Hand North East Surgical Team: un gruppo completo e all’avanguardia dedicato al benessere e alla cura delle mani
La salute delle mani è uno dei fondamenti della qualità di vita
Le mani sono uno strumento indispensabile di relazione con il mondo, compagne nelle attività quotidiane e lavorative. Spesso sono colpite da patologie che ne possono alterare la funzionalità, rendendo complesso
il vivere quotidiano.
Dalla consapevolezza che un organo così delicato abbia bisogno di cure specifiche, 10 anni fa il Dr. Cortese inizia a costruire un gruppo di lavoro dedicato al trattamento delle patologie della mano. Nel 2017 crea H.NEST, un team formato da chirurghi, fisioterapisti e terapisti occupazionali ultra-specializzati nel trattamento delle patologie della mano. Professionisti costantemente aggiornati e all’avanguardia nelle tecniche chirurgiche e riabilitative. Abbiamo parlato con loro per conoscere come preservare e curare al meglio le nostre mani.
Dr. Cortese cosa è esattamente H.NEST?
Il team H.NEST è un gruppo di lavoro formato da professionisti che si occupano a diversi livelli, e sulla base delle loro competenze, di un problema specifico: nel nostro caso le patologie della mano. Questo organo, tanto complesso quanto affascinante, richiede infatti cure articolate su più livelli, da quello medico a quello riabilitativo. La “cura” che ottiene il paziente così diventa la somma di una collaborazione multi-disciplinare in cui ognuno contribuisce a raggiungere l’eccellenza ed arricchisce le conoscenze degli altri. È un concetto moderno e dinamico che ci permette di offrire ai pazienti un trattamento di qualità superiore.
Quali sono i valori aggiunti di un approccio integrato?
Affrontare il problema in maniera integrata permette al chirurgo di dare al paziente un percorso che include anche una riabilitazione pre e post-chirurgica o un trattamento conservativo specifico per il suo problema e per la sua situazione. Allo stesso tempo, il fisioterapista ha un riferimento medico per la delicata fase della diagnosi ed indicazioni precise su come procedere nelle fasi del recupero. Il beneficio è tutto per il paziente che può massimizzare i suoi sforzi per curarsi ed evitare di perdere tempo in esami diagnostici inutili o insistere in trattamenti poco indicati.
Da quali patologie può essere colpita la mano?
Mi piace suddividerle in 5 classi: infiammatoria, degenerativa, traumatica, tumorale e malformativa congenita. Le malattie infiammatorie e degenerative sono in assoluto le più comuni: tunnel carpale, dito a scatto, tendiniti, epicondiliti, malattia di Dupuytren, denegerazioni articolari e artrosi sono molto diffuse. Ma anche le patologie traumatiche sono frequenti: le mani sono un organo di funzione ma anche di protezione. Ferite o contusioni, distorsioni, lussazioni e fratture sono solo alcune condizioni. Le forme tumorali sono fortunatamente meno comuni così come le patologie malformative.
Un elenco molto lungo ed articolato!
Si, potremmo andare avanti per ore. Il chirurgo della mano deve sapere come gestire ogni condizione, riconoscerla, prevenirla. Ovviamente ve ne sono alcune più rare e meno conosciute, mentre altre sono più comuni.
Come il famoso tunnel carpale?
Esattamente. Le forme compressive ed infiammatorie sono tra le più diffuse e la sindrome del tunnel carpale è in assoluto la patologia di cui si sente più parlare. È diffusa sia tra gli uomini che le donne. Inizialmente il paziente avverte solo un formicolio notturno nelle dita. In seguito, il fenomeno si estende anche di giorno ed iniziano altri sintomi come la perdita di sensibilità, il deficit di forza ed il dolore vero e proprio. La causa del problema è lo schiacciamento di un nervo nel polso: da una fase irritativa precoce si va incontro ad una progressiva degenerazione che può compromettere gravemente la funzionalità della mano. Il formicolio notturno non andrebbe mai trascurato e nella quasi totalità dei casi, salvo rare eccezioni, è proprio un segno inconfondibile del tunnel carpale.
Quanto è importante il ruolo della chirurgia nel vostro lavoro?
Ovviamente la prevenzione è la prima arma e nel nostro gruppo ci dedichiamo ad incontri con la popolazione per informare. L’ultimo è stato a Novembre del 2019 prima del Covid-19 e ne avevamo molti in programma. Presto riprenderemo questi momenti di formazione e ci piacerebbe andare anche nelle scuole. I traumi alla mano in ambiente domestico, come cadute, bruciature o schiacciamenti sono purtroppo molto frequenti e sono dovuti a disattenzione o cattiva informazione. Questi incontri sono la base per creare la consapevolezza della salute. La chirurgia è uno strumento importante per raggiungere l’obiettivo della guarigione. Bisogna sapere quando operare e quando è meglio aspettare. In alcune patologie, come il tunnel carpale o il dito a scatto, è riconosciuto che un intervento precoce permette di guarire meglio. A volte questo viene ignorato a favore di infiltrazioni, che però risultano spesso controproducenti e ritardano la risoluzione definitiva del problema.
La chirurgia però può fare “paura”
L’idea dell’intervento chirurgico non è mai piacevole. Ma bisogna contestualizzarlo: il nostro team chirurgico offre approcci all’avanguardia. Pensi che fino all’anno scorso usavamo una metodica per il tunnel carpale che permetteva di operarlo in appena 120 secondi. Per la sindrome del tunnel carpale oggi disponiamo di una tecnica che riduce il tempo ad appena un minuto, e che permette di trattare entrambe le mani contemporaneamente. In pochi giorni di prognosi ed una riabilitazione in “tempo 0” ottiene quello che con metodica tradizionale richiede 12 mesi di tempo e 2 mesi di prognosi. Alcune forme artrosiche, come quella della base del pollice (rizoartrosi) possono essere trattate con un intervento di 15 minuti. Accompagnare il paziente nella scelta del trattamento fa parte del nostro lavoro.
L’aggiornamento è dunque importante?
Il valore dell’esperienza e dell’aggiornamento in questo campo è infinito. Alcune metodiche chirurgiche sono costantemente aggiornate e cambiate in piccoli aspetti. Come istruttore internazionale di artroscopia ed endoscopia mi confronto costantemente con colleghi italiani e stranieri con cui miglioriamo e ripensiamo tecniche e strumenti chirurgici. È un impegno costante per offrire ai nostri malati sempre il meglio, senza mai dimenticare il valore del rapporto umano.
Paolo Cortese
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