Molte persone, nel corso della vita, provano entrambe le condizioni e nella maggior parte dei casi si tratta di sintomi occasionali che si risolvono in pochi giorni; tuttavia, dietro a diarrea e stitichezza possono nascondersi altri disturbi o patologie ingravescenti.
I disturbi intestinali possono diventare un campanello d’allarme quando sono quotidiani, si protraggono per tanto tempo e si associano ad ulteriori sintomi quali meteorismo, feci con sangue, crampi addominali, stanchezza cronica, nausea, vomito, dolori addominali, perdita di peso.
In tutti questi casi è necessario rivolgersi al proprio medico di base ed eventualmente ad un medico specialista per capire la causa di questi sintomi.
Indice
1 Diarrea e stitichezza: i sintomi
I sintomi principali nel caso della stitichezza sono:
- Difficoltà nel defecare
- Infrequenza nell’evacuazione delle feci (anche per giorni)
- Diminuzione della quantità di feci espulse
Nella diarrea, invece, i sintomi si caratterizzano per:
- Evacuazione di feci liquide o poltacee
- Molteplici evacuazioni nel corso della giornata
Vediamo ora quali possono essere le molteplici cause dell’irregolarità intestinale.
2 Diarrea e stitichezza: quali cause?
I disturbi che causano stipsi e diarrea sono molteplici, da problematiche croniche a intolleranze alimentari, da disbiosi a fibromialgia, dallo stress all’errata alimentazione, fino a malattie quali il Morbo di Chron e la rettocolite ulcerosa.
Stitichezza e diarrea, inoltre, possono manifestarsi a causa dello stress, quando si è in viaggio, se si beve poca acqua (stipsi) o se si bevono bevande fredde (diarrea), se si tende a reprimere lo stimolo della defecazione e se i ritmi sonno-veglia sono irregolari.
Molti disturbi dell’intestino, infine, possono essere causati anche da errori alimentari quali:
- Pasti consumati in fretta
- Pasti troppo abbondanti
- Consumo di bevande gasate o zuccherate
- Dieta povera di frutta e verdura ma ricca di carboidrati e grassi
- Disidratazione
- Scarsa igiene degli alimenti
Stipsi da rallentato transito
Questa tipologia di stitichezza si caratterizza per un passaggio delle feci rallentato, rispetto al normale, lungo tutto l’intestino. Molto spesso, per risolvere questa problematica, basta intervenire sull’alimentazione con un’apposita dieta e sullo stile di vita. Si ricorre a farmaci specifici solo nel caso in cui i cambiamenti quotidiani apportati non diano risultati sufficienti.
Stipsi da ostruzione
La stitichezza da ostruzione, invece, si presenta quando il retto (il tratto finale dell’intestino) non riesce a svuotarsi correttamente.
L’ostruzione può essere:
- Funzionale, cioè dovuta ad un mancato o insufficiente rilasciamento degli sfinteri anali e dei muscoli pelvici; si parla, in questo caso, di dissinergia pelvica, un disturbo non costante e che alterna periodi di stitichezza con periodi di normalità
- Meccanica, nel caso in cui il tratto terminale del retto si ostruisca
Il tratto terminale del retto può ostruirsi per patologie quali:
- Rettocele: un disturbo che colpisce, nella maggior parte dei casi, le donne e che consiste nella dilatazione dell’ampolla rettale fino a spingere sulla vagina provocandone un rigonfiamento
- Prolasso rettale interno: patologia in cui il retto superiore si introduce nel retto inferiore e lo ostruisce
Inoltre, la stitichezza può essere causata da restringimenti del lume intestinale di carattere infiammatorio o tumorale.
Sindrome dell’intestino irritabile
Un tempo definita “colite spastica” o “colon irritabile”, la sindrome dell’intestino irritabile è un disturbo gastrointestinale di tipo funzionale che interessa circa il 10% della popolazione. La prevalenza è più elevata prima dei 50 anni e le donne ne sono colpite con una frequenza doppia rispetto agli uomini.
Si tratta di un disturbo cronico che dura a lungo con andamento fluttuante ed è caratterizzato da dolore addominale associato a stitichezza e/o a diarrea ed accompagnato da gonfiore o distensione dell’addome; può comprendere la presenza di muco biancastro nelle feci e, terminata la defecazione, la sensazione di non aver completato l’evacuazione dell’intestino.
Sebbene la sindrome dell’intestino irritabile non causi altri problemi di salute, in presenza di tutti o alcuni dei sintomi ricordati è importante consultare il medico per escludere altre malattie e prescrivere la corretta terapia.
Infezioni batteriche, indigestione e malattie infiammatorie
Questa alterazione della defecazione può essere passeggera e causata da indigestione, da infezioni (batteriche/virali) o patologie come i calcoli biliari. Se, invece, la diarrea si presenta sempre e con più scariche durante il giorno, con comparsa di muco e sangue nelle feci, ed accompagnata da dolori addominali, soprattutto in giovane età, può nascondere altre problematiche e diventa necessario procedere con approfondimenti clinici.
Spesso, infatti, è il primo sintomo di malattie infiammatorie croniche dell’intestino quali il Morbo di Chron o la rettocolite ulcerosa.
Disbiosi intestinale
La disbiosi intestinale è uno squilibrio qualitativo e quantitativo dei batteri presenti nell’intestino che va ad alterare gli enzimi digestivi. Ne consegue che ciò che mangiamo non viene digerito in maniera corretta.
L’alterazione degli enzimi causa stitichezza o diarrea oltre a gonfiore, meteorismo e dolori addominali ed è causata da un’alimentazione scorretta che non fornisce i macronutrienti necessari.
Se la dieta è troppo ricca di proteine e grassi saturi (carne, formaggi grassi, salumi, insaccati) induce la disbiosi putrefattiva. Se, invece, la dieta è troppo ricca di carboidrati e zuccheri semplici (dolci, pane bianco, pasta) si verifica la disbiosi fermentativa.
Questo squilibrio della flora intestinale, infine, può essere provocata da eccesso di cibi raffinati e/o troppo processati (cibi spazzatura), da consumo non controllato di alcol, e da assunzione di antibiotici.
Per curare la disbiosi, dunque, bisogna agire sull’alimentazione e bilanciarla in modo da riequilibrare la flora intestinale ed interrompere l’alterazione degli enzimi digestivi.
Intolleranze alimentari
Le intolleranze alimentari sono molto diffuse (si stima che ne soffra il 40% della popolazione) e sono una reazione infiammatoria che sorge quando si consuma per troppo tempo uno stesso alimento.
Inizialmente l’infiammazione non provoca sintomi e dolori, tuttavia il consumo costante di cibi che infiammano l’apparto gastrointestinale porta prima o poi al loro manifestarsi con diarrea, stitichezza, colite e gastrite.
Si può diagnosticare attraverso un prelievo del sangue che vada ad indagare la presenza degli anticorpi immunoglobine IgG4 per alimenti quali latte vaccino, manzo, frumento, glutine.
Le intolleranze più frequenti sono l’intolleranza al lattosio, molto comune nei paesi del Sud Europa dove arriva a colpire il 70% delle persone, e l’intolleranza al glutine (chiamata anche gluten sensitivity).
L’intolleranza al lattosio causa diarrea; si diagnostica con il breath test (test del respiro), un test condotto attraverso un’apposita apparecchiatura che va a misurare la quantità di idrogeno prodotto dalla fermentazione del lattosio nell’intestino. Più è ampio il picco di idrogeno espirato dal paziente più l’intolleranza è grave. Una volta diagnosticata, il lattosio va escluso dalla dieta del paziente.
L’intolleranza al glutine (insieme di proteine chiamate prolamine, presenti nel frumento, nell’orzo, nella segale, nel kamut, nel farro e nell’avena) provoca irregolarità dell’alvo intestinale (diarrea e stitichezza) oltre che gonfiore e dolore addominale, bruciore allo stomaco, nausea e vomito. Presenta sintomi simili alla celiachia e all’allergia al grano che vanno escluse effettuando gli appositi esami del sangue (anticorpi antitransglutaminasi per la celiachia e IgE specifiche per il grano) ma, a differenza di queste due patologi croniche, è una situazione transitoria che si può risolvere con un periodo di dieta priva di glutine. L’intolleranza al glutine si diagnostica attraverso il dosaggio degli anticorpi IgG per il glutine.
Sindrome fibromialgica
A causare alternanza tra diarrea e stitichezza può essere anche la fibromialgia, ossia una forma di dolore muscolo-scheletrico diffuso e di affaticamento cronico che colpisce muscoli, legamenti e tendini.
Si presenta con dolori diffusi in tutto il corpo, aree più dolenti alla digitopressione (punti tender) ed annovera tra i suoi sintomi, oltre ai disturbi dell’alvo intestinale:
- Stanchezza cronica
- Disturbi del sonno
- Facilità ad affaticarsi
- Perdita di memoria
- Difficoltà di concentrazione
- Ansia e/o depressione
- Rigidità articolare mattutina
- Sensazione di impaccio
- Formicolii e sensazioni cutanee anormali
Viene classificata come un reumatismo extra-articolare dei tessuti molli e non è diagnosticabile tramite esami clinici di laboratorio. La sua diagnosi viene effettuata valutando la storia ed i sintomi che il paziente riferisce.
Viene trattata con farmaci che diminuiscono il dolore e migliorano la qualità del sonno, con programmi di ginnastica leggera ed esercizi di stretching, tecniche di rilassamento ed altre metodiche che riducono la tensione muscolare.
3 I trattamenti per curare diarrea e stipsi
I trattamenti per curare diarrea e stipsi variano in base alla patologia che viene riscontrata; tuttavia, particolare attenzione va prestata ad una corretta alimentazione e ad uno stile di vita sano. Nei casi in cui la condizione sia dovuta a cause fisiche il medico potrà valutare anche apposite terapie farmacologiche, fisioterapiche o interventi chirurgici.
Entriamo ora nel dettaglio.
Curare la stitichezza da ostruzione
Qualora la stipsi dipenda da ostruzioni intestinali come il rettocele ed il prolasso interno il medico chirurgo interviene effettuando l’intervento STARR (resezione regolata trans-anale del retto).
Questo intervento prevede la rimozione del tratto di retto sfiancato e prolassato per ripristinare la corretta continuità intestinale. Si procede per via trans-anale, senza incisioni sulla pelle, e dopo la chirurgia è previsto un ricovero ospedaliero di tre giorni.
È un intervento non invasivo che consente di tornare alle normali attività in poco tempo e che risolve una condizione fastidiosa ed invalidante che può perdurare da anni.
Curare stitichezza e diarrea con l’idrocolonterapia
L’idrocolonterapia è un trattamento che, attraverso il lavaggio del colon fino al cieco, consente:
- L’evacuazione del materiale fecale bloccato nell’intestino
- L’espulsione dei gas intestinali
- La stimolazione dei normali movimenti dell’intestino
- Il riequilibrio della flora batterica intestinale correggendo così la disbiosi
- Eliminare la necessità di assumere lassativi
Una seduta di idrocolonterapia dura circa mezz’ora e si caratterizza per l’immissione di acqua all’interno dell’intestino. È indicata quando il medico riscontra nel paziente un’alterazione della flora batterica intestinale causata da errati stili di vita e/o terapie antibiotiche.
Porta benefici anche a pazienti affetti da diverticolosi colica e da malattie intestinali infiammatorie (in remissione). Inoltre, può essere effettuata anche nei pazienti già sottoposti all’intervento chirurgico di resezione intestinale per stipsi ostruttiva.
I prodotti di scarico dell’intestino fuoriescono tramite un sistema di tubi che collega il paziente alla macchina, evitando così al paziente situazioni che potrebbero causare imbarazzo e disagio.
Curare stipsi e diarrea con l’esercizio fisico
L’esercizio fisico, come già anticipato, svolge un ruolo fondamentale nella risoluzione dei problemi dell’alvo intestinale. Praticare attività fisica regolarmente, infatti, migliora il tono dei muscoli e regolarizza la peristalsi intestinale.
Nei casi di stitichezza la miglior tonicità dei muscoli addominali e del perineo favorisce l’aumento della pressione intraddominale durante la defecazione consentendo di espellere le feci con più facilità.
Il camminare, ad esempio, favorisce l’attivazione di un riflesso automatico che porta a far contrarre il colon ed a spingere le feci verso l’ano.
La dieta FODMAP per contrastare il colon irritabile
Le problematiche dell’alvo intestinale trovano beneficio con apposite diete. Nel caso della sindrome dell’intestino irritabile (o colon irritabile), che causa diarrea e stitichezza, il regime alimentare che viene consigliato ai pazienti è la dieta FODMAP (Fermentable Oligo-saccharides, Disaccharides, Mono-saccharides and Polyols).
Questa dieta è il frutto di uno studio di ricercatori australiani della Monash University di Melbourne e di un ulteriore studio dell’Università del Michigan, pubblicato sulla rivista Gastroenterology.
FODMAP è un acronimo che indica tutti quegli zuccheri con alto potere fermentativo come fruttosio, lattosio, fruttani e xilitolo, i quali richiamano liquidi e gas all’interno dell’intestino distendendone le pareti e causando pancia gonfia, meteorismo, dolore addominale, diarrea e stitichezza.
La dieta FODMAP, dunque, consiste nell’eliminazione degli alimenti contenenti questi zuccheri per un periodo che va dalle 3 alle 6 settimane. Una volta che i sintomi si sono ridotti il medico nutrizionista dà l’ok per reinserire i cibi eliminati con modalità specifiche.
4 Rimedi naturali per curare diarrea e stipsi
Oltre a dieta ed esercizio fisico, nei casi di diarrea e stitichezza in cui non serve intervenire chirurgicamente, è possibile utilizzare rimedi naturali come l’omeopatia, la fitoterapia e prodotti mirati che consentono di ripristinare la corretta funzione intestinale.
L’omeopatia
I prodotti omeopatici possono aiutare sia nei casi in cui diarrea e stipsi siano dovute ad eccessi alimentari tipici delle ricorrenze festive (in particolare quelle natalizie) sia nei casi di disturbi tipici del periodo estivo.
Per la stipsi da eccessi alimentari si consiglia l’assunzione di Nux vomica 9 CH, 5 granuli sublinguali mattina e sera per 20 giorni.
In caso di diarrea da eccessi alimentari, invece, si può assumere Podophyllum 9 CH, 5 granuli sublinguali ad ogni scarica diarroica fino alla scomparsa del disturbo.
Per il trattamento delle diarree estive, invece, sono consigliati, oltre al Podophyllum 9 CH per il trattamento della diarrea “del turista” (5 granuli sublinguali ogni ora o ogni due ore) anche:
- Arsenicum album per il trattamento della diarrea con feci acquose ed associate al vomito
- Antimonium crudum per la diarrea estiva semi liquida che appare in seguito a pasti abbondanti o dopo bagni freddi
- China rubra per la diarrea indolore con feci scure, liquide e contenenti materiale non digerito emesse assieme a flatulenze fetide
La fitoterapia
Un ulteriore aiuto per combattere diarrea e stitichezza arriva dalla fitoterapia con Gemmoderivati.
I gemmoderivati sono delle gemme da ingerire, ricavate dai prodotti naturali con alte proprietà curative, disintossicanti, depuranti e regolarizzanti.
Nei casi di diarrea e stipsi, colite con dolori addominali, gonfiore, le gemme più indicate sono le gemme del Mirtillo Rosso (Vaccinium vitis idaea). L’assunzione del macerato glicerico di gemme di Mirtillo Rosso aiuta a regolarizzare le problematiche dell’alvo intestinale.
Ne vanno assunte 50 gocce diluite in mezzo bicchiere d’acqua, prima di pranzo e di cena, per 20 giorni.
Infine, si possono assumere direttamente i mirtilli rossi consumandoli sotto forma di succhi o marmellate.
I benefici dell’aloe vera in caso di diarrea e stitichezza
L’aloe vera è un equilibratore intestinale che contiene lattato di magnesio ed è molto efficace nel migliorare la digestione evitando l’insorgere di diarrea, stitichezza ed altri disturbi intestinali.
La sua assunzione consente di:
- normalizzare il PH dell’intestino
- ridurre la presenza di fermenti
- favorire un maggiore equilibrio dei batteri simbiotici gastrointestinali
- ripulire l’intestino dai batteri nocivi penetrando nelle pareti dell’intestino stesso
- aiutare nella ripopolazione della flora batterica benefica
Fermenti lattici, tisane, oli essenziali, fiori di bach e altri rimedi
In aggiunta ai rimedi naturali già elencati ne esistono di ulteriori che possono essere utilizzati per contrastare le infiammazioni del colon.
In particolare, si possono assumere:
- fermenti lattici e lattobacilli, che con frequenza giornaliera risolvono la maggior parte dei problemi intestinali e ripristinano la corretta flora batterica
- tisane a base di malva, coriandolo, tiglio, menta, anice, aneto, altea, melissa, achillea, camomilla, cumino o finocchio che aiutano a ridurre il gonfiore, evitare gli spasmi ed indurre una sensazione di relax
- olio essenziale di basilico, per 2-3 volte al giorno, disciolto in un cucchiaino di miele d’acacia contro spasmi e crampi
- Fiori di Bach per combattere la colite
- Argilla verde ventilata da bere sotto forma di infuso preparato mettendone un cucchiaino in un bicchiere d’acqua (va fatto riposare per tre ore prima di assumerlo), come aiuto nel contrastare la colite
- Acqua residua di riso bollito da bere nell’arco di tutta la giornata