Le visite medico sportive sono importanti per chi pratica attività fisica, sia a livello agonistico che amatoriale. Ne parliamo con la Dott.ssa Giagnorio, che dal 2006 è medico sociale responsabile della squadra di calcio di serie A SPAL Ferrara.
Dottoressa, quale ruolo ricopre la visita medico sportiva nei giovani?
Solitamente è la prima visita completa che i giovani sportivi eseguono, e viene effettuata utilizzato accertamenti attraverso apparecchiature tecnologiche. Mi riferisco a controlli cardiologici, ortopedici e respiratori: questo screening permette di evidenziare eventuali problemi nella crescita e metabolici (come il diabete giovanile).
Permette anche di individuare patologie cardiovascolari?
Sì, questo primo controllo cardiologico può evidenziare problematiche congenite a carico del sistema cardiocircolatorio.
È utile anche per chi pratica sport a livello non agonistico?
Dipende dalla tipologia di attività svolta: se è uno sport ad impatto cardiovascoalre, come la mezza maratona, la maratona o la corsa, è consigliabile effettuarla almeno una volta l’anno, eseguendo anche un elettrocardiogramma.
La cronaca, purtroppo, racconta di casi di morti improvvisedurante partite. Come mai si verificano?
Dal 1982, anno dell’introduzione in Italia dell’obbligatorietà delle visite medico sportive, il numero di queste morti improvvise sono notevolmente diminuite. La normativa ci pone ad un livello di sicurezza maggiore rispetto ad altri Stati, come l’America, dove non è previsto questo obbligo.
Durante le visite è possibile individuare le principali patologie. Non sempre, purtroppo, si riescono a prevenire tutte. Occorre sottolineare però che le morti improvvise sono casi rari e sporadici: gli agonisti sono sottoposti a controlli anche due volte l’anno, proprio per scongiurare problematiche ed intervenire prontamente.