Loading...
Dieta per la diverticolosi: consigli e alimenti utili

Dieta per la diverticolosi: consigli e alimenti utili

Scopriamo cosa si può mangiare con la diverticolosi e cosa è necessario evitare nella fase acuta di diverticolite.

Ascolta l'audio dell'articolo Dieta per la diverticolosi: consigli e alimenti utili
0:00:00

Quando si parla di diverticolosi, l'attenzione si concentra inevitabilmente sull'alimentazione, un fattore chiave sia nella prevenzione della formazione dei diverticoli sia nella gestione delle fasi acute di diverticolite. 

Una dieta adeguata può non solo aiutare a prevenire l'insorgenza di questa condizione, ma è essenziale anche per mantenere il benessere del tratto digestivo durante un episodio infiammatorio. 

In questo articolo, esploreremo gli alimenti che possono essere consumati per ridurre il rischio di sviluppare diverticoli e quelli raccomandati durante la fase infiammatoria della diverticolite. Scopriremo come piccole ma significative modifiche alla dieta quotidiana possano fare una grande differenza nel mantenere l'intestino sano e funzionale, delineando un protocollo alimentare pratico per entrambe le fasi della gestione della diverticolosi.

1 Cos’è la diverticolosi?

Con il termine diverticolosi si intende la presenza a livello intestinale (soprattutto nella porzione del sigma) di tasche che estroflettono dal lume intestinale verso la cavità addominale, che vengono appunto definite con il termine di diverticoli.
Tale situazione, anche se in aumento, è piuttosto rara prima dei 40 anni di età, mentre i casi si alzano dopo i 60 anni, raggiungendo un’incidenza fino al 50%  e ciò è vero soprattutto per le popolazioni occidentali.

Le ragioni per cui ci sia la formazione dei diverticoli intestinali sono da ricercare soprattutto nello stile dietetico-nutrizionale, ma non solo. 

Nelle popolazioni occidentali, infatti, e soprattutto in quelle anglosassoni, già a partire dai primi anni del ‘900 sono stati introdotti nella dieta della popolazione vari nutrienti raffinati, che inevitabilmente hanno creato una profonda carenza di apporto in fibra alimentare, con la conseguenza di far aumentare i casi di costipazione data dalle feci più dure e grumose e dunque anche la pressione necessaria per l’evacuazione; circostanza questa che risulta essere decisiva per la formazione dei diverticoli. 

Anche la mancanza di esercizio fisico sembra essere implicata come fattore aggravante per la formazione dei diverticoli: anche se questa correlazione non è mai stata dimostrata chiaramente con studi scientifici, tuttavia è intuibile come una tonicità muscolare addominale  possa risultare facilitatoria nei confronti dell’evacuazione, riducendo la stitichezza che a sua volta è implicata nella formazione dei diverticoli. Infine va anche considerato che la formazione dei diverticoli potrebbe avere anche una predisposizione individuale.

Fortunatamente, comunque, la presenza dei diverticoli intestinali (diverticolosi) non significa automaticamente avere dei sintomi, infatti vi è una sostanziale differenza tra diverticolosi e diverticolite. Lo stato in cui da diverticolosi si passa alla diverticolite, ovvero all’infiammazione dei diverticoli stessi, con la presenza di sintomi si attesta a circa il 5% dei casi ed anche in questi casi, spesso possono sommarsi i sintomi da intestino irritabile dovuti alla presenza dei diverticoli stessi.


Quando i diverticoli si infiammano, quali sono i sintomi?

Con il termine diverticolite si intende la situazione in cui la presenza dei diverticoli non rimane asintomatica (fortunatamente, come abbiamo detto, la maggior parte dei casi) ed essi si infiammano, dando dolore intestinale intenso e localizzato soprattutto nella parte inferiore sinistra dell’addome, accompagnata talvolta dalla presenza di febbre, nausea, vomito e stitichezza. 

In rari casi poi possono verificarsi complicanze, come per esempio la rottura del diverticolo con conseguente emorragia e possibile evoluzione verso una peritonite, tali per cui si può arrivare al ricovero ospedaliero per un intervento chirurgico.

2 La dieta per il trattamento della diverticolosi

La prevenzione della malattia diverticolare andrebbe prevista molto prima della comparsa dei diverticoli stessi, considerando che la patogenesi possiede sia fattori costituzionali ed ereditari, ma anche fattori comportamentali. 

Come detto, la costipazione è un fattore di rischio per l’insorgenza dei diverticoli intestinali e l’assunzione della fibra alimentare, aiutando l’evacuazione, risulta essere uno dei fattori principali nel aiutare a prevenirne l’insorgenza.

La fibra alimentare può essere classificata in solubile ed insolubile in acqua ed entrambi i tipi possono essere principalmente assunte con la frutta, la verdura ed i cereali integrali. Le fibre infatti sono i componenti principali della parete cellulare delle piante. Le funzioni dei due tipi di fibra poi, seppur essenziali in entrambi i casi, sono diverse.

Le fibre solubili aiutano a controllare l’assimilazione degli zuccheri e del colesterolo contenuti negli alimenti, caratteristiche utili a prevenire l’insorgenza del diabete di tipo II e delle malattie da deposito di placche aterosclerotiche, nonché donano una struttura soffice alle feci per la loro natura gelatinosa. Sono fibre solubili le pectine, alcune emicellulose, glucani, gomme, amidi resistenti, l’inulina, etc.

Le fibre insolubili in acqua sono fondamentali, se ben idratate (sarebbe opportuna l’assunzione di almeno un litro e mezzo di acqua a temperatura ambiente al giorno), nella formazione delle feci e del loro volume, con conseguente defecazione agevolata e prevenzione della formazione di emorroidi ed appunto dei diverticoli.
Esse sono la lignina, alcune emicellulose e la cellulosa. Va tenuto presente inoltre che l’dratazione di questo tipo di fibre è fondamentale per la funzione posseduta dalle stesse e che, in caso contrario, potrebbero perdere la caratteristica funzione o addirittura avere un effetto opposto.

3 Alimenti consigliati per chi soffre di diverticolosi

Come accennato, le linee guida dietetiche in caso di diverticolosi (situazione in cui ci sono diverticoli ma essi non sono infiammati e comunque sono “silenti” dal punto di vista della sintomatologia) saranno rivolte a prevenire l’avanzamento della malattia verso la forma sintomatica. 

Sarà quindi opportuno assumere regolarmente verdure, ortaggi in genere e frutta, arrivando fino a 5 porzioni al giorno, in modo da poter assicurare almeno 30 gr di fibra

La frutta, dopo essere stata lavata accuratamente per evitare di ingerire residui dei pesticidi usati nella coltivazione, andrebbe introdotta con la buccia, in modo da assumere la maggior quantità possibile di fibra.


Quale frutta non mangiare con la diverticolosi?

Sarebbe opportuno limitare l’utilizzo di alcuni tipi di frutta come:

  • fichi
  • more
  • kiwi
  • fragole
  • lamponi
  • fagiolini
  • sedano 

e tutti quei generi di frutta e verdura che contengono semi o parti particolarmente fibrose che potrebbero non essere ben frantumate con la masticazione e quindi, una volta ingeriti, occludere i diverticoli provocando irritazione ed infiammazione degli stessi.

Problematica simile a quella che presenta l’assunzione dei semi potrebbe essere posta anche dall’assunzione di alcuni legumi come i piselli o le lenticchie ed è quindi consigliabile frantumarli preventivamente formando delle passate. 

4 Cosa non si deve mangiare quando si ha la diverticolite?

Nel caso in cui ci si trovi ad affrontare un caso di diverticolite con sintomatologia impegnativa con dolore acuto e febbre, si renderà opportuno il ricovero ospedaliero in cui verrà fatto seguire un digiuno assoluto accompagnato da nutrizione parenterale (endovenosa) e terapia antibiotica e antinfiammatoria per via venosa.

Viceversa, nella situazione in cui si sia difronte ad una diverticolite di grado lieve, in cui non sia presente febbre e non ci sia blocco intestinale, la gestione può essere effettuata a livello domiciliare. 

In questo caso sarà opportuno: 

  • ridurre in modo drastico l’assunzione di fibre (frutta, ortaggi in genere, cereali integrali) o nel caso limitarsi ad assumere verdura cotta che venga passata o centrifugata ma che comunque non contenga semi o parti troppo fibrose 
  • consumare pasta e riso ben cotti e conditi in maniera semplice (come per esempio con solo olio extra vergine di oliva e parmigiano)
  • mangiare pane tostato, crackers, grissini e fette biscottate comuni 
  • è possibile inoltre introdurre piccole quantità di mela cotta che sia sbucciata e frullata o banana frullata 
  • la carne ed il pesce possono essere assunti, meglio se ben tritati o frantumati
  • sono tollerate le uova  
  • è possibile assumere il gelato, il sorbetto o il miele.

Per evitare l’irritazione della mucosa peri-diverticolare, sarà inoltre opportuno evitare:

  • le spezie
  • le preparazioni alimentari piccanti
  • gli alcoolici in genere
  • le bevande gassate e zuccherate
  • il tè ed il caffè.

Infine, dovuto al fatto che l’irritazione della mucosa intestinale in corso di diverticolite predispone ad intolleranze alimentari transitorie, sarebbe opportuno evitare il latte e introdurre lo yogurt, possibilmente non alla frutta, in piccole quantità.

5 Integratori di fibre e probiotici

Considerato quanto detto, riguardo l’opportunità dell’assunzione di quantità importanti di fibra alimentare per prevenire l’insorgenza dei diverticoli (e la possibile successiva comparsa di diverticolite), nel caso in cui non si riuscisse ad introdurne la quantità sufficiente con la dieta, risulterà utile un’integrazione della stessa. 

Sono infatti in commercio sia integratori di fibre insolubili, come per esempio la crusca, per aumentare (se ben idratata) la massa fecale, che integratori di fibre solubili (psillio, pectine, etc), per rendere le feci più morbide, entrambe reperibili sia in farmacia che nei normali supermercati.

Infine, considerando che l’infiammazione dei diverticoli possa essere causata per gran parte dalla stasi fecale e che questa induca un’alterazione della flora batterica, con conseguente crescita della popolazione batterica nociva che andrà ad infettare i diverticoli stessi, risulterà utile l’utilizzo di probiotici per via preventiva

I probiotici sono ceppi batterici che conferiscono all’organismo una maggiore resistenza alle infezioni con conseguente riduzione dell’infiammazione intestinale e che possono essere assunti come integrazione.

Leggi altri articoli con gli stessi TAG
diverticolitediverticolosi
Dott. Luciano Pagnin Dott. Luciano Pagnin
Dott.

Luciano Pagnin

Hai bisogno di un consulto medico in Dietistica?

Verifica la disponibilità di una visita medica, in video o in un centro medico a te vicino, con uno dei nostri specialisti selezionati

Verifica disponibilità

Newsletter

Inserisci la tua mail per rimanere sempre aggiornato sulle ultime novità, webinar e iniziative di Medicina Moderna

Iscriviti alla newsletter

Scarica l'ultimo numero della rivista Medicina Moderna e rimani sempre aggiornato sui webinar e tutte le iniziative in tema di salute

Top