Sindrome dell’ovaio policistico: cause e possibili terapie
Le forme più severe della patologia possono portare all’assenza delle mestruazioni
Molte donne riscontrano problemi nel flusso mestruale, che possono dipendere dalla sindrome dell’ovaio policistico. Approfondiamo l’argomento insieme al Dottor Ghezzi.
Cos’è la sindrome dell’ovaio policistico?
È un disordine eterogeneo che comprende un insieme di segni e sintomi, che vanno dall’eccesso di androgeni (cioè degli ormoni maschili), alla disfunzione ovulatoria e al sovrappeso/obesità associato ad insulinoresistenza. L’aspetto morfologico tipicamente policistico delle ovaie in realtà è presente solo nelle forme più severe, e denota uno stato di non ovulazione cronica che può portare anche a lunghi periodi di amenorrea, cioè di assenza di mestruazioni.
È un’alterazione frequente e quali possono essere le sue cause?
Assolutamente sì. È la più comune alterazione endocrina e metabolica in età riproduttiva, arrivando ad interessare circa il 20% delle donne. Le cause rimangono ancora largamente sconosciute, anche se evidenze sempre maggiori suggeriscono che questa sindrome possa essere un complesso disordine multigenico con forti influenze ambientali.
Ci si accorge di soffrirne solo attraverso esami specifici o ci possono essere dei campanelli d’allarme?
Le alterazioni del ciclo mestruale, che in genere tendono ad allungarsi fino talvolta a scomparire del tutto, la possibile comparsa di peluria eccessiva o in sedi non fisiologiche (volto, linea alba e dorso), l’aumento anche significativo di peso, nonostante un corretto stile di vita, possono essere campanelli d’allarme. Naturalmente è importante eseguire esami diagnostici atti a valutare la presenza o meno di ovulazione, lo stato ormonale e la concomitanza di alterazioni del metabolismo glucidico, in particolare insulinoresistenza.
Quali sono le possibili terapie?
Laddove vi siano severe alterazioni del ciclo mestruale, iperandrogenismo e/o ovaie policistiche all’ecografia, può essere preferibile la pillola estroprogestinica, mentre in caso di ricerca della gravidanza è indicata l’induzione farmacologica dell’ovulazione. Esistono infine farmaci che possono migliorare/risolvere la resistenza insulinica e con essa il metabolismo.
Lo stile di vita può aiutare?
Certamente. Alcuni accorgimenti alimentari (soprattutto incrementare l’uso di frutta e verdura e ridurre i carboidrati) e di stile di vita (prevedere un’attività fisicaaerobica moderata ma costante) possono contribuire a migliorare le manifestazioni di questa complessa sindrome.
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