Ansia e demenza: esiste un legame?
L’ansia è una reazione fisiologica utile alla sopravvivenza, ma quando diventa cronica può compromettere profondamente la qualità della vita. In questi casi è importante intervenire con un trattamento adeguato.
Le demenze possono essere causate da una varietà di condizioni patologiche, alcune delle quali sono legate a cambiamenti strutturali o biochimici nel cervello.
Indice
1 Cos’è l’ansia e quando diventa patologica?
L’ansia è una risposta naturale a situazioni di pericolo o stress. Si tratta di un meccanismo fisiologico e psicologico che ha origine nel sistema nervoso centrale, coinvolgendo aree come amigdala, sistema limbico e corteccia prefrontale. In condizioni normali, questa risposta aiuta l’individuo a reagire in modo efficace. Tuttavia, quando l’ansia è eccessiva, persistente o sproporzionata rispetto agli eventi vissuti, può trasformarsi in un disturbo d’ansia.
I disturbi d’ansia più comuni, secondo il DSM-5 (Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali), includono:
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Disturbo d’ansia generalizzato (GAD)
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Disturbo di panico
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Fobie specifiche
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Disturbo d’ansia sociale
A livello biochimico, l’ansia è associata a un disequilibrio nei neurotrasmettitori, in particolare serotonina, dopamina e GABA (acido gamma-aminobutirrico), un neurotrasmettitore inibitorio che regola l’eccitabilità neuronale. Inoltre, il cortisolo, ormone dello stress, tende ad aumentare nei soggetti ansiosi, influenzando negativamente il benessere fisico e mentale.
2 Che cos’è la demenza?
La demenza – o disturbo neurocognitivo maggiore – è una patologia degenerativa che comporta un progressivo deterioramento delle funzioni cognitive, come memoria, attenzione, linguaggio e capacità di giudizio. Non si tratta di un semplice invecchiamento cerebrale, ma di un cambiamento significativo che compromette autonomia e qualità della vita.
Le principali forme di demenza sono:
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Demenza vascolare
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Demenza frontotemporale
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Demenza a corpi di Lewy
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Malattia di Parkinson con demenza
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Demenza mista
3 Qual è la correlazione tra ansia e demenza?
Il legame tra ansia e demenza è oggetto di numerosi studi. Esiste una relazione bidirezionale: l’ansia cronica può aumentare il rischio di sviluppare demenza e, allo stesso tempo, la demenza può indurre sintomi ansiosi nei pazienti.
Come l’ansia può influire sulla demenza
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L’esposizione prolungata a stress cronico e ansia è associata a danni cerebrali, in particolare a carico dell’ippocampo, un’area fondamentale per la memoria.
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L’aumento prolungato di cortisolo può avere effetti neurotossici, accelerando i processi di neurodegenerazione.
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L’ansia può alimentare infiammazioni croniche, che rappresentano un importante fattore di rischio per lo sviluppo di patologie neurodegenerative.
Come la demenza può causare ansia
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I pazienti affetti da demenza possono sviluppare sintomi ansiosi legati alla perdita di autonomia, alla confusione o alla consapevolezza del proprio declino cognitivo.
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L’ansia nei pazienti con demenza può peggiorare il quadro clinico, accelerando il declino cognitivo e aumentando le difficoltà nella gestione quotidiana.
4 Quali sono i trattamenti disponibili?
Nel trattamento dell’ansia nei pazienti con demenza, è essenziale adottare un approccio integrato e personalizzato. I farmaci ansiolitici e i neurolettici possono essere efficaci nel ridurre i sintomi, ma devono essere prescritti con cautela, soprattutto negli anziani.
È importante che la valutazione e l’impostazione della terapia siano effettuate da un medico specialista, come il geriatra o il neurologo, per evitare effetti collaterali e interazioni farmacologiche.


Maurizio Gallucci
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