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Dieta per il morbo di Crohn: cosa mangiare e cosa evitare

Dieta per il morbo di Crohn: cosa mangiare e cosa evitare

Un’alimentazione equilibrata può aiutare a ridurre i sintomi e favorire la remissione della malattia.

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L’alimentazione ha un ruolo fondamentale nella gestione del morbo di Crohn, una malattia infiammatoria cronica dell’intestino che può alternare fasi di remissione a periodi di riacutizzazione.
Non esiste una “dieta universale” valida per tutti, ma con alcune regole nutrizionali personalizzate si possono controllare i sintomi, ridurre l’infiammazione e migliorare la qualità della vita.

1 Perché la dieta è importante nel morbo di Crohn

Nel morbo di Crohn l’infiammazione può colpire vari tratti del tubo digerente, influendo sull’assorbimento dei nutrienti e sulla digestione.
Un’alimentazione adeguata contribuisce a:

  • ridurre lo stress sull’intestino, limitando gli alimenti che irritano la mucosa
  • compensare le carenze nutrizionali, frequenti in caso di malassorbimento
  • sostenere il sistema immunitario e il microbiota intestinale
  • prevenire la perdita di peso e di massa muscolare durante le fasi attive della malattia.

Per questo motivo la dieta deve essere personalizzata da uno specialista in nutrizione in collaborazione con il gastroenterologo, adattandola allo stato clinico e alla tolleranza individuale.

2 Dieta e morbo di Crohn: principi generali

Chi convive con il morbo di Crohn dovrebbe seguire un’alimentazione semplice, digeribile e povera di grassi, evitando gli eccessi e preferendo cotture leggere (vapore, lessatura, forno).

Alcuni principi di base sono:

  • preferire alimenti freschi e poco lavorati
  • ridurre l’apporto di fibre insolubili durante le fasi acute
  • evitare cibi che fermentano o producono gas
  • introdurre gradualmente nuovi alimenti in fase di remissione
  • bere acqua a piccoli sorsi durante la giornata.

La parola chiave è equilibrio: non esistono alimenti “proibiti” in assoluto, ma scelte consapevoli in base alla risposta individuale dell’intestino.

3 Cosa mangiare con il morbo di Crohn

Durante le fasi di remissione, la dieta può essere abbastanza varia. Alcuni alimenti risultano generalmente meglio tollerati e utili nel favorire la salute intestinale.


Alimenti consigliati

  • Cereali raffinati: riso, semolino, pasta o pane bianco
  • Proteine leggere: carni bianche, pesce bianco, uova ben cotte
  • Verdure cotte e non fibrose: carote, zucchine, patate, zucca
  • Frutta matura o cotta: mele, pere, banane
  • Grassi buoni: olio extravergine d’oliva a crudo
  • Latticini magri e yogurt con fermenti lattici, se ben tollerati.


Esempio di giornata tipo

  • Colazione: yogurt magro con banana o mela cotta e biscotti secchi
  • Pranzo: riso bollito con zucchine e pollo al vapore
  • Cena: filetto di pesce bianco con patate lesse e olio a crudo
  • Spuntini: frutta cotta oppure omogeneizzati di frutta, pane tostato con ricotta leggera.

4 Cosa non mangiare con il morbo di Crohn

Alcuni alimenti possono irritare la mucosa intestinale o aumentare il rischio di ricadute, soprattutto nelle fasi acute della malattia. 
Durante i periodi di infiammazione attiva, può essere utile escludere temporaneamente le fibre per ridurre il carico meccanico sull’intestino, reintroducendole gradualmente in fase di miglioramento.


Cibi da limitare o evitare

  • Fritti, insaccati e carni grasse
  • Spezie piccanti, peperoncino, pepe, caffè e alcolici
  • Verdure crude, legumi interi e cereali integrali
  • Latte intero e formaggi stagionati, se causano gonfiore
  • Dolci industriali, snack confezionati, bibite gassate.

 

5 Dieta nella fase acuta del morbo di Crohn

Durante una riacutizzazione, l’intestino è particolarmente sensibile.
L’obiettivo è ridurre lo stimolo digestivo e garantire l’apporto minimo di nutrienti senza peggiorare i sintomi.


Indicazioni pratiche

  • Prediligere pasti piccoli e frequenti, facili da digerire
  • Evitare fibre grezze, latticini interi e alimenti che fermentano
  • Scegliere cibi morbidi e ben cotti, come purea di verdure, riso, semolino, carni bianche, pesce al vapore
  • Bere acqua o soluzioni reidratanti, evitando le bevande zuccherate.

In alcuni casi, il medico può consigliare integratori specifici o nutrizione enterale per prevenire carenze e favorire la guarigione della mucosa intestinale.

6 Dieta nella fase di remissione

Quando l’infiammazione è sotto controllo, è importante ampliare gradualmente la varietà alimentare per favorire il recupero nutrizionale e mantenere il microbiota in equilibrio.

  • Reintrodurre fibre solubili (avena, carote, mele) con moderazione
  • Integrare pesce azzurro, frutta secca e olio d’oliva per l’effetto antinfiammatorio
  • Evitare il consumo eccessivo di zuccheri semplici e grassi saturi
  • Mantenere un apporto adeguato di calcio, ferro e vitamina B12, spesso ridotti nei pazienti con MICI.

Durante questa fase, è utile tenere un diario alimentare per individuare eventuali alimenti scatenanti.


Dieta FODMAP e morbo di Crohn: c’è un legame?

La dieta a basso contenuto di FODMAP è un approccio nutrizionale che riduce l’assunzione di carboidrati fermentabili (presenti in alcuni cereali, legumi, frutta e latticini) per alleviare gonfiore e disturbi intestinali.
Nata per la sindrome dell’intestino irritabile, con la supervisione di un nutrizionista può essere utile anche in chi soffre di morbo di Crohn in fase di remissione, soprattutto quando persiste una sensibilità intestinale.

Limitare temporaneamente alcuni alimenti ricchi di FODMAP — come cipolla, aglio, cavoli, legumi, mele e latticini interi — può ridurre meteorismo e dolore addominale.
Ma la dieta FODMAP non sostituisce il piano alimentare specifico per le malattie infiammatorie croniche intestinali e non deve essere seguita senza valutazione specialistica, per evitare ulteriori carenze nutrizionali.

7 Il ruolo del nutrizionista e del gastroenterologo

Ogni persona affetta da morbo di Crohn presenta un decorso diverso: ciò che risulta innocuo per qualcuno può causare disturbi in un altro.
Per questo motivo, la gestione ottimale della dieta richiede la collaborazione di più figure professionali:

  • Il gastroenterologo valuta l’attività della malattia e la risposta ai trattamenti
  • Il nutrizionista o dietista clinico elabora un piano alimentare su misura, monitorando peso, sintomi e parametri nutrizionali.

In alcuni casi, il team può prevedere supplementazioni specifiche (vitamina D, B12, ferro, zinco) o strategie nutrizionali per sostenere il sistema immunitario e il benessere intestinale.

8 Domande frequenti sulla dieta per il morbo di Crohn

Chi ha il morbo di Crohn può mangiare la pizza?
Sì, ma solo in fase di remissione, scegliendo impasti leggeri, poco lievitati e condimenti semplici come verdure cotte o mozzarella senza lattosio.

Che frutta e verdura sono consigliate?
Preferire frutta cotta o sbucciata e verdure morbide, come carote, patate, zucca e zucchine. Evitare ortaggi fibrosi come cavoli e legumi con buccia.

Si può bere il latte con il morbo di Crohn?
Molti pazienti sviluppano un’intolleranza al lattosio: in questi casi è meglio scegliere latte delattosato o yogurt fermentati.

Quali alimenti sfiammiano l’intestino?
Pesce azzurro, olio extravergine d’oliva, curcuma, zenzero e frutta ricca di antiossidanti possono aiutare a contrastare l’infiammazione.

Qual è la dieta per la fase acuta del Crohn?
Durante le riacutizzazioni è consigliata una dieta povera di fibre, con cibi morbidi e facilmente digeribili, evitando grassi e spezie.

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