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La malattia di De Quervain: sintomi e trattamento

La malattia di De Quervain: sintomi e trattamento

Conosciuta come “malattia delle mamme” la sindrome di De Quervain causa dolore ai tendini flessori del pollice, ce ne parla la Dott.ssa Paola Bortot, chirurgo ricostruttivo specializzata in Chirurgia della mano.

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Si tratta di un’infiammazione che colpisce i tendini denominati estensore breve e abduttore lungo del pollice determinandone la difficoltà nello scivolamento all’interno di un canale presente a livello del polso e chiamato primo comparto dorsale. 

Questi tendini partono dall’avambraccio e, dirigendosi verso il pollice con un decorso obliquo, hanno necessità di essere guidati nel loro percorso.
L’infiammazione tendinea (tenovaginalite) fa aumentare il volume dei tendini che quindi si strozzano nella puleggia e fisicamente si incastrano bloccandosi nel loro passaggio.

1 Le cause

La causa più frequente è l’overuse dei tendini del pollice. I gesti in cui sono coinvolti i tendini del primo comparto dorsale sono quelli di apertura del pollice che, inoltre, stabilizzano il pollice nella presa. Se questa prevede una posizione flessa o semiflessa del polso, meccanicamente le forze si scaricano tutte a livello del canale e si genera un circolo vizioso: l’infiammazione cagiona un aumento di volume il quale a sua volta stimola un maggiore attrito e dunque ancora infiammazione. 

Una posizione tipica che stimola la patologia è quella che assumono polso e pollice quando si tengono in braccio i bebè, tanto che la malattia viene anche detta comunemente “Malattia delle mamme”. 

Anche gesti ripetitivi sul lavoro sono tra le cause, così come questioni ormonali legate alla menopausa rendono i tendini più fragili e passibili di infiammazione. Infine vi sono forme post-traumatiche dopo contusione diretta sui tendini al polso.

2 I sintomi

Il dolore è il sintomo principale, localizzato in maniera specifica sul polso a livello della stiloide del radio e irradiato poi lungo tutto il dito.
Sono dolenti spesso solo i movimenti del pollice che richiedono di usare i tendini infiammati, ma anche a riposo il dolore aumenta perché con l’immobilità si tendono ad accumulare liquidi nella guaina sinoviale e lo strozzamento nella guaina peggiora. 

L’infiammazione può interessare anche i nervi che danno sensibilità al dorso del pollice, con comparsa di formicolio e peggioramento del dolore.
Alcuni gesti che tipicamente risultano dolorosi sono di portare un piatto o allacciarsi il reggiseno.

3 Gli esami diagnostici

Questa patologia ha una “diagnosi clinica” ovvero, di norma, non servono esami strumentali di supporto.
Un Chirurgo della Mano esperto tramite la visita e l’esame clinico può con certezza confermare la tendinite. Alcune manovre specifiche, come quella di Finklestein o il segno di Brunelli, sono di aiuto e tipiche del disturbo. 

La patologia può sommarsi a quadri artrosici del polso o del pollice e talvolta per escludere altre diagnosi possono essere richiesti ecografia, radiografia o risonanza magnetica. Si tratta di situazioni specifiche che vengono valutate di volta in volta.

4 Il trattamento

Laddove la tendinite sia in fase acuta o subacuta il trattamento è conservativo.
L’infiammazione  può essere ridotta e sparire completamente :nel giro di qualche mese con la risoluzione dell’overuse mediante: 

  • studio ed eliminazione delle gestualità scorrette
  • impiego di tutori specifici
  • applicazione di kinesiotaping 
  • terapie fisiche 

Le infiltrazioni di cortisone, pur avendo un vantaggio concreto nell’immediato, spesso non sono risolutive perché non agiscono sulle cause dirette dell’infiammazione e dunque, esaurito l’effetto del farmaco la patologia di ripresenta.
Inoltre possono avere effetti locali indesiderati come lipodistrofie (atrofia del grasso sottocutaneo con aspetto “scheletrico” del polso) sino all’ulcerazione e discromie (macchie cutanee). 

Nelle forme subacute e croniche il margine di successo dei trattamenti non chirurgici si riduce e si rende necessaria la chirurgia. Viene eseguita una apertura completa del primo canale in modo da risolvere lo strozzamento dei tendini e si esegue anche la liberazione della guaina sinoviale (tenovaginalectomia). 

Una particolare metodica di apertura del canale permette di mantenerne la funzione di guida dei tendini senza compromettere la mobilità del pollice.
L’intervento dura pochi minuti, viene praticato in anestesia locale ed è permesso utilizzare da subito la mano con una ripresa della funzione nel giro di alcuni giorni.

5 Il post-operatorio

La mano e le dita possono essere utilizzate da subito per svolgere attività e lavori leggeri. Occorre mantenere un cerotto sulla ferita chirurgica per un paio di settimane e non bagnare per circa 10 giorni.
L’incisione, un piccolo taglietto di circa 25 mm trasversale al polso, viene suturata con fili riassorbibili ed una sutura estetica.

La chirurgia si avvale normalmente di un breve percorso di rieducazione funzionale. Il dolore si riduce da subito mentre altri sintomi come rigidità del pollice e perdita di forza sono recuperati con il tempo anche in base allo stato della patologia e all’infiammazione tendinea.

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