Tra le condizioni più diffuse che favoriscono l’insorgenza delle malattie cardiovascolari troviamo l’ipertensione.
Secondo i dati dell'Istituto Superiore di Sanità, circa il 30% della popolazione adulta soffre di ipertensione. Questa percentuale tende ad aumentare con l'età, arrivando a colpire oltre il 60% dei soggetti sopra i 65 anni con una la prevalenza leggermente superiore negli uomini rispetto alle donne fino alla sesta decade di vita, dopo la quale le percentuali tendono a eguagliarsi a causa della diminuzione degli estrogeni dovuta alla menopausa.
Indice
1 Cos’è l’ipertensione arteriosa?
L'ipertensione arteriosa, comunemente nota come pressione alta, non è una vera e propria patologia, ma piuttosto una condizione medica cronica in cui la pressione del sangue all’interno delle arterie rimane elevata per lunghi periodi.
La pressione sanguigna è determinata sia dalla quantità di sangue che il cuore pompa sia dalla resistenza al flusso sanguigno nelle arterie. Quindi, quando il cuore pompa più sangue e le arterie sono più strette, la pressione sanguigna è più alta.
La pressione arteriosa è espressa da due misurazioni:
- Pressione sistolica: il numero più alto, indica la pressione nel sangue quando il cuore batte e pompa il sangue.
- Pressione diastolica: il numero più basso, rappresenta la pressione quando il cuore è a riposo tra un battito e l'altro.
Normalmente, i valori di pressione sanguigna dovrebbero essere inferiori a 120/80 mmHg.
Si parla di ipertensione quando le misurazioni sono consistentemente superiori a 130 per la sistolica o 80 per la diastolica.
2 Quali sono i sintomi dell’ipertensione?
L'ipertensione è spesso definita come un "killer silenzioso" perché in molti casi non presenta sintomi evidenti fino a quando non provoca danni seri agli organi. Questo può rendere la condizione particolarmente insidiosa, poiché molte persone potrebbero non essere consapevoli di avere la pressione alta finché non si manifestano complicazioni gravi.
Alcuni segnali d’allarme possono essere:
- Mal di testa severi: spesso descritti come pulsanti, questi mal di testa possono essere più frequenti al mattino e generalmente si localizzano nella parte posteriore della testa.
- Vertigini e capogiri: questi possono verificarsi quando la pressione alta influisce sulla circolazione del sangue al cervello.
- Palpitazioni del cuore: un aumento della pressione può far sentire il battito cardiaco più forte o irregolare.
- Affaticamento o confusione: l'ipertensione può ridurre l'efficienza con cui l'ossigeno viene fornito ai tessuti, causando affaticamento o sensazioni di confusione.
- Alterazioni visive: la pressione alta può danneggiare i vasi sanguigni nella retina, causando visione offuscata o doppia.
- Epistassi (sanguinamento dal naso): anche se meno comune, un episodio di sanguinamento dal naso può essere provocato da un picco di pressione alta.
- Dolore toracico: se l'ipertensione causa un sovraccarico al cuore, può manifestarsi dolore toracico o angina.
- Respiro affannoso: quando la pressione alta inizia a influenzare il cuore, può risultare difficile respirare durante attività ordinaria.
Molti di questi sintomi possono essere associati anche ad altre condizioni o patologie, quindi, la presenza di uno o più di questi sintomi non conferma necessariamente l'ipertensione.
Per questo motivo, è consigliabile controllare regolarmente la pressione sanguigna, specialmente se si hanno fattori di rischio come storia familiare, obesità, o età avanzata.
3 A cosa è dovuta l’ipertensione arteriosa?
L'ipertensione può essere influenzata da fattori genetici e ambientali. Le cause principali possono includere:
- Dieta ricca di sale
- Bassa assunzione di frutta e verdura
- Consumo eccessivo di alcol
- Fumo
- Obesità
- Sedentarietà
- Stress cronico
- Età avanzata
- Predisposizioni familiari
Inoltre, la concomitanza di diabete e ipercolesterolemia possono aggravare il rischio di sviluppare ipertensione e predisporre allo sviluppo della sindrome metabolica, un insieme di patologie e condizioni che aumentano il rischio di malattie cardiovascolari.
4 Quali sono i valori di soglia per la diagnosi di ipertensione?
L'ipertensione si classifica in base ai valori della pressione sanguigna raccolti tramite la misurazione che può essere effettuata in autonomia a casa, presso il proprio medico di base o in farmacia.
Le misurazioni dovrebbero essere ripetute in più occasioni per confermare i valori elevati e per escludere l’ipertensione da camice bianco, cioè l’innalzamento dei valori della pressione dovuto allo stress della visita medica.
Di seguito la scala di valori della pressione:
- Normale: sistolica meno di 120 mmHg e diastolica meno di 80 mmHg
- Elevata: sistolica tra 120-129 mmHg e diastolica meno di 80 mmHg
- Ipertensione di grado 1: sistolica tra 130-139 mmHg o diastolica tra 80-89 mmHg
- Ipertensione di grado 2: sistolica almeno 140 mmHg o diastolica almeno 90 mmHg
- Ipertensione di grado 3: sistolica 180 mmHg o più o diastolica 120 mmHg o più, nota anche come crisi ipertensiva
5 Cosa si rischia con l’ipertensione?
L’ipertensione, soprattutto se non diagnosticata e trattata, porta a numerose complicazioni, anche gravi.
Infatti, dato che la pressione alta esercita uno stress continuo sulle pareti delle arterie, col tempo può causare una serie di danni agli organi principali e determinare l’insorgenza di numerose patologie.
Le principali complicazioni associate all’ipertensione sono:
- Malattie cardiovascolari: l'ipertensione può causare indurimento e ispessimento delle arterie (aterosclerosi), che può portare a condizioni gravi come malattia coronarica, angina, infarto del miocardio e insufficienza cardiaca. La pressione elevata forza il cuore a lavorare più duramente per pompare il sangue, il che può indebolire il muscolo cardiaco nel tempo.
- Ictus e problemi cerebrovascolari: l'aumento della pressione può danneggiare i vasi sanguigni nel cervello, portando a ictus ischemici (causati da arterie bloccate) o emorragici (causati da arterie che si rompono). L'ipertensione è uno dei fattori di rischio principali per l'ictus.
- Insufficienza renale: i reni filtrano i rifiuti dal sangue attraverso una rete di vasi sanguigni sottili. L'ipertensione può danneggiare questi vasi, riducendo la funzionalità renale. Nel tempo, questo danno può portare a insufficienza renale cronica, una condizione seria che può richiedere dialisi o trapianto renale.
- Danni agli occhi (Retinopatia Ipertensiva): la pressione alta può danneggiare i delicati vasi sanguigni della retina, causando visione offuscata o perdita della vista. La retinopatia ipertensiva si verifica quando la pressione eccessiva provoca perdite di sangue o altri danni nella retina.
- Aneurisma: l'ipertensione può causare il rigonfiamento delle arterie indebolite, formando un aneurisma. Se un aneurisma si rompe, può portare a emorragie interne potenzialmente fatali.
- Demenza e decadimento cognitivo: la pressione alta può influenzare la capacità del cervello di pensare, ricordare e apprendere. Flussi sanguigni compromessi e danni a vasi sanguigni minori nel cervello possono aumentare il rischio di demenze come la malattia di Alzheimer.
6 Come si cura l’ipertensione arteriosa?
Il trattamento dell'ipertensione ha lo scopo di riportare la pressione sanguigna a livelli sicuri per prevenire danni a lungo termine e diminuire il rischio di malattie cardiovascolari, attraverso modifiche dello stile di vita in abbinamento a una terapia farmacologica, quando necessario.
Le modifiche dello stile di vita sono spesso il primo passo nel trattamento dell'ipertensione e possono essere sufficienti per gestire i casi lievi:
- Dieta: seguire una dieta come la DASH (Dietary Approaches to Stop Hypertension)
- Attività fisica regolare: fare esercizio moderato (come camminare veloce, nuotare o andare in bicicletta) per almeno 150 minuti a settimana.
- Gestione del peso: mantenere un peso corporeo sano può ridurre significativamente la pressione sanguigna.
- Limitare alcol e smettere di fumare: ridurre il consumo di alcol e smettere di fumare può migliorare la salute del cuore e ridurre la pressione sanguigna.
- Ridurre lo stress: tecniche di rilassamento come la meditazione, lo yoga o la terapia cognitivo-comportamentale possono aiutare a gestire lo stress quotidiano.
Le modifiche dello stile di vita non sono sempre sufficienti per controllare l’ipertensione e possono essere prescritti farmaci come:
- Diuretici per aiutare i reni a rimuovere l'acqua e il sodio dal corpo, riducendo il volume di sangue e abbassando la pressione sanguigna.
- Beta-bloccanti per ridurre il carico di lavoro del cuore e dilatare i vasi sanguigni, abbassando la pressione.
- ACE-inibitori e sartani: per rilassare i vasi sanguigni e ridurre il volume di sangue, migliorando il flusso sanguigno.
- Calcio-antagonisti: per impedire l'ingresso di calcio nelle cellule del cuore e dei vasi sanguigni, riducendo la pressione arteriosa.
- Alfa-bloccanti: per ridurre la resistenza arteriosa e dilatare i vasi sanguigni, facilitando il flusso del sangue.
Rimedi naturali per l'ipertensione
L'ipertensione, nei casi non toppo gravi, può essere gestita anche in modo naturale con l'aiuto di integratori e farmaci fitoterapici.
Tra i rimedi naturali per la pressione alta troviamo:
- Aglio (Allium sativum): l'aglio è spesso utilizzato per le sue proprietà vasodilatatrici, che possono aiutare ad abbassare la pressione sanguigna. Si ritiene che l'alicina, uno dei componenti attivi dell'aglio, contribuisca a questo effetto.
- Acidi Grassi Omega-3: presenti in alta concentrazione nei pesci grassi e in alcuni integratori di olio di pesce, possono aiutare a ridurre la pressione arteriosa abbassando i livelli di trigliceridi nel sangue e migliorando la salute cardiovascolare.
- Hibiscus (Hibiscus sabdariffa): il tè di hibiscus è un diuretico naturale con proprietà intiipertensive che aiuta a ridurre la rigidità dei vasi sanguigni.
- Magnesio e potassio: l'integrazione di sali minerali come il magnesio e il potassio si è dimostrata utile a preservare la funzionalità muscolare del cuore e la stabilizzazione dell'ipoertensione