Protesi di rivestimento del femore: cos’è, quando è indicata e quanto dura
Una valida alternativa alla protesi totale d’anca per pazienti giovani e attivi.
Quando l’articolazione dell’anca è gravemente danneggiata da artrosi, traumi o altre patologie degenerative, il dolore e la perdita di mobilità possono diventare invalidanti. In questi casi, l’intervento chirurgico rappresenta la soluzione più efficace.
La protesi d’anca tradizionale è l’opzione più diffusa, ma per alcuni pazienti – in particolare giovani, sportivi o con uno stile di vita attivo – esiste un’alternativa meno invasiva: la protesi di rivestimento del femore, anche conosciuta come hip resurfacing.
Indice
1 Quando è necessario ricorrere a una protesi d’anca?
L’impianto di una protesi d’anca è indicato quando:
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il dolore all’anca è costante e limita le normali attività quotidiane,
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le terapie conservative (farmaci, fisioterapia, infiltrazioni) non funzionano più,
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l’articolazione presenta danni strutturali gravi, come nel caso di coxartrosi avanzata, necrosi della testa del femore o fratture complesse.
In queste condizioni, la chirurgia protesica è l’unica via per recuperare la funzionalità e migliorare la qualità della vita.
2 Cos’è la protesi di rivestimento del femore?
La protesi di rivestimento del femore è una tecnica chirurgica in cui la testa del femore non viene rimossa completamente (come accade nella protesi totale), ma solo "rivestita" con un cappuccio metallico. Anche la cavità dell’acetabolo viene rivestita con un componente protesico.
Questo approccio permette di preservare una parte significativa dell’osso e offrire una biomeccanica più simile a quella naturale dell’anca.
3 In quali casi si preferisce la protesi di rivestimento all’impianto totale?
La protesi di rivestimento viene preferita in pazienti relativamente giovani, attivi e con una buona qualità ossea, per via dei seguenti vantaggi:
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Maggiore conservazione dell’osso femorale
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Minor rischio di lussazione grazie alla maggiore dimensione della testa femorale
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Migliore sensazione di movimento naturale
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Possibilità di tornare ad attività sportive ad alto impatto
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Facilità di revisione in caso di futuri interventi
Va però sottolineato che non è indicata in tutti i pazienti: l’età avanzata, l’osteoporosi e alcune malformazioni anatomiche dell’anca possono rappresentare una controindicazione.
4 È una soluzione adatta solo ai pazienti sotto i 65 anni?
No. Anche se è più frequentemente indicata per i pazienti under 65, non è una questione di età anagrafica, ma di stato generale di salute, qualità ossea e stile di vita.
Nei pazienti più giovani, i vantaggi sono evidenti: la conservazione dell’osso è utile in vista di possibili revisioni future e la maggiore mobilità favorisce il ritorno a una vita attiva. Tuttavia, anche pazienti più anziani possono beneficiarne, se selezionati con attenzione.
5 Quanto dura una protesi di rivestimento del femore?
La durata media di una protesi di rivestimento varia tra i 15 e i 20 anni, con casi documentati di sopravvivenza fino a 25 anni. I principali fattori che influenzano la durata sono:
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età e livello di attività del paziente,
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tipo di materiali utilizzati,
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correttezza dell’intervento chirurgico,
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aderenza alle indicazioni post-operatorie.
6 La protesi di rivestimento è efficace a lungo termine?
Sì, numerosi studi e dati clinici confermano che la protesi di rivestimento:
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allevia il dolore in modo efficace,
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consente il ritorno a una vita attiva,
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migliora significativamente la qualità della vita,
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ha tassi di soddisfazione molto elevati nei pazienti selezionati.
7 Come si svolge l’intervento di protesi di rivestimento dell’anca?
L’intervento di hip resurfacing viene eseguito in anestesia spinale o generale e ha una durata di circa 1-2 ore. I principali passaggi sono:
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La testa del femore viene modellata e rivestita con un cappuccio metallico.
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L’acetabolo viene preparato e rivestito con una coppa metallica.
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L’articolazione viene quindi ricostruita preservando buona parte dell’osso naturale.
Il decorso post-operatorio prevede fisioterapia e carico progressivo sull’arto operato.


Carlo Alberto Luzi
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