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Incurvamento del pene, le conseguenze psicologiche della malattia di La Peyronie

Incurvamento del pene, le conseguenze psicologiche della malattia di La Peyronie

L’incapacità ad avere un rapporto sessuale soddisfacente a causa del pene curvo può portare a delle conseguenze anche nella sfera psicologica.

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La malattia di La Peyronie è una patologia benigna caratterizzata dalla formazione di lesioni fibrose (placche) dei corpi cavernosi che provocano incurvamento, accorciamento e riduzione di volume del pene, dolore in erezione, disfunzione erettile con conseguente drammatica incapacità a realizzare un rapporto sessuale penetrativo.


Dottore, quali sono le conseguenze della malattia di La Peyronie? 

Oltre ai disturbi fisici, ed alle relative conseguenze sul piano sessuale, molti uomini sviluppano un intenso disagio emotivo con ripercussioni di carattere psicologico, riduzione della qualità di vita e dell’autostima, isolamento sociale e deterioramento della relazione sentimentale. In una percentuale di casi che oscilla tra il 30% e il 50%, possono rendersi evidenti segni clinici di depressione con necessità di supporto psicologico o psichiatrico. 


Come è bene procedere per trattare e gestire questa patologia? 

L’assenza o l’indisponibilità di cure mediche efficaci utili a soddisfare le aspettative di guarigione, talora proposte nell’ambito di una relazione medico-paziente carente sotto il profilo della corretta informazione, possono determinare un ulteriore peggioramento della condizione depressiva.

Non è infrequente osservare in alcuni pazienti una disillusione nei confronti delle cure tale da indurli a rifiutare a priori la proposta di una soluzione chirurgica, anche quando quest’ultima possa garantire percentuali di successo molto elevate. Per tali motivi l’approccio clinico al paziente affetto da malattia di La Peyronie deve essere particolarmente attento e scevro da superficialità e, ove possibile, deve prevedere il coinvolgimento del/della partner, il cui supporto nella decisione terapeutica è fondamentale. 


E se l’urologo sospetta che il paziente sia depresso? 

Se durante il consulto emergono elementi che facciano sospettare o diagnosticare uno stato depressivo latente o conclamato, l’intervento del sessuologo o dello psichiatra è indispensabile. 

Il paziente dovrà essere informato che la malattia si articola in una

  • fase acuta, nel corso della quale il pene potrà andare incontro ad un’ulteriore variazione della sua forma/ lunghezza  
  • fase cronica caratterizzata dalla stabilizzazione dell’alterazione di forma del pene

Inoltre, la proposta terapeutica dovrà essere presentata nella sua corretta proporzione, priva di tratti illusori e miracolistici ma anche di note che possano indurre ad un immotivato scetticismo. In questa fase sarà utile accennare alla possibilità di una correzione chirurgica, nel caso di fallimento della terapia medica. 


In che modo bisogna informare il paziente dell’eventualità di un’operazione? 

Questa opzione deve apparire nella prospettiva terapeutica del paziente come una delle possibili soluzioni al suo problema, al momento remota, ma la più efficace se necessaria. 

La demonizzazione della chirurgia correttiva degli incurvamenti, priva di fondamento scientifico, ma cui spesso immotivatamente si fa ricorso da parte di taluni, tradisce agli occhi di un utente ormai compiutamente informato dai social solo le lacune di preparazione del professionista. 

Nel caso in cui, raggiunta la fase di stabilizzazione e verificato il fallimento della terapia medica, l’opzione chirurgica resti l’unica praticabile con alta probabilità di successo, le coppie devono ricevere una informazione dettagliata il più possibile asettica, con il supporto di immagini e, ove richiesto, di testimonianze di altri pazienti, che possano essere d’aiuto nella scelta dell’intervento più adeguato alle proprie necessità. Nella fase pre-operatoria, e in quella ancor più delicata della ripresa dell’attività sessuale dopo l’intervento, la presenza del sessuologo al fianco del chirurgo andrologo è il presupposto irrinunciabile del successo dell’intervento e della soddisfazione della coppia. 

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