La prevenzione delle patologie del colon
Il colon svolge funzioni essenziali per il nostro organismo come l’assorbimento dell’acqua, dei sali e la sintesi di alcune vitamine. È di fondamentale importanza prendersene cura per il benessere dell’organismo e la nostra salute generale.
Il colon è l’ultima porzione del nostro tubo digerente; origina nella parte inferiore destra dell’addome e forma, insieme al tenue, il nostro intestino. Si divide in tre segmenti: il primo, colon ascendente, risale verso l’alto, il secondo, colon traverso, attraversa la parte superiore dell’addome da destra a sinistra e il terzo, colon discendente, scende verso la parte inferiore dell’addome.
Svolge funzioni essenziali per il nostro organismo come l’assorbimento dell’acqua e dei sali e la sintesi di alcune vitamine.
Indice
1 Quali sono le patologie principali?
La sindrome del colon irritabile non è una vera e propria malattia ma un insieme di sintomi, spesso presenti in soggetti molto sensibili o sotto stress, come il dolore addominale e un’alterata attività intestinale senza che sia stata riscontrata una causa specifica.
I diverticoli sono piccole estroflessioni della parete intestinale che possono esser sede di fatti infiammatori acuti o cronici (diverticoliti).
Il morbo di Crohn e la rettocolite ulcerosa sono malattie infiammatorie croniche che possono presentarsi in forma lieve, moderata o severa ed evolvono, di solito, con periodi di latenza dei sintomi e periodi di riacutizzazione.
I polipi del colon sono neoformazioni benigne che si sviluppano sulle pareti intestinali. Il più delle volte non danno sintomi ma possono provocare sanguinamenti anche di minima entità. Tuttavia, nel tempo, pur se lentamente, degenerano in tumori maligni.
Il tumore del Colon-Retto, la più grave delle affezioni del colon, può essere di diversi tipi più o meno aggressivi. Il più frequente è l’adenocarcinoma. Si manifesta con sanguinamento rettale, stipsi e/o diarrea anche alternate, dimagrimento, anemia e dolore addominale.
2 Qual è il ruolo della prevenzione in questo contesto?
Quando si parla di prevenzione ci si riferisce, da un lato, a comportamenti e stili di vita in grado di ridurre il rischio di malattie del colon retto; dall’altro, alla diagnosi precoce in grado di assicurare cure il più possibile tempestive ed efficaci.
Per quanto riguarda il primo aspetto, due elementi fondamentali sono: la dieta e l’attività fisica. I chili di troppo non favoriscono la salute del colon; consumi eccessivi di prodotti ricchi di grassi saturi e zuccheri, se assunti in quantità superiori al fabbisogno, vengono immagazzinati nel fegato sotto forma di grassi (trigliceridi).
Il movimento è il migliore argine all’aumento di peso, oltre ad avere, probabilmente, dei meccanismi propri di prevenzione.
3 È preferibile seguire un tipo di alimentazione piuttosto di un altro?
È dimostrata l’azione preventiva della dieta mediterranea caratterizzata dal favorire determinati alimenti (cereali integrali, verdure e frutta fresca, legumi, olio extravergine di oliva, frutta secca, pesce) e nel limitarne altri (bevande alcoliche, carni lavorate, carni rosse, dolciumi).
Per quanto riguarda le carni, anche il metodo di cottura può avere un ruolo nella prevenzione: grigliate, barbecue e altre modalità che espongono i cibi a temperature elevate generano la produzione di composti chimici potenzialmente dannosi come le amine eterocicliche e gli idrocarburi policiclici aromatici. Meglio optare per altre cotture come quella al vapore o al forno.
4 Sappiamo che nel nostro intestino convivono numerosi microorganismi. Qual è la loro importanza e che funzioni svolgono?
I microrganismi che compongono il microbiota intestinale si occupano della digestione delle fibre alimentari, della fermentazione degli zuccheri, della degradazione e produzione di molecole e del mantenimento dell’integrità della mucosa ma anche della protezione dai batteri patogeni e del contenimento dei processi infiammatori.
In condizioni normali, questi microrganismi vivono in equilibrio tra loro; quando ciò viene a mancare, si registra l'alterazione della barriera intestinale.
Da qui il passaggio dei batteri attraverso la mucosa e l’attivazione del sistema immunitario. Contribuendo all'infiammazione, alcuni microrganismi presenti nell'intestino potrebbero favorire il processo di formazione dei tumori del colon e di altre malattie intestinali come la diverticolite, il morbo di Crohn e la retto- colite ulcerosa.
5 Si può agire precocemente con la diagnosi?
La diagnosi precoce è fondamentale. Pensiamo che la massima parte dei tumori del colon-retto deriva da polipi che sono inizialmente lesione benigne, asportabili, nella stragrande maggioranza dei casi, nel corso di una colonscopia.
Le metodiche endoscopiche sono tecniche molto utili sia a fini della diagnosi, in pazienti che abbiano dei sintomi, sia come screening in pazienti che stanno bene ma che hanno un parente di primo grado con questo tipo di tumore, o in cui sia risultata positiva la ricerca del sangue occulto fecale.
Quest’ultimo test dovrebbe essere eseguito ogni anno, possibilmente su tre campioni, a partire dai cinquant’anni.
Nei casi di aumentato rischio familiare è consigliabile, ai fini della prevenzione, effettuare la prima colonscopia a quarant’anni e, in assenza di sintomi, ripeterla ogni cinque anni. I pazienti con storia familiare di poliposi o di cancro, come pure quelli con malattie infiammatorie croniche dell’intestino, in particolare la rettocolite ulcerosa, dovrebbero iniziare la sorveglianza del colon più precocemente e a intervalli più ravvicinati.
In generale, l’intervallo di tempo tra due controlli successivi varia a seconda del rischio.
Raimondo Di Bella
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