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Chirurgia plastica ed estetica: due facce della stessa medaglia

Chirurgia plastica ed estetica: due facce della stessa medaglia

Non esiste differenza tra chirurgia ricostruttiva ed estetica: cambiano i motivi per le quali una persona si rivolge al chirurgo, ma l’approccio è lo stesso.

Dott. Giorgio Berna

Oggettivamente non esiste una reale differenza tra le due discipline, possono cambiare le finalità per le quali una persona si avvicina al chirurgo, ma l’approccio è esattamente il medesimo.

In altre parole, non vi può essere una bella rinoplastica senza considerare la funzione respiratoria del naso e nemmeno non è concepibile l’asportazione di un tumore al volto senza rispettarne le caratteristiche estetiche.  

Non è quindi un caso che nel nostro titolo di specialità compaiano entrambe le voci: chirurgia plastica ricostruttiva ed estetica, sarebbe preferibile che nel bagaglio formativo di chi si accinge a fare questo tipo di chirurgia ci fosse anche una buona formazione ricostruttiva.
 

Dottor Berna, in questi 30 anni di attività che l’hanno vista operare sia in ambito ricostruttivo che estetico quali sono stati i cambiamenti più  significativi? 

Da quando ho iniziato ad oggi vi sono stati dei grandissimi cambiamenti sia in ambito ricostruttivo che estetico. Per citare alcune esempi, pensiamo a quello che rappresentavano una volta i lembi tubulizzati nella ricostruzione periferica d’arti o volto, che costringevano il paziente a stare allettato per mesi con gambe unite o braccio legato al volto e gli attuali lembi microchirurgici che ci permettono di ricostruire in un unico tempo intere parti del corpo con poco o nulla visibilità delle aree donatrici.

In epoca più recente, la ricostruzione mammaria in un tempo unico, c’ha permesso di ricostruire la mammella nello stesso tempo della mastectomia, permettendoci di far uscire la paziente dalla sala operatoria con un seno privo di tumore e completamente ricostruito.  

In ambito estetico nuovi materiali, ma soprattutto nuove tecniche ci consentono di minimizzare le cicatrici, come nel caso di tutta la chirurgia estetica della mammella o addirittura proprio evitarle, come ad esempio nella blefaroplastica transcongiuntivale  che permette di togliere le borse di grasso con un accesso nascosto. 
 

Ed i pazienti sono cambiati?

È cambiato il mondo… siamo cambiati noi ed inevitabilmente le nostre pazienti. Rispetto al passato c’è molta più attenzione all’aspetto ed alla forma fisica. 

Inoltre, una volta l’informazione medica veniva fornita esclusivamente dal medico di famiglia e dallo specialista, ora vi è il Dr. Google, facile, veloce da consultare ed economico. 

Ma non è detto che sia per forza un male, Internet se ben gestito è una buona opportunità, consente sicuramente di avere dei pazienti più informati e quindi più consapevoli di quello a cui andranno incontro. A volte molti concetti generali sono già ben noti e quindi la visita diventa un momento di confronto su nozioni già metabolizzate. Quello che realmente mi spaventa è la cattiva informazione di cui sono pieni i social, e di questo siamo responsabili noi Sanitari, o meglio, chi parla di “Lifting della pausa Pranzo”, “Togliere vent’anni  con 10 min di di Botox“ ecc.ecc. 

In altre parole creando grandi aspettative, minimizzando le problematiche, con il solo intento di creare profitto promettendo risultati spesso irraggiungibili. Su questo specifico argomento, il mio gruppo ed io abbiamo fatto una grande campagna di informazione sui giovani, che ci vede attualmente coinvolti in alcune scuole superiori della provincia  nell’informare su quali siano i vantaggi della chirurgia estetica ed i rischi di quando è gestita male, estendiamo la nostra informazione anche su metodiche molto in voga, come tatuaggi e piercing. 
 

Come si sceglie quindi a suo avviso il Chirurgo Plastico?

Io suggerisco una regola molto semplice che riguarda tutti i medici, non solo il chirurgo estetico, ma mi permetto di estenderla a tutti i professionisti. 

Dico di scegliere il proprio medico almeno con la stessa attenzione in cui sceglie un qualsiasi altro artigiano che ci chiamiamo in casa; raramente ci affidiamo ad un idraulico incontrato su un motore di ricerca, più spesso chiediamo a persone di nostra fiducia di suggerirci un nome. 

Se chiediamo al proprio Medico di Medicina Generale, prezioso alleato di noi specialisti, o a chi ha già avuto simili necessità e nello stesso tempo ci informiamo sul curriculum formativo del Collega, difficilmente andremo incontro a cattive sorprese.


Torniamo al Seno, quali le novità in ambito estetico e ricostruttivo? 

Mai come ora, il confine tra estetica e ricostruttiva del seno è stato così sottile. 

Sta fortunatamente prendendo sempre più piede il concetto di seno naturale e la natura è bella quando è armonica, dietro ad un bel seno vi sono dei veri e propri algoritmi che ce lo rendono piacevole e che il chirurgo estetico deve ben conoscere. La mastoplastica additiva è bella se la protesi non è visibile, ecco che qui ci vengono d’aiuto nuove generazioni di protesi, di consistenza più morbida e forma fisiologica e tecniche combinate che prevedono di utilizzare anche il tessuto adiposo della paziente. 

In altre parole, una volta inserita la protesi, nel suo profilo, viene inserito del grasso prelevato da fianchi od addome, in questo modo la protesi viene nascosta ed il risultato è molto più naturale, la paziente è contenta perchè nello stesso tempo le viene asportato del grasso migliorando la sua silhouette. 

In ambito meramente ricostruttivo, con grande soddisfazione personale, debbo dire che la tecnica di ricostruzione prepettorale immediata , che prevede di avvolgere la protesi con una membrana biologica, mai eseguita prima  e da me portata a termine sei anni fa in collaborazione con un collega di Bristoll e con il supporto della mia Azienda Sanitaria e di tecnologia esclusivamente veneta, viene oggi eseguita in tutto il mondo

Anche in quest’ambito è passato il concetto di naturale, con una ricostruzione che rispetta completamente la mammella senza il sacrificio del muscolo pettorale, senza dolore e reazioni da corpo estraneo. 
 

E sul Volto?

Lifting meno estremi, facce meno “tirate”, piuttosto reintegrate del tessuto adiposo autologo che è andato progressivamente  perduto. 

No al trattamento della singola ruga, che raramente crea grandi inestetismi,  piuttosto un approccio soft, ma globale del volto con  fillers e materiali  più biocompatibili.  
 

Come vuole salutare i lettori di Medicina Moderna?

Visto che siamo ad inizio d’anno voglio augurare loro di stare bene. Salute, che secondo un concetto ben espresso dall’O.M.S. (Organizzazione Mondiale della Sanità) non vuol solo dire assenza di malattia, ma sentirsi bene nel proprio corpo senza provarne disagio.  In caso di necessità, sarò pronto ad ascoltarli ed in caso, venire loro in aiuto.


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