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Fecondazione assistita: tra paure e miti da sfatare

Fecondazione assistita: tra paure e miti da sfatare

Molti dei dubbi che nutriamo sulla fecondazione assistita sono privi di fondamento. Vediamone alcuni

Dott. Andrea Borini

Qual è la principale paura delle coppie

La prima paura è quella del “bombardamento ormonale” e delle possibili conseguenze durante e dopo il trattamento. In realtà la somministrazione di ormoni, ovviamente necessaria, è concentrata sul solo apparato riproduttivo e i dosaggi sono calibrati sulle caratteristiche della paziente. Il rischio di iperstimolazione, per quanto esistente, è davvero molto ridotto. Peraltro, durante qualsiasi gravidanza la donna è soggetta a picchi ormonali. Quindi, se qualche effetto c'è, non è limitato a chi si sottopone alla fecondazione assistita ma a tutte le donne che diventano madri.
 

Molte donne hanno paura di affrontare la sala operatoria al momento del pick up (prelievo degli ovociti).
Si tratta di un intervento complesso?

No, è una procedura poco invasiva, un intervento di durata breve, che richiede un tempo di degenza di 2 o 3 ore. È un intervento chirurgico ma, in condizioni normali, i possibili rischi sono davvero minimi.
 

La gravidanza da fecondazione assistita sarà più difficile? Il bimbo sarà più cagionevole?

La risposta è negativa per entrambe le domande. La gravidanza da fecondazione assistita non è diversa da una "normale" gravidanza e il neonato non sarà differente dagli altri bambini. Forse incide su questi pensieri il fatto di aver cercato il bimbo così a lungo, e questo rende queste fasi più “delicate” agli occhi dei futuri genitori, ma non vi è davvero alcuna ragione oggettiva. Gli unici problemi possono essere al massimo legati al fatto che le nostre pazienti hanno un’età media più alta e il fisico femminile può avere qualche difficoltà in più ad affrontare le settimane dell’attesa.
 

È vero che tutti i trattamenti di fecondazione assistita risultano in gravidanze gemellari?

Assolutamente no. Clinicamente parlando, si tratta di una condizione che il medico specialista preferirebbe evitare: aumentano i rischi di diabete gestazionale, parto pretermine, ipertensione materna e non solo. La probabilità di gravidanze gemellari può essere ridotta limitando il numero di embrioni che si trasferiscono in utero. In ogni caso, la possibilità esiste anche per le gravidanze ottenute per via naturale: in Italia, al momento, circa 1 gravidanza su 5 è gemellare.
 

È vero che si rivolgono a voi solo le donne in età troppo avanzata per avere gravidanze naturali?

Non è così: le tecniche di fecondazione assistita vengono in aiuto di qualsiasi coppia abbia problemi a realizzare il sogno di stringere un bimbo tra le braccia, e purtroppo questo accade a tutte le età. Tuttavia, sempre più pazienti si rivolgono a noi al limitare della propria vita riproduttiva: sempre più spesso, infatti, si comincia a cercare un figlio molto più tardi di quanto accadeva in passato. Noi cerchiamo di fare il possibile perché possano diventare genitori tutti coloro che lo vogliono.  

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