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Integratori e sport, facciamo chiarezza sulle tipologie e l'uso efficace

Integratori e sport, facciamo chiarezza sulle tipologie e l'uso efficace

Gli integratori a uso dell’atleta appartengono a un vasto insieme di prodotti che, spesso, genera confusione. Ne parliamo con il Dott. Emanuele Veronese, biologo nutrizionista.

Dott. Emanuele Veronese
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In questi anni il mercato degli integratori (non solo ad uso sportivo)  sta crescendo notevolmente con un sempre maggior uso (a volte abuso) dei supplementi in tutti i campi della medicina e del benessere.

Anche in ambito sportivo l’atleta di qualunque livello spesso si rivolge ai supplementi ma le statistiche di mercato dicono che gli amatori, ma spesso anche atleti di medio livello, quando devono assumere un integratore possono trovare notizie sul loro utilizzo in diversi canali.

1 Lo sportivo e gli integratori

Come prima scelta, statisticamente, lo sportivo si rivolge alla rete spesso e volentieri facendo errori molto banali dovuti alla scarsa cultura in merito all’uso corretto dei supplementi.

In seconda battuta l’atleta si rivolge spesso all’amico, all’allenatore e al personal trainer che ha provato un integratore. L’atleta viene spinto alla prova per vedere se l’effetto avuto dal compagno sia il medesimo anche su di lui, spesso rimanendo deluso perché l’azione di un supplemento deve essere sempre legata ai bisogni del singolo soggetto e a un corretto studio della micronutrizione per avere effetti soddisfacenti.

In caso di acquisto diretto gli sportivi si rivolgono ai negozi specializzati, alle farmacie e parafarmacie o ai venditori porta a porta (vendite piramidali). Anche in questi punti vendita spesso troviamo di tutto: da veri e propri esperti nel consiglio di un integratore a, in molti casi, soggetti dalla scarsa cultura sulla nutrizione ed integrazione che a volte fanno errori, anche banali, che possono compromettere non solo la prestazione, ma anche la salute del paziente.

Sempre le statistiche affermano che solo un 6% di chi fa sport si rivolge al medico o al biologo nutrizionista per essere correttamente consigliato sull’uso di integratori e questi soggetti generalmente sono di due tipi.

In genere sono persone che si rendono conto di aver fatto degli errori nell’utilizzare i supplementi che hanno causato dei danni (a volte anche molto importanti) oppure non hanno portato il beneficio sperato o hanno acquistato un integratore sbagliato e, a volte capita, anche non salutare in quanto comprato su un sito internet non certificato alla vendita.

Nella maggior parte dei casi sono atleti/e molto motivati a migliorare la loro prestazione o a raggiungere il loro obiettivo che vogliono essere seguiti anche con piani nutrizionali specifici da specialisti del settore.

2 Il ruolo del nutrizionista nella scelta degli integratori

Sinceramente, oggi sono in difficoltà nel riassumere in un breve articolo i principi sul corretto uso degli integratori in quanto non basterebbero 10 libri scritti da persone anche più titolate di me in questo ambito per spiegare come utilizzare i supplementi nello sport, come non basta essere farmacista, medico, biologo nutrizionista per saperli usare e consigliare, ma occorre essere e voler essere un ”uomo di campo”.

Occorre, cioè, conoscere i meccanismi fisiologici che avvengono durante l’esercizio e occorre aver fatto un minimo di sport agonistico per capire quando, come e in quali casi assumere integratori.

Un professore membro della ESNS (European sport-nutrition-society, società scientifica di cui sono un umilissimo associato) parlando di sport e nutrizione sportiva mi disse che occorre sempre trattare l’atleta come un malato perché sottopone il suo fisico a sforzi e a variazioni spesso estreme che alterano il metabolismo e l’assetto ormonale. Se si sbaglia a trattarlo o a integrarlo possiamo facilmente compromettere il suo stato di salute.

Chi fa sport si accorge immediatamente se la persona a cui si rivolge parla la sua stessa lingua e conosce le sue problematiche.

A maggior ragione il nutrizionista che vuole trattare lo sport non deve assolutamente improvvisare ma deve impegnarsi e amare quello che sta facendo.

3 Cosa sono gli integratori?

Il termine integratore non ha traduzione in inglese ma esiste il termine “supplement” a indicare che l’integratore deve essere un “supplemento a” una corretta alimentazione, nel caso di carenze effettive di un nutriente o di bisogni calorico-nutrizionali aumentati.

“Prima l’allenamento, accompagnato da una corretta nutrizione che soddisfi i bisogni fisiologici dell’atleta e, solo in seguito, una corretta supplementazione sapendo che cosa utilizzare e con quale timing”.

In ambito sportivo gli integratori sono suddivisi in:

  • integratori veri e propri
  • sport foods
  • supplement

Gli integratori veri e propri

Sono tutti i prodotti nutraceutici che servono a integrare una carenza.

Questo tipo di integrazione generalmente è derivato da una precisa carenza che si rileva da un’accurata anamnesi o da un esame del sangue specifico.

Esempio di integratori sono gli omega 3 che servono a riequilibrare il rapporto omega 3 e 6, ma soprattutto a sfiammare e preservare il muscolo scheletrico e cardiaco.

La vitamina D che è stata in questi ultimi anni, viste le sue peculiarità, “promossa” da semplice vitamina a ormone utile per moltissimi processi metabolici.

Il ferro che è utile nel caso di carenze che spesso si rilevano negli atleti, specialmente i più evoluti, e nel sesso femminile, specialmente, in determinati periodi della vita di una donna.

Gli sport foods

Sono tutti gli integratori da utilizzarsi durante l’attività sportiva quando le condizioni fisiologiche e fisiche cambiano in seguito allo sforzo fisico.

I più utilizzati sono gli sport drink che sono delle bevande a base di carboidrati e sali minerali da utilizzarsi solo durante l’attività fisica.

Poi ci sono i gel e le barrette energetiche che hanno lo scopo di fornire energia in forma facilmente digeribile.

Il gruppo dei “recovery” da assumere nell’immediato post esercizio per permettere al nostro fisico di recuperare nel più breve tempo possibile lo sforzo.

Poi ci sono le barrette proteiche e i pasti liquidi che ci permettono di gestire la  competizione o all’allenamento senza rischiare di arrivare scarichi alla prova.

I supplement

Sono tutti i prodotti da utilizzarsi per il recupero delle funzionalità fisiche e per tutelare il fisico prima, dopo e durante l’esercizio fisico.

Le proteine sono molto utilizzate, ma vedendo gli strafalcioni e le indicazioni spesso errate che il mondo dello sport dà sul loro utilizzo, mi rendo conto che occorre molta cultura sul loro corretto impiego.
Certamente, è dimostrato che chi fa sport ha bisogno di un apporto proteico più elevato rispetto a chi non pratica attività agonistiche.

Gli aminoacidi che vengono venduti notevolmente, ma quanti venditori e farmacisti sanno la differenza tra BCAA ed essenziali e quando e come utilizzarli? Quanti sono in grado di utilizzare l’HMB e capire quali sono i dosaggi corretti di leucina?

Per un periodo c’è stata un'importante spinta da parte delle aziende sull’uso dei sistemi tampone e basificanti e, in ambito sportivo, c’è molta letteratura in merito al bicarbonato, alla beta-alanina e alla carnosina, ma vi assicuro che ci ho messo diversi anni per capire in quale sport vanno usati e soprattutto come utilizzarli senza provocare effetti collaterali all’atleta.

Sulla creatina ne ho sentite di tutti i colori, ma finalmente oggi stanno nascendo protocolli di trattamento anche del paziente anziano sia con creatina che con amminoacidi.

Poi c’è la carnitina che aiuta specialmente negli sport di endurance a favorire leggermente il metabolismo lipidico.

Ma su molti di questi integratori la letteratura rileva aspetti positivi e negativi e, spesso, nei lavori scientifici in questo campo scrivono che occorrono ulteriori accertamenti per affermare l’efficacia.

In conclusione quando una figura sanitaria e gli specialisti della nutrizione (e della nutrizione sportiva) ritengono che il paziente abbia bisogno di un integratore lo fanno dopo un attento studio del soggetto ed è giusto che sia il primo professionista a consigliarlo ma, come scritto in precedenza, non è facile per il paziente e per l’atleta avere sempre la volontà di rivolgersi a personale specializzato e, spesso, si pensa che la strada più veloce, con riferimenti impreparati, possa portare dei benefici ma nel 90% dei casi non è così.

Buon allenamento a tutti!

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