Epicondilite ed Epitrocleite: le tendiniti del gomito
Le tendiniti del gomito sono delle condizioni piuttosto comuni che colpiscono sportivi, ma anche chi per lavoro esegue movimenti ripetitivi.
L'epicondilite o epicondilite laterale e l’epitrocleite o epicondilite mediale, comunemente conosciute rispettivamente come "gomito del tennista" e "gomito del golfista", fanno parte del capitolo delle tendinosi del gomito e rappresentano una condizione talvolta molto dolorosa ed invalidante a carico dei tendini del gomito.
Questa patologia è particolarmente frequente negli atleti, potendo tuttavia interessare chiunque svolga attività che mettono sotto stress i tendini del gomito.
In questo articolo, esploreremo le cause, i sintomi, le opzioni diagnostiche e i trattamenti disponibili per l’epicondilite, con consigli su come prevenire questa fastidiosa condizione.
Indice
1 Cosa sono l’epicondilite laterale e quella mediale?
L'epicondilite laterale è un'infiammazione dei tendini estensori che si inseriscono sull'epicondilo, una prominenza ossea situata sulla parte esterna del gomito. L’epicondilite mediale è invece l’infiammazione a carico dei tendini flessori che si inseriscono sulla epitroclea, una prominenza ossea presente sul versante interno del gomito.
In entrambi i casi, l'epicondilite si sviluppa quando vi è un sovraccarico sui tendini coinvolti, che porta a microlesioni tessutali. Queste microlesioni innescano un processo infiammatorio che, se prolungato nel tempo, può causare degenerazione della inserzione tendinea che a sua volta da origine a dolore cronico e debolezza nella zona colpita.
La ripetizione di specifici movimenti del polso e dell'avambraccio aumenta il rischio di sviluppare l'epicondilite, soprattutto se questi movimenti non sono eseguiti con una tecnica adeguata o se non si permette un adeguato recupero muscolare tra le sessioni di attività intensa.
Epicondilite Laterale (Gomito del Tennista)
L'epicondilite laterale, nota anche come "gomito del tennista", è la forma più comune e colpisce il tendine del muscolo estensore radiale breve del carpo. Viene osservata meno frequentemente in corrispondenza del margine antero-mediale dell’estensore comune delle dita, dell’estensore radiale lungo del carpo e a livello della origine dell’estensore ulnare del carpo. Questi tendini sono responsabili dell'estensione del polso e delle dita.
La condizione si manifesta tipicamente a causa dell'uso eccessivo o di movimenti ripetitivi del polso e dell'avambraccio, particolarmente comuni in sport come il tennis, dove il gomito è frequentemente sollecitato in attività di presa e colpo.
L’epicondilite laterale non colpisce però solamente gli sportivi: questa forma di tendinite può interessare chiunque svolga una attività manuale pesante che comporti lo stress dei suddetti gruppi muscolari, come nel caso di operai metalmeccanici, muratori e così via.
Epicondilite Mediale (Gomito del Golfista)
L'epitrocleite è la causa più comune di dolore mediale a carico del gomito. Viene anche chiamata "gomito del golfista" e interessa i tendini dei muscoli flesso-pronatori del polso e delle dita, che si inseriscono in corrispondenza del versante anteriore dell’epitroclea. È meno frequente dell’epicondilite laterale rappresentando circa il 15-20% di tutte le forme di epicondilite nel loro complesso.
L’epitrocleite è frequente tra i giocatori di golf e i lanciatori, ma come nel caso della forma laterale, può affliggere chiunque compia movimenti simili in relazione alle proprie attività lavorative.
L'epicondilite mediale si manifesta con dolore sul lato interno del gomito, che può irradiarsi lungo la faccia interna dell’avambraccio.
2 Cause dell’epicondilite
Le cause dell'epicondilite sono principalmente legate all'uso eccessivo e alla sollecitazione continua dei tendini e dei muscoli dell'avambraccio, che si attaccano all'epicondilo e sull’epitroclea del gomito.
Quindi, quando il carico di lavoro imposto a questi tendini supera la loro capacità di sopportarlo, si creano microtraumi ripetuti che non hanno sufficiente tempo per guarire adeguatamente. Ciò provoca la degenerazione dell’inserzione tendinea come risultante del processo infiammatorio cronico.
I movimenti ripetitivi del polso e dell'avambraccio sono la causa più comune di epicondilite. Questi movimenti possono verificarsi in varie attività quotidiane, lavorative o sportive.
Ad esempio, gli sportivi come tennisti o golfisti sono particolarmente a rischio a causa della natura ripetitiva dei loro swing o colpi, che sollecitano i tendini del gomito. Anche i mestieri che richiedono un rilevante impegno manuale mostrano un'incidenza elevata di epicondilite, come nel caso dei carpentieri, musicisti, e cuochi, che eseguono movimenti costanti e ripetitivi del polso e dell'avambraccio.
L'utilizzo di strumenti in modo improprio o l'uso di attrezzature che non sono ergonomicamente adeguate può aumentare il rischio di epicondilite. Strumenti che richiedono una forza di presa eccessiva o che vibrano durante l'uso possono mettere sotto stress i tendini del gomito. Ad esempio, l'uso prolungato di:
- cacciaviti
- chiavi
- strumenti manuali senza un adeguato supporto ergonomico
può portare a un sovraccarico dei tendini.
La tecnica errata durante l'esecuzione di movimenti sportivi o altre attività fisiche può contribuire significativamente allo sviluppo dell'epicondilite.
Una tecnica scorretta può, infatti, causare un sovraccarico sui tendini del gomito, portando a un maggiore stress e a eventuali lesioni.
È essenziale per gli atleti e i lavoratori imparare e mantenere una tecnica corretta per ridurre il rischio di epicondilite.
Fattori di rischio
I sintomi dell'epicondilite possono variare da lievi a gravi e tendono a svilupparsi gradualmente e possono peggiorare con attività specifiche che sollecitano il gomito, come sollevare oggetti, girare una maniglia o stringere la mano.
I sintomi più comuni dell'epicondilite sono:
- dolore e sensibilità
- irradiazione del dolore
- debolezza muscolare
- rigidità del gomito
- gonfiore
- intorpidimento
- formicolio
Il dolore al gomito, che può variare da un leggero fastidio a un dolore acuto. Il dolore si localizza tipicamente intorno all'epicondilo e all’epitroclea, l'area del gomito dove i tendini dei muscoli dell'avambraccio si attaccano all'osso.
Nell'epicondilite laterale, il dolore si concentra sulla parte esterna del gomito, mentre nell'epicondilite mediale si avverte sul lato interno.
Il dolore dell’epicondilite può irradiarsi dal gomito all'avambraccio e, in alcuni casi, fino al polso. Questo tipo di irradiazione è particolarmente comune durante movimenti che coinvolgono la torsione del polso o il sollevamento di oggetti con la mano aperta.
La debolezza muscolare è un altro sintomo frequente dell'epicondilite. I pazienti possono avere difficoltà a eseguire compiti che richiedono l'uso del polso e del braccio, come:
- aprire barattoli
- portare borse della spesa
- stringere la mano a qualcuno
La debolezza può rendere difficoltose anche attività quotidiane che prima si eseguivano senza problemi.
3 Diagnosi dell’epicondilite
Il primo passo nella diagnosi dell'epicondilite è una visita approfondita.
Il medico raccoglierà la storia clinica del paziente e procederà con un esame del gomito. Questo includerà la palpazione dell'area per identificare il punto esatto del dolore, che può aiutare a distinguere tra epicondilite laterale e mediale.
Il medico potrebbe anche eseguire specifici test di movimento per valutare la forza e la dolorabilità del gomito e dell'avambraccio.
Per l’epicondilite laterale i test comuni sono il test di Cozen, in cui il paziente tenta di estendere il polso contro resistenza mentre il braccio è flesso, per stimolare i sintomi nell'epicondilite laterale. Il test di Mill in cui l’esaminatore con il pollice palpa l’epicondilo del gomito atteggiato in flessione. Quindi l’esaminatore prona l’avambraccio mentre contestualmente estende il gomito e flette il polso. Questa manovra mette in tensione l’estensore radiale breve provocando dolore. Il test di Maudsley consiste nel fatto che il paziente mentre prona l’avambraccio estenda contro resistenza il III dito della mano. L’esaminatore durante l’esecuzione della manovra palpa l’epicondilo. In caso di epicondilite la manovra evoca dolore perché si sollecita il muscolo estensore delle dita che origina dall’epicondilo.
Esami diagnostici per l’epicondilite
Anche se la diagnosi di epicondilite è principalmente clinica, in alcuni casi possono essere richiesti ulteriori esami per escludere altre condizioni che potrebbero causare sintomi simili, come l'artrosi o lesioni dei nervi (neuropatia dell’ulnare).
Tra gli esami più comuni ci sono:
- Radiografie: anche se l'epicondilite è una condizione dei tessuti molli, le radiografie possono essere utili per escludere altre cause di dolore al gomito, come fratture o anomalie ossee.
- Ecografia: questo esame strumentale può mostrare dettagli sui tessuti molli e può essere utilizzato per confermare l'infiammazione o i danni ai tendini.
- Risonanza Magnetica Nucleare (RMN): non sempre necessaria, ma può essere utile in casi complicati per ottenere immagini dettagliate dei tessuti molli, inclusi i tendini e i muscoli.
4 Trattamento dell’epicondilite
Il trattamento dell'epicondilite mira a alleviare il dolore, ridurre l'infiammazione e promuovere la guarigione dei tendini coinvolti.
Esistono diverse opzioni di trattamento, che possono variare a seconda della gravità e della durata dei sintomi. I trattamenti possono essere non chirurgici o chirurgici, e la scelta dipende dalla risposta del paziente alle terapie conservative e dalla persistenza dei sintomi.
Trattamento conservativo
Il primo passo nel trattamento dell'epicondilite è di solito il riposo. È essenziale evitare le attività che causano o peggiorano il dolore fino a quando l'infiammazione non si riduce.
Riposo non significa immobilizzazione totale, ma piuttosto un'attività limitata che evita movimenti specifici che sollecitano i tendini infiammati.
L'applicazione di ghiaccio è un trattamento efficace per ridurre l'infiammazione e alleviare il dolore acuto. Si raccomanda di applicare un impacco di ghiaccio sull'area dolorante per 15-20 minuti ogni ora nelle prime fasi del dolore.
Le terapie fisiche con ultrasuoni, laserterapia e la tecarterapia possono essere utilizzate per trattare l'epicondilite, promuovendo la guarigione e la riduzione dell’infiammazione.
I farmaci antinfiammatori FANS, come ad esempio l'ibuprofene o il naprossene, sono utilmente impiegati per ridurre l'infiammazione e alleviare il dolore. Bisogna stare attenti alle eventuali controindicaizoni.
Per i casi più severi, possono essere considerate infiltrazioni di corticosteroidi intorno all'area del gomito per ridurre rapidamente l'infiammazione (laddove il paziente non presenti patologie concomitanti che ne controindichino l’uso). Questo trattamento è di solito riservato per i casi che non rispondono ad altri trattamenti non chirurgici.
Il trattamento chirurgico
Quando le metodiche conservative non portano a risultati soddisfacenti bisogna considerare la soluzione chirurgica.
Le tecniche operatorie prevedono la rimozione del tessuto patologico associato a manovre chirurgiche che hanno lo scopo di determinare la formazione di una nuova inserzione tendinea. Questa nuova inserzione tendinea, esente da fenomeni infiammatori patologici, comporta la scomparsa del dolore e la ripresa funzionale del gomito. L’intervento viene eseguito in regime di day surgery in anestesia loco regionale. Dopo una prima settimana di riposo in un tutore reggibraccio viene avviato il percorso fisioterapico. Quindi, trascorso circa un mese dall’intervento, il paziente può riprendere le proprie attività lavorative e della vita quotidiana.
Vincenzo Sollazzo
Hai bisogno di un consulto medico in Chirurgia della mano?
Verifica la disponibilità di una visita medica, in video o in un centro medico a te vicino, con uno dei nostri specialisti selezionati
Verifica disponibilitàAltri articoli di Prof. Vincenzo Sollazzo
Altri articoli di Ortopedia
Newsletter
Iscriviti alla newsletter
Scarica l'ultimo numero della rivista Medicina Moderna e rimani sempre aggiornato sui webinar e tutte le iniziative in tema di salute