Se cadi dagli sci come ti curi?
Tempo di settimane bianche e di divertimento sulle piste. Però attenzione, lo sci porta nel suo DNA una certa quota d’incidenti, più o meno gravi.
Dottor Frangos, perché il ginocchio è l’articolazione più a rischio?
Perché è la parte più esposta a piegamenti e i meccanismi più comuni che portano alla rottura del legamento crociato anteriore (LCA) vanno da una rotazione “innaturale” ad uno sbilanciamento posteriore dopo un salto.
Quando lo sciatore si rompe il LCA cosa avverte?
Avverte un rumore sordo “crack”, un dolore forte con cedimento improvviso del ginocchio ed un gonfiore per la presenza dell’emartro (raccolta di sangue). Ovviamente deve finire subito di sciare, mettere della neve sul ginocchio ed andare al Pronto Soccorso più vicino per le prime prestazioni sanitarie. Al ritorno nella propria residenza è bene comunque farsi visitare dallo specialista ortopedico del ginocchio, che, con le manovre semeiologiche mirate, formula la diagnosi e consiglia la terapia.
Bisogna operare sempre il legamento crociato?
A mio avviso la lesione del LCA necessita quasi sempre di una ricostruzione poichè una volta lesionato, non si rigenera anzi, al contrario, degenera. E questo comporta il rischio di ulteriori traumi recidivanti, la impossibilità di tornare all’attività sportiva e soprattutto la possibilità elevata di una precoce artrosi.
Attualmente i trapianti più utilizzati sono il semitendinoso e gracile duplicati, il 3° medio del tendine rotuleo, i tendini della banca
dei tessuti (allograft), il sintetico biologico. Bisogna valutare caso per caso il tipo di tendine più idoneo alle caratteristiche fisiche ed anagrafica che del paziente e soprattutto alle sue aspettative di vita sportiva.
Con la sua esperienza di oltre 1500 interventi di ricostruzione cosa propone?
Personalmente propongo l’allograft o il sintetico ad un paziente:
• Sportivo ad alti livelli che desidera rientrare presto (4° mese) all’attività sportiva;
• Sportivo dai 40 anni in su perché non devo indebolire la sua articolazione un po’ artrosica;
• Con una rirottura del neolegamento pro-lca.
Agli adolescenti e ai giovani propongo i tendini autologhi: o TR o ST/G in funzione della struttura loro sica.
Ai pazienti dai 50 anni in su, sedentari e che fanno una vita quotidiana tranquilla non propongo il trapianto: possono convivere con la loro patologia tranquillamente.
Quali sono i vantaggi di ricostruzione in artroscopia?
È una tecnica mini-invasiva, si esegue in anestesia spinale o generale, in regime di Day-Surgery e dura circa 30-40 minuti.
Il paziente carica subito ed esegue per il primo mese dei cicli di riabilitazione. I mesi successivi sono dedicati al tono muscolare perduto per portarlo ai livelli pre-trauma (palestra, piscina, bicicletta).
E quando torna a sciare ed alla attività professionale?
Mediamente al 6° mese (con il sintetico anche al 4° mese) e nell’attività professionale se si tratta di un lavoro d’ufficio può riprendere anche la settimana dopo l’intervento ma se si tratta di un lavoro pesante riprende dopo 2 mesi circa.
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