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Mammografia: un utile alleato per la diagnosi precoce

Mammografia: un utile alleato per la diagnosi precoce

A partire dai 40 anni di età è bene eseguire periodicamente la mammografia per prevenire il carcinoma al seno

Dott.ssa Stefania Gava

Il carcinoma mammario è la neoplasia più diagnosticata nelle donne in tutte le fasce d’età. Il trend di incidenza è in leggero aumento, ma la mortalità continua a calare in maniera significativa grazie alla diagnosi precoce e ai progressi terapeutici.

Dottoressa, quali sono gli esami da eseguire per prevenire il tumore al seno?

La diagnosi precoce si basa principalmente sull’effettuazione di indagini strumentali quali la mammografia e l’ecografia (esami di I livello) che possono essere integrate dalla risonanza magnetica mammaria con e/o senza metodo di contrasto e dai prelievi bioptici (esami di II livello).

Cos’è la mammografia e quali sono le sue finalità?

La mammografia è un’indagine che, utilizzando radiazioni ionizzanti a bassa energia, permette di studiare la mammella attraverso il “contrasto” che si crea tra il grasso, il tessuto ghiandolare di cui è composta e le eventuali lesioni presenti. Oggi è raccomandato l’uso della tecnica digitale rispetto alla tecnica analogica perché dotata di maggiore accuratezza diagnostica a fronte di una riduzione della dose radiante. L’esame prevede la compressione della mammella (necessaria per ridurre lo spessore mammario in modo da limitare le radiazioni e la sovrapposizione dei tessuti). Non presenta controindicazioni e può essere effettuato anche in donne con protesi estetiche, in quanto gli apparecchi sono dotati di programmi appositi che ottimizzano la compressione.

A che età è bene iniziare ad eseguire i controlli e con quale periodicità?

In assenza di particolari fattori di rischio (familiarità ed ereditarietà, pregressa radioterapia a livello toracico, ripetute stimolazioni ormonali, ecc.) i controlli strumentali periodici dovrebbero iniziare verso i 40 anni di età con l’esecuzione della mammografia, che rappresenta ancora il test più efficace di screening, eventualmente completata con l’ecografia in rapporto alla densità mammaria o alla presenza di reperti sospetti. Generalmente nelle donne in fascia d’età 40-49 anni è consigliata con cadenza annuale, mentre tra i 50 e 59 anni l’esame è raccomandato ogni 18-24 mesi.

Quali sono le ultime novità in questo ambito?

La tecnica digitale si è ulteriormente evoluta con l’introduzione della tomosintesi, una tecnica che permette l’acquisizione di un numero prestabilito di “immagini” in due proiezioni per ogni mammella ottenendo ricostruzioni tridimensionali, che consentono di superare alcune limitazioni dell’esame bidimensionale causate da sovrapposizioni strutturali con risultante riduzione dei falsi negativi e falsi positivi.

 

La mammografia digitale 3D con tomosintesi permette un’osservazione più precisa ed approfondita sulla struttura della mammella, una diagnosi più sicura dei tumori localizzati in aree periferiche e dense, la riduzione delle radiazioni del 30/50% e minore dolore per la paziente.

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