Osteoporosi: come matenere in salute le ossa
L’osteoporosi è dovuta a uno squilibrio nel ciclo vitale delle ossa che causa fragilità e fratture ricorrenti.
L’osteoporosi è una condizione caratterizzata da una bassa densità della micro-architettura ossea con conseguente indebolimento della loro struttura interna che le rende più leggere e fragili.
La struttura ossea indebolita presenta una minore resistenza agli stress meccanici, di conseguenza, in una osteoporosi avanzata, ogni minimo evento traumatico è in grado di provocare una frattura.
Con l’allungamento della vita media, l’osteoporosi sta diventando un problema sempre più comune ed è importante, quindi, essere a conoscenza del fatto che si può attivare un’efficace prevenzione.
Indice
1 Ci sono delle cause specifiche?
L’osteoporosi è sostanzialmente la conseguenza di uno squilibrio del metabolismo delle ossa: alla fine del periodo dello sviluppo, l’esistenza dell’osso nelle persone adulte è basata su un ciclo continuo di riassorbimento di osso “vecchio” e creazione di osso “nuovo”. Tale ciclo è denominato “rimodellamento” (o “turnover” osseo).
Le ossa si compongono di tre elementi principali:
- la matrice organica
- i sali minerali
- le cellule ossee
L’osso è una sorta di tessuto vivo, e le cellule dell’osso sono principalmente di due tipi: osteoblasti che formano il nuovo materiale osseo e osteoclasti che riassorbono l’osso vecchio a livello locale.
In età avanzata, o durante la menopausa nelle donne, o in presenza di determinate condizioni o patologie (l’ipertiroidismo, l’iperparatiroidismo, le malattie croniche che sono alla base del malassorbimento, l’insufficienza renale cronica o l’utilizzo cronico di corticosteroidi) la creazione di osso non riesce più a mantenere il passo con il riassorbimento.
2 È una malattia inevitabile, soprattutto dopo la menopausa?
Fino a circa quarant’anni fa, l’osteoporosi era considerata come una conseguenza inevitabile dell’invecchiamento, ma oggi, invece, è identificata come una vera e propria patologia. Si è scoperto che è connessa a vari fattori di rischio e che può presentarsi non solo nelle persone anziane ma, in rari casi e condizioni, anche in età più giovane.
3 Come si può prendersi cura delle ossa?
L’attività fisica, a tutte le età, è fondamentale per il rimodellamento osseo e fa in modo che esso avvenga esattamente dove è richiesto per massimizzare la robustezza dell’osso e la sua resistenza al carico.
Per questo motivo, le persone attive fisicamente e con un peso maggiore hanno ossa più robuste di quelle sedentarie o molto magre. L’equilibrio fra il riassorbimento di osso vecchio e la formazione di osso nuovo è la chiave della salute dell’osso.
4 È possibile fare prevenzione?
La miglior prevenzione si fonda su giusti interventi educativi in vari argomenti:
- una corretta alimentazione
- regolare attività fisica
- stile di vita sano
- terapie far-macologiche personalizzate
La prevenzione dell’osteoporosi si fonda su tre azioni chiave: idonea assunzione di calcio, normale metabolismo della vitamina D, regolare attività fisica. Questi tre aspetti costituiscono i capisaldi del trattamento dell’osteopenia o di una osteoporosi di lieve entità.
5 Quali sono i sintomi più evidenti?
Si può dire che l’osteoporosi sia asintomatica, a volte si può avvertire un mal di schiena di varia intensità, localizzato generalmente nella zona lombare, che di solito regredisce con il riposo; si potrebbe correlare tale dolore, oltre all’artrosi delle articolazioni e alla degenerazione dei dischi vertebrali, anche alla presenza di un crollo vertebrale, ossia delle microfratture, troppo piccole per essere evidenziate tramite radiografia.
In altre situazioni, l’osteoporosi può essere totalmente senza sintomi, fino a quando si manifesta d’improvviso con una frattura dovuta anche a un evento traumatico di minima o scarsa entità.
6 Ci sono esami diagnostici specifici per l’osteoporosi?
La diagnosi dell’osteoporosi si fonda sulla misurazione del contenuto minerale osseo (BMC) e della densità minerale ossea (BMD) in specifici siti scheletrici. L’esame è denominato densitometria ossea o mineralometria ossea computerizzata (MOC).
7 Qual è il trattamento?
Il trattamento farmacologico, nei casi più severi, prima di giungere a una frattura, deve mirare a inibire il processo di riassorbimento osseo e riportarlo in equilibrio con la formazione (alendronati, bifosfonati).
Nessun farmaco è capace di risolvere totalmente l’osteoporosi e di riportare un osso osteoporotico alla normalità, essi possono esclusivamente rallentare l’avanzare della malattia oppure favorire recuperi parziali della densità ossea sul lungo periodo in caso di osteoporosi severe o in fratture.
Ci sono degli effetti collaterali nell’uso di questi farmaci?
Purtroppo, l’utilizzo indiscriminato, da parte dei medici di base, della sola vitamina D nella prevenzione e nel trattamento di osteoporosi anche severe, è la causa, in diversi pazienti anziani, di un alto rischio di fratture vertebrali anche spontanee e di fratture d’anca per traumi minimi con conseguenti problemi di ospedalizzazione.
L’utilizzo importante di alendronati e bifosfonati andrebbe seguito con attenzione nel paziente osteoporotico, da parte del medico curante chiarendo i dubbi riguardo eccessive “demonizzazioni” di riassorbimento delle ossa mascellari e di incompatibilità con interventi di ortodonzia.
Ci sono altri tipi di trattamento?
Il trattamento ortopedico di una frattura vertebrale prevede innanzitutto uno studio particolareggiato della vertebra con RX , RM ed eventuale TC e una attenta valutazione neurologica del paziente, nonché la scelta terapeutica che può essere conservativa (riposo, busto specifico, fkt (magnetoterapia), controllo dell’osteoporosi, rivalutazione nel tempo), mini-in- vasiva (vertebroplastica, cifoplastica) o chirurgica (artrodesi strumentata).
Stefano Giacomini
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