggetto?
Purtroppo, la vitiligine non risponde sempre alle terapie. In genere, rispondono meglio le lesioni di recente insorgenza. Inoltre tendono a migliorare maggiormente le lesioni localizzate al volto e pieghe cutanee. Purtroppo, il dorso delle mani risulta molto meno sensibile ai trattamenti. Le terapie classiche includono le creme al cortisone, creme a base di immunomodulatori (pimecrolimus o tacrolimus) e nei casi più estesi la fototerapia UVB a banda stretta.
La vitiligine è una malattia genetica?
La vitiligine è una malattia che in circa il 20% dei soggetti presenta una familiarità. Ovvero la genetica è importante, ma non determinante. Si è calcolato che il rischio di avere un figlio con la vitiligine per una madre affetta è di circa il 5-10%.
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