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Un decalogo (non) ci salverà dall’infertilità?

Un decalogo (non) ci salverà dall’infertilità?

La corretta informazione aiuta le coppie che non riescono ad avere un bimbo: rivolgersi agli specialisti e non credere ai 'decaloghi della fertilità' potrebbe essere la strada giusta per non perdere tempo prezioso

Dott. Andrea Borini

Siete in cerca di un bimbo? Mangiate peperoncino, tenete le gambe in alto dopo i rapporti, non mangiate alimenti a base di soia...sarebbe bellissimo se fosse così facile. Invece, nell’ultimo anno solare, a causa della pandemia in corso, dovremmo avere tutti imparato che in materia di scienza e medicina le risposte non sono quasi mai facili e immediate, ma questo non significa che una soluzione non si possa trovare. Nel caso di un bimbo che non arriva, la medicina della riproduzione può venire in soccorso delle coppie.

 

Dott. Borini, quanto sono informate oggi le coppie che vengono da lei per un aiuto nella ricerca di una gravidanza?

Molto, sicuramente, specie se le confronto con le coppie che incontravo all’inizio della mia carriera. Per fortuna, oggi di fecondazione assistita si parla molto di più e questo contribuisce a diffondere concetti di base in merito. Il problema, però, è che a volte le informazioni che i pazienti hanno raccolto arrivano da quello che noi medici chiamiamo il “Dr. Google”. Non sempre, quindi, sono corrette. Molti pensano di poter trovare una soluzione all'impedimento a concepire con questo o quell'approfondimento, ma non sempre, purtroppo, un’indagine diagnostica utile per una coppia lo è anche per un’altra. Sarebbe molto importante che i partner, dopo aver letto e approfondito, si affidassero allo specialista che scelgono in modo da lasciarsi guidare sul cammino più adatto a loro, ma non sempre è così.
 

E la questione dei ‘rimedi di senso comune’ all’infertilità?

Si riferisce ad esempio alle posizioni da tenere durante il rapporto per favorire il concepimento? Certo, anche quelle fanno parte di una parte del discorso sulla fecondazione assistita che andrebbe, come dire, riveduta e corretta. La stessa cosa si può dire dei cosiddetti decaloghi della fertilità: il cibo che si assume può aiutare. Ma le assicuro che mangiare o no cioccolato e peperoncino non sarà mai decisivo rispetto alle probabilità di ottenere una gravidanza; l’alimentazione non è risolutiva, purtroppo, rispetto ai problemi nel concepimento. Sarei davvero contento se un giorno si scoprisse una qualche soluzione ‘magica’ all’infertilità, ma per ora credo sia più saggio affidarsi alla scienza, non alla superstizione. E questa peraltro è un’indicazione che mi sento di dare anche per quanto riguarda la situazione che stiamo vivendo in questi mesi, con la pandemia.

Cosa intende?

In quest’ultimo anno solare sul Covid-19, sulle modalità di diffusione, sui percorsi terapeutici, sui comportamenti da tenere, sui tamponi e sui vaccini, si è detto e letto tutto e il contrario di tutto. Il percorso è stato lungo e pieno di ostacoli, ma ora la strada per uscirne è tracciata e passa certamente per la vaccinazione, frutto di un incredibile lavoro di ricerca scientifica. Affidiamoci alla scienza, superiamo le paure e vacciniamoci: la nostra vita potrà tornare alla normalità.
 

Che vuol dire anche poter riprendere il percorso verso la genitorialità?

Certamente. Durante il primo lockdown anche l'attività dei centri di fecondazione assistita è stata fermata e lo stop ha comportato moltissimi disagi alle coppie che erano in attesa di cominciare il percorso. Noi abbiamo cercato di stare al fianco dei pazienti con strumenti di telemedicina, continuando a sostenerli nella preparazione del percorso. Infatti, il tempo è un fattore cruciale nei trattamenti di fecondazione assistita: l’età della futura madre impatta molto sia sulle probabilità di avvio della gravidanza, sia sulla possibilità di portarla a termine senza problemi. E questa è la ragione per la quale invitiamo i pazienti a non attendere troppo prima di rivolgersi agli specialisti che li possono aiutare a realizzare il loro desiderio di diventare genitori. Il 2020 è stato un anno difficile per il mondo della medicina della riproduzione: ci auguriamo di cuore che il 2021 sia molto diverso. Noi, intanto, dalla riapertura dello scorso maggio lavoriamo ogni giorno per sostenere le coppie lungo il loro cammino verso la genitorialità.

 

L’età della futura madre impatta molto sia sulle probabilità di avvio della gravidanza, sia sulla possibilità di portarla a termine senza problemi.

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