Danni Ossei alla Spalla, stato dell'arte
Sul Lago di Garda, la prima Italian Consensus Conference affronta il tema del trattamento del deficit osseo nell’instabilità di spalla.
Il nuovo approccio per il trattamento del danno articolare alla spalla è l’argomento principe al congresso organizzato dal Dottor Vinanti che si tiene oggi 10 giugno 2016 sul lago di Garda. Un appuntamento che vede la partecipazione dei chirurghi ortopedici italiani con maggior esperienza nelle patologie della spalla.
Dottor Vinanti, quali argomenti vengono trattati durante il congresso?
Parliamo dei deficit ossei conseguenti ad una instabilità di spalla. Cerco di spiegarmi meglio, soprattutto per “i non addetti ai lavori”: la spalla è un’articolazione meravigliosa, che nel nostro corpo ci permette il maggior arco di movimento su tutti i piani dello spazio, e per questo ha intrinsecamente il rischio di diventare instabile.
Una spalla instabile è quella che tende a lussarsi, ovvero ad uscire dalla propria sede, con i due capi ossei che compongono l’articolazione, ovvero testa omerale e glena scapolare, che perdono il proprio rapporto. Quando ciò avviene, all’interno dell’articolazione si crea un danno che coinvolge i tessuti molli come i legamenti e talvolta anche le ossa come appunto la testa omerale e la glena scapolare.
Perché organizzare un congresso dove si parlerà solo dei danni ossei della spalla instabile?
L’esperienza ci ha insegnato che trattare chirurgicamente solo i danni legamentosi senza considerare il danno osseo può portare la spalla a rimanere instabile e quindi prima o poi questa torna a lussarsi. Di conseguenza, negli ultimi anni il mondo scientifico ortopedico internazionale ha portato il proprio interesse su questo argomento ed ha cercato di capire come facilitare la diagnosi del danno osseo, la sua quantificazione e quindi come e quando trattarlo.
Questo sforzo ha permesso di far luce su alcuni aspetti di questa patologia che fino a poco tempo fa rimanevano ancora oscuri. Ma al tempo stesso, ci sono ancora dei dubbi che mi auspico la scienza riesca nei prossimi anni a chiarire. Di conseguenza, l’attualità e l’interesse di questo argomento mi hanno spinto ad organizzare un evento nel quale ho voluto riunire tutti gli amici ortopedici che in Italia si occupano di questa materia e quindi discutere assieme a loro cercando, se possibile, un percorso diagnostico terapeutico condiviso.
Tengo a sottolineare che ho fermamente voluto riunire solo chirurghi italiani, dato che son convinto che questo nutrito gruppo di colleghi non ha nulla da invidiare agli ortopedici stranieri. Nel nostro territorio nazionale possiamo annoverare numerose eccellenze, chirurghi esperti di grande cultura ed elevato tasso tecnico. Ecco quindi il primo “ITALIAN CONSENSUS CONFERENCE: il trattamento del deficit osseo nell’instabilità di spalla”.
Può lasciarci un consiglio per i lettori di Medicina Moderna?
Certo. Permettetemi il gioco di parole…non bisogna mai prender sotto gamba una lussazione di spalla. Una volta che si riduce la lussazione, il paziente torna in breve tempo a star bene ma ha un rischio elevato di andare incontro ad un’ulteriore lussazione che potrebbe aggravare ulteriormente il danno e complicarne il trattamento. Quindi, anche se il paziente dopo qualche settimana torna a muovere bene la spalla e a non aver dolore, suggerirei comunque di sottoporsi ad una visita con un ortopedico specialista in materia.
Giovanni Battista Vinanti
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