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Il grasso viscerale: dimmi che pancia hai e ti dirò chi sei

Il grasso viscerale: dimmi che pancia hai e ti dirò chi sei

Pancia tesa e tonda o pancetta molle nascondono due tipologie di grasso che influiscono in differenti modi sulla salute.

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Sapevi che le pance non sono tutte uguali? Probabilmente hai già sentito parlare di grasso viscerale e grasso sottocutaneo. Vediamo di dare due semplici definizioni di questi tipi di grasso. Il grasso viscerale, è un grasso profondo che si accumula nella parte interna dell’addome e forma la tipica pancia voluminosa, tesa e rotonda. Il secondo, sottocutaneo, si deposita negli strati sotto la pelle, formando la classica “pancetta molle”.

1 Quali sono i pericoli del grasso viscerale?

Il grasso viscerale è un vero e proprio organo a sé stante: un organo endocrino. Si posiziona attorno agli organi che regolano il metabolismo (come fegato e pancreas) e interferisce con il normale lavoro che questi sono deputati a svolgere.
Questo grasso produce tutta una serie di sostanze che aumentano il rischio di malattie metaboliche come il diabete e malattie cardiovascolari.

Attenzione! Con questo non voglio dire che il grasso sottocutaneo sia innocuo. Possiamo definirlo meno grave per la salute, anche se risulta più difficile da eliminare in quanto è come fosse intrappolato e difficilmente utilizzabile.

Passiamo ora alla parte pratica dell’argomento, andando a vedere quali strategie potresti adottare per ridurre il grasso addominale. Innanzitutto, anche se può venirti naturale pensarlo, non andare ad eliminare i grassi dalla tua alimentazione solo perché li associ a grasso corporeo.

2 Quali alimenti evitare per ridurre il grasso viscerale?

Senz’altro i grassi devono essere limitati, ma questo vale soprattutto per quelli saturi e per i grassi trans che si trovano in alimenti processati:

  • salumi
  • snack
  • merendine
  • piatti pronti.

Il nemico numero lo troviamo in realtà nello zucchero. Esso infatti rappresenta la principale risorsa energetica che abbiamo, ma viene immagazzinato in minima parte sotto forma di glicogeno epatico (cioè nel fegato) e nei muscoli.

Nel momento in cui queste riserve sono piene, e non produci sforzi fisici che richiedano energia, lo zucchero che viene introdotto con la dieta viene trasformato e stoccato sotto forma di lipidi: ecco il nostro grasso!

3 Ci sono delle regole per evitare il grasso sulla pancia?

Il primo comportamento che puoi adottare per vincere la tua battaglia contro il grasso è il deficit calorico: è la base che bisogna creare per generare una perdita di grasso.

Esistono però tanti altri fattori che entrano in gioco nella regolazione del metabolismo e nella distribuzione del grasso. Questi sono fattori genetici, ormonali, fattori legati allo stress e al metabolismo.

Uno degli esempi più tipici è quello dell’insulino-resistenza: Infatti, se il meccanismo d’azione dell’insulina inizia a funzionare male, si comincerà a sviluppare una grande predisposizione ad accumulare grasso addominale profondo detto grasso viscerale.

Quindi va bene mangiare un po’ meno, senza andare a ridurre drasticamente la quantità di cibo introdotto. Questo perché se andrai a ridurre troppo drasticamente le calorie, susciterai una risposta d’emergenza all’interno dell’organismo che enfatizzerà la tendenza stessa dell’organismo a trattenere i grassi.

  • Aumenta le fibre, in modo che il cibo passi più lentamente nel sistema digestivo, ti aiuta a sentirti sazio e mangiare meno. Cibi ricchi in fibre sono le verdure, la frutta, i legumi, i cereali nella loro versione integrale.
  • Elimina i grassi trans, maggiormente collegati a insulino-resistenza e aumento di grasso addominale. I grassi trans sono presenti soprattutto in cibi trasformati industrialmente come piatti pronti, merendine, in molti prodotti da forno (brioches, snack).

  • Limita l’alcool, il cui consumo aumenta il rischio di accumulare grasso in eccesso intorno alla vita.

  • Limita gli zuccheri semplici e i cereali raffinati. Dolci, bevande zuccherate, succhi di frutta, pane e pasta, dovrebbero essere ridotti o eliminati.

Ultimo punto, ma non in ordine di importanza, è evitare di eliminare del tutto quello che ti piace.
Questo perché il meccanismo dell’alimentazione è molto legato alla percezione del piacere e l’annullamento totale di questo piacere dalla tua alimentazione, rischia di portare a degli sgarri che potrebbero essere eccessivi. Quindi puoi mantenere qualcosa che ti dia un senso di soddisfazione, piacere e rilassamento. Tradotto, puoi concederti 1-2 pasti liberi a settimana.

Raggomitolando tutto, possiamo dire che il grasso viscerale è molto legato al carico glicemico complessivo che adotterai nella tua alimentazione. Quindi i cambiamenti sopra elencati hanno lo scopo di evitare bruschi picchi di glicemia che portano a un’iper- produzione di insulina che, nel tempo, porterà a insulino-resistenza.

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