Coronavirus e problematiche ai denti: ecco come nasce questa relazione
Tra i cittadini che hanno affrontato il lockdown si riscontra un forte incremento di bruxismo, attacchi di panico, disturbi depressivi e insonnia.
In questi mesi sono stati condotti numerosi studi sulle conseguenze generate dal Covid-19, non solo su chi l’ha contratto ma anche sul resto della popolazione, che ha affrontato mesi di isolamento forzato in casa. I risultati non lasciano particolarmente sorpresi, in quanto era lecito aspettarsi uno strascico di tipo psicologico, almeno nel medio-lungo periodo, che rischia di ripercuotersi anche sulla nostra salute fisica.
Quali sono le conseguenze psicologiche del lockdown?
Tra i cittadini che hanno affrontato il lockdown si riscontra un forte incremento di attacchi di panico, disturbi depressivi e casi di insonnia notturna. Si tratta di patologie che sono facilmente ricollegabili ad elevati livelli di stress dovuti sicuramente al forte bombardamento mediatico degli ultimi mesi, unito alla straordinarietà della situazione vissuta.
Questa condizione psico-fisica (non solo il distanziamento sociale e la paura di contrarre il Covid, ma anche le preoccupazioni sulle possibili conseguenze negative in ambito lavorativo) può generare danni e problematiche anche dove non ci si aspetterebbe, e questo è il caso dei denti. Negli ultimi mesi si è riscontrato un importante aumento di visite presso gli studi odontoiatrici. I casi in questione riguardano soprattutto la forte usura dei denti (non solo abrasione dello smalto dentale, ma vere e proprie fratture e rotture) oltre all’indolenzimento dei muscoli facciali.
L’aspetto più interessante che si è registrato è un peggioramento nei pazienti che già avevano problematiche relative al persistente digrignamento dei denti, ma soprattutto un incremento di nuovi casi in soggetti che non avevano mai riscontrato questo genere di problematiche.
Digrignamento dei denti e stress post lockdown: come nasce e si sviluppa la relazione?
Spesso non ci pensiamo, ma un alto livello di stress può generare un malessere che in qualche modo il nostro fisico cerca di sfogare. Tra le cause che portano al digrignamento dei denti, vi è senza dubbio la risposta che il corpo ha quando si trova in uno stato di persistente tensione ed irrequietezza. Le paure ed i timori di questo periodo non ci fanno (nella maggior parte dei casi) vivere e soprattutto RIPOSARE con tranquillità; in questo modo il corpo non riesce mai realmente a rilassarsi e sembra quasi rimanere in una condizione di eccitazione, che deve essere in qualche modo dissipata.
Ecco perché il corpo umano scarica la tensione accumulata rispondendo con un movimento inconsapevole della muscolatura masticatoria, comunemente chiamato con il termine bruxismo.
Questa patologia si manifesta quasi senza accorgersene, perché ripetiamo l’atto di digrignare con modalità e frequenza che diventa quasi naturale; pensate che una dentatura che non presenta sintomi di questo genere dovrebbe non toccarsi mai durante la giornata, se non quando viene sollecitata per masticare del cibo.
Il serramento delle mascelle, se protratto nel tempo, può diventare anche più violento, fino ad un vero e proprio sfregamento dei denti che possono, così, indebolirsi e arrivare a spezzarsi.
L’elevato numero di casi riscontrato nel post lockdown sembra quindi confermare come si sia vissuti in uno stato di preoccupazione che difficilmente si riesce ad abbandonare. Non è comunque detto che questa sia l’unica spiegazione; sembra infatti che lo sdoganamento dello smart working abbia inciso e non poco sull’incremento dei nuovi casi.
Come è possibile? Basta pensare alla scorretta postura che molti di noi possono aver assunto durante le ore di lavoro da casa. Non dovendo rimanere in ufficio si ha maggiore libertà di trovarsi il posto più congeniale (una sedia come il divano), assumendo la posizione che più ci sembra comoda, ma che in realtà non è per nulla sana (posizioni ricurve che creano tensione sulla spina dorsale).
Problematiche posturali diurne possono avere conseguenze negative sui denti, sfogando la tensione accumulata durante il sonno, quando il digrignamento dei denti avviene in modo del tutto involontario.
Stress e digrignamento dei denti: possibili soluzioni
- Se notate che lavorando da casa assumete una posizione scorretta, correggetela immediatamente utilizzando una sedia ergonomica e seguendo poche semplici regole (testa, schiena e spalle dritte, ginocchia piegate ad angolo retto, piedi mantenuti a terra ed uno a fianco all'altro).
- Se le problematiche e le tensioni generate da questo periodo così difficile non vi sembrano dissipate, rivolgetevi senza indugi ad uno psicologo. Parlare con un professionista di questo tipo viene spesso ritenuto come il voler ammettere che abbiamo un problema, in realtà il ricorrervi periodicamente è da considerarsi come una sana e buona abitudine, di cui non doversi vergognare.
- Il digrignamento deve essere in ogni caso scongiurato, onde evitare problematiche serie ai denti nel lungo periodo. Il consiglio migliore è quello di rivolgersi al proprio dentista di fiducia e verificare la gravità della situazione; una volta effettuata un’attenta analisi preliminare si potrà ricorrere a strategie terapeutiche che consentono di ridurre progressivamente il sovraccarico sui muscoli masticatori. In tal senso l’uso di appositi bite è consigliatissimo, perché consente di evitare lo sfregamento tra i denti, preservandone anche lo smalto.
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