Calcio, non solo per le ossa
È pensiero comune che questo minerale assunto con la dieta serva solo a evitare l'osteoporosi. In realtà, ha a che fare anche con gli ormoni nel sangue.
È abitudine pensare che il calcio che assumiamo quotidianamente con i cibi e di cui sono particolarmente ricchi il latte e i formaggi, sia importante per la solidità delle ossa. In realtà, il calcio più importante è quello che circola nel sangue poiché rappresenta l'interruttore di tutte le reazioni chimiche del nostro organismo e interviene nel rilascio ormonale, nel determinare la contrazione cardiaca e muscolare ed entrare nei processi della coagulazione del sangue.
L'assorbimento del calcio
Il calcio viene introdotto con l’alimentazione e assorbito a livello intestinale grazie alla vitamina D che in gran parte produciamo a livello della cute ed immagazziniamo nel grasso sotto effetto della luce solare estiva quando l’inclinazione dei raggi ultravioletti ne permette la produzione.
La “consumiamo” poi nel periodo invernale. In genere, una donna magra tende ad avere poco deposito con conseguente carenza di calcio ed eventuale rischio di fratture ossee in età avanzata. Al contrario le donne con un po’ di curve sono in questo caso favorite, specie nella post menopausa, quando i depositi adiposi favoriscono la produzione dell’estrone, estrogeno femminile della menopausa.
L'intervento del paratormone
Nel caso di emergenza, per scarso apporto di calcio, cattivo assorbimento, scarsa esposizione solare o magrezza eccessiva interviene il paratormone prodotto dalle paratiroidi, quattro piccole ghiandole vicine, “para”, alla tiroide. Il paratormone è un bulldozer, una ruspa che prende calcio dalle ossa e le rende più fragili.
Un eccesso di produzione di paratormone può dipendere principalmente da carenza di vitamina D oppure da una malattia delle paratiroidi (iperparatiroidismo primitivo) sostenuto da un ingrandimento generalmente di una ghiandola paratiroidea (adenoma).
Quest’ultima malattia comporta nelle forme cliniche classiche osteoporosi e calcolosi renale, ma spesso viene diagnosticato incidentalmente nell’ambito di esami del sangue che comprendono il dosaggio del calcio.
Nell’iperparatiroidismo primitivo, in cui la "ruspa" PTH continua a funzionare in maniera continua e non a bilanciare con contrappeso della vitamina D, il calcio nel sangue è solitamente elevato.
Come comportarsi?
Un controllo della calcemia è obbligatorio nei casi di osteoporosi e di calcolosi renale, ma è prudente venga inserito routinariamente negli accertamenti del sangue che vengono periodicamente eseguiti anche per sicurezza personale.
Ed una raccomandazione banale... una discreta attività fisica, “giusta” esposizione solare, una dieta equilibrata, una buona introduzione delle nostre acque di fonte o di rubinetto ricche di calcio e povere di sodio, possono permettere la conservazione di un osso sano fino a tarda età, e non solo l’osso.
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