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La scoliosi: i nuovi busti ortopedici per la sua correzione

La scoliosi: i nuovi busti ortopedici per la sua correzione

I busti ortopedici diventano dinamici e dotati di sistema di gonfiaggio

Spesso agli adolescenti viene diagnosticata la scoliosi, cioè l’alterazione dell’asse della colonna vertebrale su più piani con formazione progressiva di “curve” patologiche. Scopriamo quali sono le diverse tipologie.
 

Quali sono i tipi di scoliosi esistenti?

Ne esistono di vari tipi, dalle infantili, alle congenite, sino a quelle dell’adulto. La più frequente è quella dell’adolescenza, detta “idiopatica”, con percentuale maggiore nelle femmine rispetto ai maschi (rapporto di circa 3 a 1). Fondamentale per un trattamento efficace è la diagnosi precoce con l’aiuto dei genitori e del pediatra, in particolare nei casi noti di “familiarità”, con eventuale invio allo specialista.
 

Come si può curare?

La corretta informazione è la prima cura, con chiarimento di falsi “miti” o vecchie credenze. Nei casi opportuni il busto ortopedico personalizzato, associato a sana ginnastica, rimane ancora il principale strumento nel trattamento conservativo come “ingombrante” ma efficace alleato nel gestire la scoliosi.
 

In quali casi si interviene chirurgicamente?

Il trattamento chirurgico viene riservato ai casi più gravi, a quelli diagnosticati tardivamente o quando risultano scarsamente responsivi al trattamento ortesico, previa valutazione con protocollo di studio specifico pre-operatorio.

Ci sono delle novità in merito ai busti ortopedici?

Sì, stiamo studiando un loro upgrade con un rivoluzionario sistema “dinamico”, che prevede l’utilizzo di “vescicole” pneumatiche, di varie forme e misure, da interporre tra il paziente e le pelotte in spinta. In questo modo si verrebbe a creare una spinta a pressione su tutta la pelotta uniforme, costante, controllabile e “dinamica”, poiché attiva in ogni singolo movimento del paziente. Il sistema sfrutta il principio, già ampiamente utilizzato con successo per esempio in sistemi contenitivi per caviglia, dove l’aria va a riempire con pressione controllata tutti gli spazi concessigli. 
Il sistema di “gonfiaggio” delle vescicole verrebbe facilmente gestito dal paziente in qualsiasi momento, su indicazione medica, con una micropompa dedicata.

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