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Stile di vita sedentario, dieta sbilanciata, esagerazioni a tavola sono tutte cause di numerosi disturbi intestinali che possono diminuire la qualità della vita. Ma le scelte alimentari non sono l'unica causa di questi fastidi, a volte insorgono patologie che colpiscono soggetti di tutte le età e alterano i normali processi digestivi.

Vediamo quali sono e le migliori cure.

Sintomi

1 Problemi e disturbi intestinali: i sintomi più comuni

Quando si parla di problemi all'intestino ci si riferisce a una serie di sintomatologie diffuse che, per diversi motivi, colpiscono persone di tutte le età.
Ci sono pazienti che lamentano frequenti scariche di diarrea, altri che manifestano stitichezza ricorrente, altri ancora lamentano gonfiore e tensione addominale. In alcuni casi si possono manifestare stipsi e diarrea alternate.

Non solo l'addome e l'evacuazione sono interessati dai dolori intestinali, i fastidi spesso si irradiano anche in altre parti del corpo causando cefalee, stati ansiosi e depressivi, confusione mentale, aumento o perdita di peso.

I sintomi che caratterizzano i fastidi intestinali possono essere episodici o cronici e sottintendere patologie differenti.

Quando le patologie sono di una certa gravità i pazienti possono riscontrare sangue nelle feci, forti dolori addominali improvvisi, alterazioni croniche dell'alvo che portano ad una continua alternanza tra scariche diarroiche e stipsi.

Ma analizziamo nel dettaglio l'intestino e le sue funzioni.


Anatomia dell'intestino

L'intestino è il tratto dell'apparato digerente che parte dalla valvola di uscita dello stomaco (piloro) e si estende fino all'orifizio anale.
È principalmente diviso in due grandi tratti: l'intestino tenue e l'intestino crasso.

L'intestino tenue si divide in duodeno, digiuno e ileo, il primo deputato alla digestione, i rimanenti due all'assorbimento dei nutrienti. La sua superficie è coperta dai villi intestinali, delle strutture anatomiche che favoriscono l'assorbimento dei nutrienti e impediscono ad agenti patogeni di entrare a contatto con il flusso sanguigno.
Nel duodeno, tratto della lunghezza di circa 25 cm avvolto attorno al pancreas, avviene parte dei processi digestivi: i succhi pancreatici e la bile secreta dal fegato permettono al duodeno di scindere gli elementi nutritivi e iniziarne l'assorbimento.

Nel digiuno le sostanze parzialmente digerite transitano velocemente e vengono ulteriormente assorbite fino a raggiungere l'ileo in cui avviene la parte finale dell'assimilazione dei nutrienti.

Il cibo così digerito e scomposto, passa nell'intestino crasso la cui funzione è di assorbire acqua, elettroliti e fibre, raccogliere le scorie formate nel processo digestivo e di eliminarle in forma di feci.

Nel colon, il primo tratto dell'intestino crasso, vive il microbiota, un insieme di più di 500 specie di batteri simbionti. Questi batteri popolano l'intestino fin dai primi momenti di vita dopo il parto e contribuiscono a rafforzare il sistema immunitario, alla sintesi di alcune vitamine e alla difesa contro agenti patogeni.

Nel retto si raccoglie il materiale fecale pronto per l'espulsione attraverso lo sfintere anale.

Possibili cause

2 Quali sono le cause dei più diffusi disturbi intestinali?

Tra le cause dei disturbi intestinali più diffusi ci possono essere:

I problemi intestinali spesso sono di natura transitoria, causati da pasti troppo abbondanti in occasione di ricorrenze come le festività natalizie, ma a volte sono la spia di patologie che possono compromettere la qualità della vita.
Spesso in presenza di un intestino disturbato si ricorre a farmaci di automedicazione come i lassativi o antidiarroici senza consultare uno specialista per conoscere l'origine del problema e approfondire le cause.

Ma va considerato che molte volte il cronicizzarsi del problema intestinale è la manifestazione di una patologia trascurata nel tempo o di abitudini alimentari sbagliate che si sono consolidate nel tempo.

Diagnosi

3 Diagnosi dei disturbi intestinali: quali esami fare?

I problemi intestinali spesso sono di natura transitoria, causati da pasti troppo abbondanti in occasione di ricorrenze come le festività natalizie, ma a volte sono la spia di patologie che possono compromettere la qualità della vita.
Spesso in presenza di un intestino disturbato si ricorre a farmaci di automedicazione come i lassativi o antidiarroici senza consultare uno specialista per conoscere l'origine del problema e approfondire le cause.

Quando le funzionalità dell'intestino risultano alterate per un periodo prolungato da diarrea, stipsi, gonfiore e dolori addominali è bene rivolgersi a un gastroenterologo per scoprire il disturbo che ne è all'origine.

Per approfondire le cause dei disturbi funzionali dell’intestino si può procedere con:

  • esami del sangue
  • esami delle feci
  • test per le intolleranze alimentari
  • ecografia delle anse addominali
  • colonscopia


Che analisi del sangue bisogna fare per problemi intestinali?

Attraverso il prelievo del sangue si possono individuare:

  • anemia da malassorbimento controllando l'emocromo, ferro e ferritina. 
  • infezioni in corso tramite la proteina C reattiva, la VES e i valori dei globuli bianchi
  • celiachia con il controllo degli anticorpi specifici per il glutine (tTGA, EMA, AGA). 

Anche le intolleranze a specifici alimenti possono facilmente essere individuate con gli esami del sangue appositi.

Nelle urine si possono ricercare evidenze sulla presenza di disbiosi monitorando i valori di scatolo e indicano, due metaboliti del triptofano che rivelano fenomeni fermentativi e putrefattivi al livello intestinale.

Con l'esame delle feci si ricercano perdite occulte di sangue derivanti da polipi e lesioni o la presenza di agenti patogeni quali virus e batteri causa di infezioni intestinali. La calprotectina fecale individua il morbo di Crohn. La zonulina indica la preenza di permeabilità dovuta a intolleranze alimentari, celiachia e colon irritabile.


Esami strumentali per i disturbi e problemi intestinali

L'ecografia delle anse addominali è un esame non invasivo che tramite un'apposita sonda riesce a restituire le immagini dell'intestino. Del tutto simile ad una normale ecografia, permette al medico di vedere alterazioni, restringimenti o dilatazioni e mobilità delle anse.

La colonscopia è un esame invasivo effettuato per mezzo di una sonda sottile con videocamera che, inserita attraverso l'orifizio anale, permette al medico specialista di visualizzare l'intero tratto del colon e individuare infiammazioni, ulcere, lesioni, polipi o anomalie della mucosa intestinale. In sede possono anche essere prelevati dei campioni di tessuto per una biopsia.

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Dott.ssa Margherita Cendon

Cure

4 Disturbi intestinali: i rimedi

Quando i problemi intestinali non sono legati a patologie infiammatorie, batteriche o virali, è possibile che siano causati da una dieta poco equilibrata, troppo ricca di grassi animali e zuccheri o da eccessi a tavola in particolari periodi dell'anno come le festività.

Si può ricorrere, in questi casi, a dei rimedi naturali che ristabiliscono l'equilibrio della flora batterica e aiutano la digestione in associazione a una leggera attività fisica che allontani dalla sedentarietà.

I farmaci fitoterapici aiutano il processo digestivo quando ci sono state esagerazioni alimentari, possono assumere in gocce

  • carciofo
  • cardo mariano
  • tarassaco
  • curcuma
  • gemme di noce
  • gemme di fico
  • gemme di betulla


Lo zenzero aiuta la digestione delle proteine e gli oli essenziali che contiene favoriscono il ripristino dell'equilibrio della flora batterica e aiutano il transito intestinale.
Anche l'aloe vera è molto benefica per la cura dei problemi intestinali, ha proprietà disintossicati e depurative, cicatrizzanti e può stimolare il ricambio cellulare delle mucose che rivestono le pareti interne dell'intestino.

Anche i rimedi omeopatici possono essere un aiuto per la digestione e il corretto riequilibrio delle normali funzioni intestinali: 

  • nux vomica 9 ch
  • antimonium crudum 9
  • iris versicolor 9 ch

Quando il problema è la stipsi, spesso per risolvere basta dell'esercizio fisico praticato con costanza, passeggiate o una leggera corsa possono risolvere il problema senza l'utilizzo di farmaci.
Quando si è in presenza di stipsi ostinata si può procedere con l'idrocolonterapia, un lavaggio dolce del tratto intestinale che rimuove le scorie accumulate e aiuta a ripristinare l'equilibrio della flora batterica. 

Quando, invece, la patologia che interessa l'intestino crasso è severa, come nel caso di un tumore del colon-retto, è necessario intervenire chirurgicamente per rimuovere le lesioni e le neoformazioni.

Se il tumore è a uno stadio iniziale si può intervenire in endoscopia con la tecnica dell'ESD e rimuovere il polipo che ha dato origine alla neoplasia o la lesione. L'intervento è mininvasivo e sfrutta i naturali orifizi per raggiungere la parte lesionata e procedere con un mini-bisturi che, inizialmente, si usa per marcare i confini della lesione per poi procedere al suo rialzo e all'asportazione.

Questa metodologia, sviluppata in Giappone, non lascia incisioni esterne e la degenza è ridotta ad un'osservazione di 48-72 ore prima della dimissione dalla clinica ospedaliera.