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Protesi d'anca, la via anteriore è quella giusta?

Protesi d'anca, la via anteriore è quella giusta?

La via di accesso anteriore all’anca risulta essere l’approccio ortopedico più rispettoso e conservativo nella cura di varie patologie come, ad esempio, l’artrosi.

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La protesi d'anca è composta da diverse parti che insieme replicano la struttura e la funzione dell'articolazione dell'anca naturale.

La componente acetabolare si inserisce nella cavità acetabolare dell'anca; di forma emisferica, è di solito realizzata in titanio e può essere rivestita con un materiale specializzato per favorire la crescita ossea e la stabilità; al suo interno poi viene alloggiato un inserto che può essere di polietilene o ceramica ed è questo che si accoppierà con la testa femorale, solitamente in ceramica.

La componente femorale o stelo femorale si inserisce nel femore, precedentemente preparato con delle raspe, ed è generalmente realizzato in metallo resistente come il titanio. Questo può avere diverse forme a seconda del paziente da operare, in base al trofismo osseo, all’età, alla forma del suo femore, alle dimensioni e alle richieste funzionale del paziente.

1 Quando è necessaria la protesi d'anca?

La protesi d'anca viene eseguita per trattare gravi problemi articolari all'anca che causano dolore cronico, ridotta mobilità e limitazioni nelle attività quotidiane.

La coxartrosi è la principale patologia dell’anca che necessita del trattamento con la protesi d’anca. L’Artrosi è una condizione degenerativa delle articolazioni che porta danni alla cartilagine, dolore e rigidità. La frattura del collo del femore è un’altra patologia molto frequente che richiede il trattamento con la sostituzione protesica dell’anca.
In caso di frattura del collo del femore, specialmente in persone anziane, la sostituzione dell'articolazione danneggiata con una protesi può essere necessaria per ripristinare la funzionalità. La Necrosi Avascolare della testa del femore è un’altra causa e si sviluppa quando il flusso sanguigno all'osso della testa del femore è compromesso, causando quindi una necrosi ossea rendendo la protesi d'anca necessaria per sostituire la testa del femore danneggiata.

In caso di artrite reumatoide severa la cartilagine dell’anca è molto compromessa, si ha una alterazione importante della sinoviale che sarà ipertrofica e pertanto la sostituzionearticolare può essere considerata l’unica soluzione per alleviare il dolore e migliorare la qualità della vita. Fratture del cotile e della testa femorale richiedono spesso una sostituzione protesica dell’anca in quanto la loro guarigione porta ad una severa coxartrosi.

2 Quali sono le tecniche chirurgiche principali?

Esistono principalmente tre vie di accesso utilizzate nelle protesi di anca.

Via anteriore: questa via di accesso si trova nella parte anteriore dell'anca, tra i muscoli. È considerata meno invasiva e può consentire un recupero più rapido e una minore lesione dei muscoli e dei tessuti molli. Tuttavia, richiede solitamente una certa esperienza da parte del chirurgo a causa della complessità dell'accesso e della visibilità limitata.

Via laterale: questa via di accesso si trova sulla parte laterale dell'anca, attraverso i muscoli esterni. È una procedura più tradizionale e offre una buona visiblità dell'articolazione. Tuttavia, può comportare una lesione maggiore dei muscoli e un recupero più lento.

Via posterolaterale: questa via di accesso si trova nella parte posteriore dell'anca, attraverso i muscoli glutei. È una procedura più invasiva che può richiedere un periodo di recupero più lungo, ma offre una buona visibilità dell'articolazione e può essere più adatta per alcune situazioni cliniche specifiche. La scelta della via di accesso dipende dalle preferenze del chirurgo, dalle condizioni dell'articolazione e dalle esigenze del paziente. Ogni via di accesso presenta vantaggi e svantaggi, ed è importante discuterne con il chirurgo per prendere una decisione informata.

3 Come si esegue l’intervento per via anteriore?

La via anteriore nelle protesi d'anca si svolge generalmente come segue:

  • Anestesia: il paziente viene sottoposto ad anestesia generale o spinale, a seconda delle preferenze del medico e del paziente
  • Incisione: il chirurgo effettua un'incisione di circa 8-10 centimetri nella parte anteriore dell'anca, tra i muscoli tensore della fascia lata e retto del femore
  • Accesso all'articolazione: il chirurgo separa delicatamente i muscoli , lega le arterie circonflesse anteriori, esegue una capsulotomia anteriore ed espone l’arti- colazione l’articolazione
  • Rimozione dell'articolazione danneggiata: il medico rimuove la testa del femore e la cavità acetabolare danneggiate, preparando il sito per la protesi
  • Inserimento della protesi: il chirurgo inserisce prima l’acetabolo, normalmente a pressione (press fit), successivamente l’inserto all’interno dell’acetabolo, poi prepara il canale femorale per impiantare al suo interno lo stelo femorale (sempre press fit) con la sua testa in ceramica. Verrà poi ridotta l’articolazione e saranno saggiate la lunghezza dell’arto, la stabilità dell’anca e la motilità.

Se sarà tutto in regola procederà con la chiusura della ferita. I muscoli e i tessuti molli vengono riposizionati e riparati con punti di sutura o clip.

4 Come avviene il recupero e la riabilitazione?

La riabilitazione dopo una protesi d'anca tramite via anteriore è un processo importante per il recupero completo del paziente. In particolare le fasi possono essere tre:

1. Fase precoce (ospedalizzazione):

  • Fisioterapia passiva: il fisioterapista aiuta il paziente con esercizi passivi per migliorare la circolazione e prevenire la rigidità.
  • Mobilità precoce: il paziente viene solitamente incoraggiato a iniziare a muoversi precocemente per prevenire complicazioni legate all'immobilità.
  • Educazione e training: il paziente viene istruito su come muoversi correttamente, ad esempio nel posizionarsi ed alzarsi dal letto.

2. Fase sub-acuta (uscita dall’ospedale):

  • Fisioterapia attiva: il paziente inizia a partecipare attivamente agli esercizi di riabilitazione per ripristinare la forza e la flessibilità nel tempo
  • Utilizzo di ausili: potrebbero essere necessari bastoni o stampelle per aiutare il paziente a camminare in modo sicuro
  • Esercizi specifici: vengono prescritti esercizi per rafforzare i muscoli dell'anca e migliorare la stabilità

3. Fase di recupero a lungo termine:

  • Fisioterapia continuativa: il paziente continua con gli esercizi per migliorare la forza e la flessibilità nel tempo.
  • Attività fisica graduale: si incoraggiano le attività come il nuoto o il ciclismo per mantenere la salute ed il benessere generale.
  • Monitoraggio regolare: Il paziente potrebbe dover fare controlli periodici con il fisioterapista e il chirurgo per valutare il progresso.

È importante seguire attentamente il piano di riabilitazione prescritto dal team medico per ottenere i migliori risultati dopo la sostituzione dell’anca.

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Dott. Fabrizio Carnielli Dott. Fabrizio Carnielli
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Fabrizio Carnielli

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