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Ecografia di screening del terzo trimestre: perché è fondamentale farla?

Ecografia di screening del terzo trimestre: perché è fondamentale farla?

L'ecografia di screening del terzo trimestre di gravidanza, mira a monitorare la crescita fetale, ed è ad oggi uno strumento fondamentale al fine di escludere le patologie evolutive.

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L’ecografia di screening del terzo trimestre “è indispensabile proprio per individuare i feti affetti da qualche patologia tardiva o per individuare le insufficienze placentari che causano disturbi nella regolare crescita fetale, in modo tale da monitorare il benessere di questi feti fino al momento del parto”.

1 A cosa serve l'ecografia del terzo trimestre?

L’ecografia di screening del terzo trimestre, anche detta di accrescimento, serve a valutare la crescita fetale, il volume del liquido amniotico, la localizzazione placentare, il flusso ematico feto-placentare, e le patologie evolutive.


Quali anomalie può rilevare?

È importante sottolineare che alcune malformazioni fetali si manifestano tardivamente (tra il 7°e il 9° mese di gravidanza) e perciò non sono visualizzabili con esami precoci. Questa ecografia, quindi, è fondamentale per esaminare gli organi interni (encefalo, cuore, polmoni, diaframma, reni, stomaco, intestino e vescica) al fine di escludere le patologie evolutive, cioè quelle malformazioni insorte tardivamente nel corso della gravidanza.
Ad esempio, se si rileva una anomalia intestinale che deve essere corretta chirurgicamente alla nascita, la paziente deve essere inviata, per il parto, in un centro ospedaliero di III livello, dove il neonato potrà essere assistito, per le cure, dai chirurghi pediatri.


Quando fare l'ecografia del terzo trimestre?

Si esegue dalla 30° alla 36° settimana di gestazione, in media a 32-33 settimane gestazionali.

2 Come si svolge l'ecografia del terzo trimestre?

L’ecografia di screening del terzo trimestre è una classica ecografia. Nella maggior parte dei casi viene effettuata per via transaddominale con una sonda che, muovendosi sull’addome della paziente, tramite gli ultrasuoni trasferisce le immagini all’ecografo.

Tuttavia, se è necessario esaminare dettagli specifici, come la lunghezza del canale cervicale per valutare il rischio di parto prematuro, si opta per l'ecografia transvaginale. In questo caso, la sonda viene inserita delicatamente nella vagina per ottenere immagini più precise e dettagliate, garantendo così una valutazione più accurata delle condizioni materne e fetali.


Quanto tempo dura l'ecografia di screening del terzo trimestre?

L'esame dura generalmente tra i 20 e i 40 minuti, a seconda delle circostanze spe- cifiche, come la posizione del feto, o se ci sono condizioni particolari che necessi- tano un esame più approfondito.

3 Ci sono dei rischi?

L'ecografia di screening del terzo trimestre è considerata un esame sicuro sia per la madre che per il feto. Utilizza onde sonore ad alta frequenza per produrre immagini del feto e dell'utero senza l'uso di radiazioni, riducendo quindi i rischi associati ad altre forme di imaging. Non ci sono evidenze scientifiche che l'ecografia comporti rischi diretti o effetti collaterali per la madre o il bambino.

Tuttavia, come per qualsiasi procedura medica, è fondamentale che venga eseguita da personale qualificato e in un contesto appropriato. In rari casi, l'ansia o lo stress durante l'esame possono essere considerati un rischio indiretto, ma non sono legati direttamente all'uso dell'ecografia in sé.


L'ecografia di accrescimento è un esame obbligatorio?

L'ecografia di screening del terzo trimestre non è un esame obbligatorio, ma è fortemente consigliato per monitorare la salute e lo sviluppo del feto. Questo esame è fondamentale per la rilevazione di eventuali malformazioni che si sviluppano nelle fasi avanzate della gravidanza.

Inoltre, la sua importanza risiede nella capacità di identificare precocemente le insufficienze placentari, che possono compromettere l'apporto di nutrienti e ossigeno al feto, influenzando negativamente la sua crescita. L'individuazione tempestiva di tali condizioni permette di instaurare un monitoraggio più stretto e di intervenire, se necessario, per prevenire complicazioni sia per la madre che per il feto. Inoltre, attraverso l'ecografia, è possibile valutare la posizione del feto e della placenta, informazioni importanti per pianificare il parto.
Pertanto, sebbene non obbligatoria, l'ecografia del terzo trimestre è altamente raccomandata per garantire il benessere fetale e materno.


È offerta dal Servizio Sanitario Nazionale?

Purtroppo l’ecografia del III trimestre non viene più erogata gratuitamente dal SSN come screening, ma solo se ci sono dei rischi materni o fetali già noti. Ma, come precedentemente detto, questo non deve indurre a pensare che l’ecografia di screening del III trimestre, in assenza di fattori di rischio, non si debba fare, poiché la stessa è indispensabile proprio per individuare i feti affetti da qualche patologia tardiva o per individuare le insufficienze placentari che causano disturbi nella regolare crescita fetale, in modo tale da monitorare il benessere di questi feti fino al momento del parto.

Inoltre, una volta completato l’esame ecografico di screening, e accertato il benessere fetale, questa ecografia può essere conclusa piacevolmente con la visualizzazione tridimensionale (3-4D) del volto fetale, se la paziente lo desidera.

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