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Il diabete è una malattia metabolica cronica che può avere gravi conseguenze e si caratterizza per l'elevata quantità di glucosio nel sangue. La causa è l'assenza di produzione di insulina o l'incapacità di utilizzarla per la trasformazione degli zuccheri.

Definizione

1 Cos'è il diabete?

La parola diabete mellito raggruppa in sé differenti tipologie di una malattia che è caratterizzata principalmente dall'iperglicemia, ovvero l'eccessiva quantità di zuccheri presenti nel sangue. Questo eccesso è dovuto alla mancata produzione di insulina da parte del pancreas o all'incapacità dell'organismo di sfruttare quella prodotta.

È a tutti gli effetti una malattia sistemica metabolica cronica con un ampio numero di sintomatologie e differenti livelli di gravità.

Si distinguono due tipologie principali e alcune più rare o transitorie

  • tipo 1
  • tipo 2
  • gestazionale
  • monogenico
  • secondario ad altra patologia

Definizione

Diabete tipo 1

Chiamato anche diabete giovanile, rappresenta il 10% dei casi ed è una forma di diabete autoimmune: a causa di un malfunzionamento, il sistema immunitario aggredisce le cellule beta nelle isole di Langerhans del pancreas e le distrugge.

Di conseguenza l'organismo, mancando di insulina, non è più in grado di metabolizzare il glucosio e questo causa un aumento cronico dei valori glicemici.

Si manifesta soprattutto in soggetti giovani, in età infantile o adolescenziale ed è caratterizzato da una comparsa repentina, con una sintomatologia evidente. Può colpire anche l'adulto nella variante LADA (Diabete Autoimmune Latente dell'Adulto) che presenta un attacco rallentato alle cellule pancreatiche e, di conseguenza, una comparsa in età più avanzata.

Spesso il soggetto affetto da diabete tipo 1 soffre anche di celiachia, malattia autoimmune causata dall'intolleranza permanente al glutine.

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Dott.ssa Margherita Cendon

Definizione

Diabete tipo 2

Coinvolge il 90% dei soggetti colpiti ed è dato da un deficit di produzione di insulina o dall'incapacità di utilizzarla a causa di anomalie funzionali che coinvolgono altri organi come fegato, cervello, pancreas, tessuto adiposo.

Questa tipologia compare solitamente nell'adulto dopo i 30-40 anni per una concomitanza di fattori tra cui spiccano familiarità, sovrappeso, sedentarietà.
Negli ultimi anni, a causa di un incremento nell'obesità infantile, si registrano numerosi casi anche in soggetti più giovani.

Definizione

Diabete gestazionale

È una forma transitoria che si manifesta nelle donne in gravidanza e, solitamente, regredisce dopo il parto. È dovuto alla produzione ormonale della placenta che, in alcuni soggetti, diminuisce l'efficacia dell'insulina: se il pancreas non riesce ad aumentarne la produzione la donna si trova in una condizione di iperglicemia.

È una situazione che si indaga di routine con il controllo in gavidanza della glicemia a digiuno e della curva glicemica con carico di glucosio.

Il diabete gestazionale può essere un fattore di rischio per la comparsa, nel tempo, del diabete tipo 2.

Definizione

Diabete monogenico

Il Maturity Onset Diabetes of the Young (MODY) ha le caratteristiche del tipo 2, ma compare in soggetti giovani, al di sotto dei 25 anni, a causa un'anomalia genetica ereditaria che causa iperglicemia anche nei bambini.

Al momento, se ne riscontrano cinque diverse varianti a seconda del gene coinvolto che causano differenti livelli di secrezione dell'insulina e necessitano di terapie diverse.

Definizione

Diabete secondario ad altra patologia

È una tipologia di diabete che insorge in seguito ad altre malattie che compromettono l'azione dell'insulina.
Può essere dovuto agli effetti di

  • pancreatite cronica,
  • cirrosi epatica,
  • insufficienza renale cronica,
  • ovaio policistico
  • assunzione di farmaci corticosteroidi.

Sintomi

2 Diabete: i sintomi principali

Nel tipo 1 la comparsa è repentina e si manifesta con

  • poliuria (l'aumento di quantità e frequenza della minzione)
  • fame accompagnata da perdita di peso
  • sete
  • odore di acetone nell'alito
  • stanchezza
  • confusione mentale
  • problemi alla vista

Il tipo 2 inizialmente non presenta sintomi evidenti e, spesso, è diagnosticato dopo che è presente da anni in seguito ad analisi in concomitanza con altre patologie.
Lo caratterizzano alcuni sintomi del tipo 1 come stanchezza, sete, poliuria, problemi alla vista e si può notare anche una certa difficoltà di cicatrizzazione delle ferite.

Possibili cause

3 Cause e fattori di rischio del diabete

Le cause e i fattori di rischio variano a seconda che ci si riferisca al tipo 1 o 2.

Nel diabete tipo 1 si può riscontrare una combinazione di fattori genetici e ambientali: una predisposizione familiare alla malattia che si presenta in parenti di primo grado, come genitori o fratelli, associata a un episodio scatenante come un'infezione virale o batterica (parotite, encefalomiocardite, virus Coxsackie, citomegalovirus) che scatena una forte reazione immunitaria, innescando il meccanismo di attacco alle cellule pancreatiche.

Anche la presenza di precedenti malattie autoimmuni, come l'artrite reumatoide, favorisce la comparsa del diabete tipo 1.

Il diabete tipo 2 ha anch'esso una componente di familiarità, ma si associa a stile di vita e abitudini alimentari

  • obesità o sovrappeso 
  • dieta ricca di grassi e zuccheri 
  • sedentarietà
  • predisposizione genetica

Patologie preesistenti possono portare l'organismo allo sviluppo non solo di diabete, ma che di ipertensione, dislipidemia, gotta, uricemia e dipendenza da tabacco.

Questi fattori, uniti all'avanzare dell'età, creano un quadro di predisposizione allo sviluppo della malattia.

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Dott. Paolo Favretto

Cure

4 Come si cura il diabete?

Le cure per il diabete variano in base alla tipologia della malattia.

Il tipo 1, in cui il soggetto manca completamente della produzione di insulina, dovrà assumerla tramite iniezioni sottocutanee per tutta la vita. La somministrazione può avvenire con insulina a rilascio lento che assicura lo svolgimento delle funzioni basilari dell'organismo e insulina ad azione rapida, assunta al momento dei pasti per controllare l'iperglicemia dovuta all'assunzione di carboidrati.

Un'altra metodologia è la microinfusione di insulina che avviene tramite un dispositivo atto a modulare l'erogazione di insulina nell'arco delle 24 ore, in modo da imitare la normale funzione pancreatica.

Il tipo 2, in cui fattori legati all'alimentazione e allo stile di vita sono tra le cause principali, si cura con il controllo dell'alimentazione introdotta, una dieta chetogenica e la riduzione dell'indice glicemico, l'incremento dell'attività fisica uniti a una terapia farmacologica che mira ad abbassare i valori della glicemia. 
Questi farmaci possono agire in modi diversi, aumentando la produzione, la sensibilità e la capacità di utilizzare l'insulina, aiutando ad eliminare il glucosio dal sangue attraverso il filtraggio dei reni.

Alcuni alimenti, come cardi e carciofi, se consumati regolarmente possono aiutare il fegato a migliorare la condizione di steatosi epatica, l'accumulo di grasso nell'organo che ne pregiudica il funzionamento.

Sono anche in atto studi sperimentali per il controllo del glucosio.

Altro

5 Le complicanze del diabete

La più importante complicanza del diabete tipo 1 e la chetoacidosi diabetica e si verifica quando viene completamente a mancare l'insulina nell'organismo.

Si instaura così una sorta di circolo vizioso in cui il metabolismo, sprovvisto della capacità di ricavare energia dal glucosio, provvede alla trasformazione degli acidi grassi come i trigliceridi, con il conseguente rilascio da parte del fegato di sostanze denominate chetoni. In contemporanea avviene uno stimolo alla secrezione di ormoni che favoriscono la sintesi di glucosio, aumentando i livelli della glicemia.

La presenza di chetoni e  iperglicemia favoriscono l'insorgere di uno stato di acidosi metabolica in cui il sangue presenta un Ph troppo acido dovuto alla perdita di bicarbonato di sodio scatenando una serie di sintomi di natura grave che possono portare anche al decesso, come

  • perdita di liquidi e sali minerali attraverso le urine 
  • vomito e nausea
  • dolori addominali
  • tachicardia
  • sonnolenza, stato confusionale
  • coma
  • edema cerebrale acuto

Il diabete è una malattia sistemica che inficia il funzionamento anche di altri organi, in particolar modo, quando il tipo 2 non è riscontrato per anni a causa della mancanza di sintomi, si verificano danni 

  • oculari con retinopatia che può portare alla cecità
  • neurologici con neuropatia somatica che colpisce i nervi a causa dell'iperglicemia cronica e si manifesta con bruciore e formicolio alle gambe oppure neuropatia autonomica che interessa il sistema nervoso centrale e comporta tachicardia, disfunzione erettile, gonfiore post-prandiale
  • nefologici con perdita di albumina per via urinaria e compromissione  della capacità di filtraggio dei reni con rischio di dialisi a vita
  • cardiovascolari con predisposizione e aggravamento di aterosclerosi, infarto del miocardio e ictus
  • agli arti con rischio di amputazione

Nel tipo 2 si riscontra anche la sintrome iperosmolare non chetosica, una grave situazione in cui la forte disidratazione causata da una prolungata iperglicemia porta a uno stato confusionale, perdita di coscienza, coma, arresto cardiocircolatorio.

Diagnosi

6 La diagnosi del diabete

Per identificare il soggetto diabetico si esegue un esame del sangue e si valutano i parametri numerici di glicemia (concentrazione di glucosio) ed emoglobina glicata (concentrazione media di glucosio nei 3 mesi precedenti).

Si considera il soggetto affetto dalla patologia quando si verificano condizioni come

  • insulina >126 mg/dl a digiuno 
  • insulina >200 mg/dl dopo due ore da assunzione glucosio
  • emoglobina glicata (HbA1c) >6.5%

Si possono considerare soggetti predisposti all'insorgenza del diabete persone che presentano

  • emoglobina glicata tra 6,0% e 6,49%
  • glicemia a digiuno tra 100 e 125 mg/dl
  • glicemia a due ore da assunzione glucosio tra 140 e 199 mg/dl

Recenti studi stanno mettendo a punto nuove metodologie per controllare i livelli di glucosio nel sangue che possano facilitare i soggetti che si devono quotidianamente sottoporre all'autoprelievo con lancetta pungidito.

Prevenzione

7 Prevenzione del diabete

Il diabete di tipo 1, di matrice autoimmune e caratterizzato da un fattore di ereditarietà, non dimostra di poter essere evitato con uno stile di vita sano o dei trattamenti farmacologici preventivi.
Si raccomanda fortemente, comunque, di sottoporre i bambini alle vaccinazioni di routine per scongiurare l'insorgenza delle infezioni virali che possono scatenare la risposta autoimmune.

Mentre nel diabete di tipo 2, alimentazione e stile di vita possono fare la differenza nella prevenzione e nella cura della patologia. 
Se si è in presenza di familiarità si può prestare attenzione alla dieta per il diabete con limitazione all'assunzione di grassi di origine animale e zuccheri semplici come pane e pasta derivati da farine raffinate. Sono da preferire cereali integrali, legumi e pesce ricco di omega3. 

Anche l'attività fisica ha un ruolo fondamentale nella prevenzione del diabete e si consiglia di praticare almeno 20-30 minuti di movimento al giorno come una passeggiata ad andatura moderata o 150 minuti a settimana di pratica sportiva.

Alimentazione e sport sono essenziali per tenere sotto controllo l'indice di massa corporea (BMI) che non deve superare il valore di 25 kg/m2 (peso corporeo diviso altezza al quadrato) perché l'eccesso di tessuto adiposo causa predisposizione all'insulino-resistenza.
Allo stesso tempo con un sano stile di vita si possono controllare ipertensione e dislipidemia, fattori determinanti nella costruzione di un ambiente favorevole allo sviluppo della malattia.

Nei soggetti a rischio il fumo è altamente pericoloso perché, oltre a danneggiare il sistema cardiocircolatorio, rende difficile il controllo della glicemia, aspetto fondamentale nella cura del diabete.