La lesione del menisco può essere dovuta ad un trauma o avere una causa degenerativa. Queste ultime si verificano frequentemente negli uomini in un’età compresa tra i 30 e i 50 anni, mentre le prime si riscontrano soprattutto nei giovani e negli atleti.
Dottore, qual è l’obiettivo della moderna chirurgia articolare del ginocchio?
Uno degli obiettivi più importanti è l’integrità della funzione meniscale. La sua perdita, dopo un trauma oppure su base degenerativa ed il trattamento artroscopico mediante meniscectomia, sono da tempo considerati come principali responsabili del progressivo deterioramento articolare soprattutto a carico del tessuto cartilagineo.
Cosa avviene nel ginocchio?
L’area di contatto è ridotta di circa il 50%, ciò aumenta significativamente il carico per unità di superficie a contatto, e quindi anche una meniscectomia parziale può determinare conseguenze evidenti nel tempo. Tutto ciò è importante per il menisco mediale e, in particolare, per il menisco laterale per le sue caratteristiche peculiari di elevata mobilità a protezione della congruenza femoro-tibiale.
Ci può fare qualche esempio di trauma che può colpire il menisco?
Il più comune è la torsione (distorsione del ginocchio) oppure un salto con forte impatto del condilo femorale sul menisco che lo rompe provocando una rottura con lussazione di gran parte del menisco, comportando il blocco del ginocchio (la rottura viene chiamata “manico di secchio”). Molto spesso sono associate lesione del legamento crociato anteriore, più raramente quello posteriore. Il dolore è importante e molto spesso si verificano anche versamenti e blocchi articolari.
Come avviene la sua diagnosi?
La valutazione clinica del paziente è sempre il momento principale per un corretto inquadramento diagnostico, soprattutto in un atleta: un’accurata anamnesi con la descrizione di come è avvenuto il trauma è di notevole aiuto per comprendere la dinamica della lesione meniscale.
Quali esami occorre eseguire?
Un ruolo fondamentale nella diagnostica per immagini è certamente rappresentato dalla Risonanza Magnetica che, con la sua alta sensitività (94%) e specificità (81%), fornisce un’ottima visualizzazione delle strutture articolari, in particolar modo di menischi, legamenti e cartilagine.