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Metabolismo lento: diagnosi e cura

Metabolismo lento: diagnosi e cura

Il metabolismo può rallentare per un insieme di abitudini errate e portare all'accumulo di grasso. Capiamo come farlo ripartire.

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Il metabolismo lento è caratterizzato da una ridotta capacità dell'organismo di bruciare calorie, influenzando il peso corporeo e l'energia disponibile. Può essere determinato da fattori genetici, età, stile di vita e specifiche condizioni di salute.

Una corretta alimentazione, attività fisica regolare e adeguato riposo sono essenziali per stimolare il metabolismo e migliorare il benessere generale.

1 Cosa significa avere il metabolismo lento?

Prima di tutto è opportuno specificare che cosa si intende, in generale, per metabolismo. Nozionisticamente il metabolismo, in biologia, è il complesso delle trasformazioni chimiche, degli effetti energetici concomitanti e dei fenomeni fisici che avvengono nelle cellule, nei tessuti e negli umori di un organismo vivente, che permettono la conservazione e il rinnovamento della materia vivente.
Riferendoci dunque al metabolismo energetico, possiamo dire che esso è lento quando, all’interno del nostro organismo, iniziano a rallentare l’insieme delle reazioni chimico-fisiche necessarie per la produzione e l’utilizzazione dell’energia

2 Quali sono le cause del metabolismo lento?

Considerando che la nostra spesa energetica totale è data da:

  • somma della termogenesi indotta dalla dieta (TID) per il 10% circa
  • energia spesa per l’attività fisica (lavorativa e ricreativa) per il 20-30%
  • metabolismo di base (tutte le reazioni che ci permettono di sopravvi- vere) per il 70% circa

chiaramente si dovranno analizzare i fattori che incidono principalmente su quest’ultimo fattore.

È necessario quindi ricordare che esistono fattori fisiologici che incidono sul metabolismo di base:

  • l’età (il metabolismo è massimo nell’infanzia e si mantiene alto fino alla giovane età adulta, per poi diminuire dopo i 30 anni)
  • il sesso (l’uomo, dotato di maggiore massa magra percentuale, consuma un po’ di più)
  • la gravidanza e l’allattamento (che fanno alzare il dispendio energetico).

Esistono altresì fattori che “si creano” secondariamente: lo stile di vita sedentario induce ad un abbassamento del metabolismo e viceversa l’attività fisica, che innalza il tasso metabolico anche al termine dell’attività stessa; il digiuno che rallenta il metabolismo del 20% circa, ma anche i livelli di alcuni ormoni: nell’ipertiroidismo si ha un innalzamento del metabolismo e viceversa nell’ipotiroidismo, ma anche l’adrenalina prodotta dalla midollare del surrene secondariamente ad uno stato di stress, la quale stimola il metabolismo, o ancora l’ormone della crescita ed il testosterone che inducono ancora una volta la stimolazione del metabolismo.


Esistono esami o test specifici per diagnosticare un metabolismo lento?

Certamente e sono anche assolutamente non invasivi. Con un semplice prelievo del sangue possiamo stimare la capacità di metabolizzare lo zucchero (glicemia, emoglobina glicata, insulinemia) e i grassi (colesterolemia totale e frazioni HDL ed LDL, trigliceridemia), ma anche il grado di funzionamento della ghiandola tiroide (T3, T4 e TSH), nonché la funzionalità generale del fegato (bilirubina, AST, ALT, GammaGT) o dei reni (creatini- nemia, azotemia).

3 Qual è l'impatto degli ormoni sul metabolismo e come possono essere regolati?

Vari ormoni possono incidere sul metabolismo. Innanzitutto si devono considerare gli ormoni tiroidei: essi favoriscono l’utilizzazione a scopo energetico del glucosio e dei grassi, inoltre inducono la termogenesi con conseguente innalzamento del metabolismo di base.

Ma hanno azione sul metabolismo anche l’insulina, la quale stimola l’utilizzo a scopo energetico dello zucchero, ma inibisce quello dei grassi con conseguente loro deposito e il cortisolo, detto anche “ormone dello stress”, che agisce innalzando il livello di glicemia a scapito delle proteine, con conseguente abbassamento della massa muscolare, ma anche inducendo la riduzione dell’ormone tiroideo T3.

Insomma, vari ormoni agiscono sul metabolismo ed è compito dello specialista in endocrinologia la gestione della questione.

4 Quali sono gli errori da non fare?

Come detto in precedenza, andrebbero evitate, se possibile, le decurtazioni troppo drastiche all’apporto calorico, in quanto l’organismo reagisce abbassando il dispendio. Ma anche trascurare l’attività fisica è una cattiva idea, in quanto la sedentarietà porta ad una diminuzione della massa muscolare, la quale è responsabile di un dispendio calorico che altrimenti verrebbe meno.

Altro fattore poi da non trascurare è lo stato dell’idratazione: si deve tener presente che le reazioni chimiche corporee hanno necessità di svolgersi in ambiente acquoso per avvenire in maniera efficace e corretta e quindi il bere in modo insufficiente è un errore da evitare.

5 Come si può accelerare il metabolismo?

È fondamentale seguire una corretta alimentazione, che tenga conto di un apporto adeguato di ogni nutriente, sia esso calorico o meno. Buona norma sarebbe inoltre seguire cinque pasti al giorno, in modo che l’organismo si abitui ad utilizzare in modo corretto l’energia derivante dai cibi.

Importantissimo poi è lo svolgere un’attività fisica costante, la quale induce l’organismo non soltanto a consumare energia quando viene svolta, ma anche stimola il metabolismo basale.

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Dott. Luciano Pagnin Dott. Luciano Pagnin
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