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Il transfer del gran dorsale in artroscopia

Il transfer del gran dorsale in artroscopia

Quando le lesioni della cuffia dei rotatori sono importanti, questo intervento può risolvere il problema. Scopriamo di più.

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Il transfer del muscolo grande dorsale è un intervento principalmente impiegato per il trattamento di alcune delle più complesse patologie della spalla. 

Questa procedura è particolarmente indicata nei casi di lesioni irrecuperabili della cuffia dei rotatori per quei pazienti che soffrono di significative limitazioni funzionali e dolore persistente.

1 Cos’è il muscolo gran dorsale?

Il grande dorsale è uno dei più estesi muscoli del corpo umano, fondamentale per movimenti che implicano l'adduzione, l'estensione e la rotazione interna dell'omero. Origina dalla metà inferiore della colonna vertebrale, dalle costole e dall’iliaco e il suo tendine si inserisce sul solco bicipitale dell'omero. 

La sua robustezza e la relativa facilità di mobilizzazione rendono il gran dorsale un candidato ideale per il transfer muscolare.

2 Per chi è indicato l’intervento di transfer del gran dorsale?

Il transfer del gran dorsale è indicato principalmente in pazienti con lesioni massicce e irreparabili della cuffia dei rotatori, spesso accompagnate da un deficit funzionale significativo e dolore. 

Queste lesioni possono derivare da:

  • traumi acuti
  • usura cronica
  • interventi chirurgici precedenti non riusciti. 

Inoltre, la procedura è spesso considerata quando le tecniche conservative e i trattamenti fisioterapici non hanno portato al recupero atteso.

3 La procedura chirurgica

La chirurgia può essere eseguita attraverso tecniche open o minimamente invasive, come l'artroscopia, a seconda della specifica situazione del paziente e della preferenza del chirurgo. 

La scelta dell'approccio dipende anche dalle condizioni dei tessuti locali e dalle esigenze specifiche di ricostruzione.

  1. Preparazione del paziente: l'operazione viene realizzata in anestesia generale. Il paziente è posizionato in decubito laterale.
  2. Mobilizzazione del muscolo: il grande dorsale viene accuratamente dissezionato e isolato, preservando il suo peduncolo vascolare per garantire una buona vascolarizzazione.
  3. Trasferimento e fissazione: il muscolo è poi trasferito alla regione anteriore della spalla, dove viene fissato in modo da sostituire la funzionalità dei tendini danneggiati.

L’intervento di transfer del gran dorsale in artroscopia consiste nel reindirizzare il tendine del muscolo gran dorsale, prelevato dall’ascella, verso l’omero prossimale per ristabilire la funzione e migliorare la stabilità della spalla. L’artroscopia permette di eseguire questa procedura in modo minimamente invasivo, riducendo il trauma chirurgico e i tempi di recupero rispetto alla chirurgia aperta tradizionale.

Il successo di questo intervento dipende dalla corretta selezione dei pazienti e dall’esecuzione tecnica precisa che deve ripristinare l’equilibrio muscolare e la biomeccanica della spalla.


Recupero post-operatorio

Il periodo di recupero varia significativamente in base all'entità dell'intervento e alla risposta individuale del paziente.
In generale, il processo di riabilitazione inizia con la protezione del muscolo trasferito attraverso l'uso di un tutore per la spalla, seguito da un programma graduale di fisioterapia

La riabilitazione mira a ristabilire la forza e la mobilità della spalla, con un ritorno progressivo alle attività quotidiane ed, eventualmente, sportive.


Rischi e complicanze

I rischi e le complicanze in questo intervento sono molto rari, ma come per ogni procedura chirurgica, anche per il transfer del gran dorsale potrebbero presentarsi alcuni rischi e complicanze come problemi di guarigione o integrazione del muscolo trasferito. 

Infatti, il successo del transfer dipende anche dalla capacità del muscolo trasferito di integrarsi nel nuovo sito. A volte, il muscolo può non guarire adeguatamente, risultando in una debolezza persistente o in un'insufficiente funzionalità. Ciò può essere dovuto a vari fattori, inclusi una vascolarizzazione inadeguata, tensione eccessiva sul muscolo trasferito, o risposte individuali alla guarigione.

Una selezione accuratamente dei pazienti e un rigoroso protocollo post-operatorio, minimizza questi rischi.

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Dott. Marco Capuzzo Dott. Marco Capuzzo
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Marco Capuzzo

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