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Ginocchio varo e valgo: cos’è, conseguenze e intervento chirurgico

Ginocchio varo e valgo: cos’è, conseguenze e intervento chirurgico

Le deformità del ginocchio possono causare dolore e difficoltà di movimento, ne parliamo con il Dott. Roberto Galati, chirurgo ortopedico.

Dott. Roberto Galati
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Quando tibia e femore non sono in asse si crea un’angolatura anomala delle ginocchia che possono convergere verso l’interno o divergere verso l’esterno.

Questa conformazione, in alcuni soggetti, può causare sintomi come dolore e difficoltà di deambulazione e, con il passare del tempo, determinare una precoce usura dell’articolazione che può sfociare in artrosi, degenerazione delle cartilagini.

1 Cosa significa ginocchio valgo e ginocchio varo?

Il ginocchio si definisce varo quando femore e tibia non sono perfettamente allineati, ma formano un angolo ottuso aperto verso l'interno. Se avviciniamo i piedi fino a far toccare i malleoli (la sporgenza ossea interna di ciascuna caviglia), in presenza della patologia potremo osservare la presenza di uno spazio fra le ginocchia.
Il ginocchio varo è più frequente nell’uomo e solitamente corrisponde ad una deformità della tibia. E’ presente in quasi tutti i neonati ed è dovuto alla posizione fetale. Si corregge spontaneamente in genere nei primi mesi di vita anche se talvolta persiste fino a 2-3 anni.

Il ginocchio si definisce valgo quando femore e tibia formano invece un angolo ottuso aperto verso l’esterno e, avvicinando le ginocchia, si crea uno spazio tra i malleoli delle caviglie. Il ginocchio valgo è più frequente nella donna e solitamente si associa ad una deformità del femore. Compare dopo i primi passi del bambino e tende ad autocorreggersi entro i 5-6 anni.

La deformità del ginocchio in varo o in valgo può essere classificata in 3 gradi di severità: 

  • lieve (fino a 10° di angolo femoro-tibiale)
  • moderata (10-20°)
  • grave (>20°)

Il ginocchio varo e valgo sono dei morfotipi, ovvero variabili di costituzione corporea e differenti da una persona all’altra. Entro certi limiti quindi varismo o valgismo costituzionale possono essere considerati normali.

2 Le cause delle deformità del ginocchio

Nel bambino, si vedono a volte delle ginocchia marcatamente vare nel quadro del rachitismo.
Può trattarsi anche di una anomalia di crescita a livello della metafisi superiore della tibia (malattia di Blount, o tibia vara) con deformazioni anche molto importanti. Alcune infezioni (esempio la rickettsiosi) o fratture possono determinare una deformità di femore e tibia che portano ad un ginocchio varo o valgo.
Diversi studi hanno inoltre dimostrato che la pratica di sport quali il calcio durante l’adolescenza possono incrementare un varismo costituzionale.

Gli esiti di fratture se non ridotte bene possono portare alle deviazioni dell’asse del ginocchio che si sono consolidate con delle deviazioni angolari. In questi casi un’osteotomia può ristabilire il corretto allineamento e prevenire o ritardare la comparsa dell’artrosi.

3 Quali sono i sintomi?

I principali sintomi avvertiti da un individuo con varismo o valgismo del ginocchio sono in genere:

  • difficoltà a camminare
  • deformazione
  • malformazione
  • zoppia
  • dolore e gonfiore della parte interessata

Il ginocchio varo o valgo può predisporre ad avere lesioni della cartilagine o dei menischi, in maniera acuta (con traumi) o cronica (artrosi).

La comparsa di sintomi dipende dalla gravità e dalla localizzazione della deformità, oltre che dalla presenza di altre lesioni concomitanti: una deformità severa o la presenza di una lesione dei legamenti è maggiormente associata a sintomi. Per quanto riguarda i “disturbi estetici”, questi sono solitamente riferiti dai pazienti con ginocchio valgo.

4 Le conseguenze di un ginocchio varo o valgo

Nell’adulto, il varismo può favorire la comparsa di un’artrosi al ginocchio a causa del sovraccarico del compartimento interno. 

L’usura della cartilagine interna tende, inoltre, ad aumentare il varismo del ginocchio e si stabilisce un circolo vizioso. Questa usura può infine portare a una distensione dei legamenti esterni del ginocchio progressiva che si traduce in un’apertura dell’articolazione con l’appoggio, che aumenta il varismo (il cosiddetto triplice varo).

La deformità in valgo invece, è solitamente meglio tollerata e può causare una degenerazione in artrosi del compartimento esterno del ginocchio più tardivamente: durante il cammino, le forze di carico tendono sempre a portare il carico medialmente al ginocchio; quindi, solo un valgismo grave può realmente spostare l’asse di carico lateralmente.
Tuttavia, un valgismo può causare un cattivo allineamento dell’apparato estensore, che può favorire una degenerazione della cartilagine tra rotula e femore (sindrome dolorosa rotulea o instabilità/lussazione della rotula).

5 Gli esami diagnostici

Nella valutazione di un ginocchio varo o di un valgo è fondamentale una radiografia del ginocchio in carico.
Questo permette una prima valutazione del grado di usura dell’articolazione ed esclude un’artrosi già conclamata.
Nei casi in cui si ipotizza un trattamento chirurgico vengono effettuate delle radiografie complete degli arti inferiori (anche chiamate radiografie “panoramiche”). Su queste possono essere effettuate diverse misurazioni che servono per definire tipologia e gravità della deformità, oltre che a stabilire quale sia l’intervento migliore e come effettuarlo.

In un ginocchio normale, una linea retta immaginaria tracciata tra il centro dell’epifisi del femore ed il centro della caviglia, passa attraverso il centro del ginocchio. Questa linea viene chiamata asse meccanico dell’arto e indica dove si concentra sull'articolazione la maggior parte del carico. In un ginocchio varo, questa linea è spostata all’interno, in un ginocchio valgo è spostata verso l’esterno dell’articolazione.

In caso di dubbio sul coinvolgimento delle strutture articolari (menischi, cartilagine, legamenti) può essere effettuata una risonanza magnetica.

Il ginocchio varo-valgo va corretto?

Nel bambino abbiamo visto che il ginocchio varo o valgo tende a correggersi con la crescita e il bambino va solo osservato nel tempo. Se dopo una certa età la correzione non è nemmeno accennata, se il bambino è sintomatico (dolore, fatica nel fare sport) e la deformità è di grado severo (distanza tra le ginocchia >15cm nel varo, distanza tra le caviglie >11cm nel valgo) possono essere indicati interventi che “indirizzano” la crescita del ginocchio del bambino. 

Vanno chiaramente prima escluse altre cause “patologiche” di ginocchio varo o valgo (infezioni, malattia di Blount).

Nell’adulto varismo o valgismo del ginocchio andrebbero trattati solo se associati a sintomi.

6 L’intervento chirurgico

Una piccola incisione viene effettuata nella parte inferiore del ginocchio.  

La tibia è esposta e parzialmente sezionata sotto controllo radiografico. La correzione dell’asse tibiale è effettuata sezionando la tibia alla sua porzione prossimale e modificandone l’asse.
Il grado di correzione è calcolato in base alla deformità iniziale, valutata con una radiografia preoperatoria. Una placca metallica permette poi il mantenimento della correzione ottenuta.

A volte è necessario colmare il difetto che si ottiene con la correzione, per favorire il consolidamento dell’osso.

L’intervento dura circa un'ora e viene eseguito durante un ricovero che dura circa 1-2 giorni.
Prima di eseguire l’osteotomia si eseguirà un artroscopia per valutare eventuali lesione meniscali e controllare lo stato della cartilagine.

Il dolore dopo l’intervento, solitamente lieve-moderato, può essere facilmente controllato con antidolorifici.

Gli interventi associati all’osteotomia correttiva

Durante l’intervento di osteotomia, eventuali lesioni del menisco possono essere suturate (preferibilmente) o vengono regolarizzate se non riparabili.

Inoltre, lesioni della cartilagine possono essere trattate con diverse metodiche, dall’iniezione subcondrale di fattori di crescita alla loro completa riparazione trapianto di cartilagine o sostituti biologici.

Pazienti che hanno anche una lesione del legamento crociato anteriore possono essere sottoposti durante lo stesso intervento a ricostruzione del legamento insieme ad un’osteotomia correttiva.

La riabilitazione e il recupero post-operatorio

Con le placche di ultima generazione disponibili, la deambulazione avviene immediatamente con l’ausilio di due stampelle, e l'appoggio è progressivo. Non serve indossare alcun tutore. In genere, dopo 30-45 giorni il paziente abbandona completamente le stampelle. La fisioterapia sarà poi proseguita in regime ambulatoriale.

La ripresa della guida e del lavoro è possibile dopo 2 mesi, anche secondo il tipo di professione. Il ritorno ad un lavoro “di ufficio” può avvenire prima.
La ripresa di sport “leggeri” come il ciclismo ed il nuoto di solito inizia dopo 2 mesi. Ci possono volere però fino a 6 mesi prima di riprendere le attività sportive più intense e tornare ad un livello competitivo.

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