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La dieta antinfiammatoria: strumento di prevenzione e cura

La dieta antinfiammatoria: strumento di prevenzione e cura

Combattere l'infiammazione cronica attraverso un regime alimentare sano è possibile

Dott.ssa Sara Ugolini

L'infiammazione è una risposta protettiva del nostro corpo ad agenti esterni che potrebbero causare un'azione dannosa, siano essi agenti fisici, chimici o biologici. Questo meccanismo di difesa si attiva automaticamente, e non rappresenta di per sé una condizione negativa; lo è, invece, se l'infiammazione diventa cronica.

Qual è il ruolo dell'alimentazione?

Nel corso degli anni la scienza è stata in grado di renderci più longevi, ma che valore ha la longevità se non consideriamo la qualità della vita? Mai come ora, ci sembrano vere le parole di Ippocrate, sebbene risalgano a 2500 anni fa: “Che il cibo sia la tua medicina”. Oggi sappiamo che l'alimentazione è un importante, se non fondamentale, presidio terapeutico: il cibo, se ben calibrato alle esigenze della persona, riesce a modulare i principi di autoregolazione funzionale dell'organismo. Un regime alimentare sano influisce sulla riduzione del rischio cardiovascolare, di tumori, diabete e altre patologie degenerative. Per questo, prima di ricorrere ai farmaci sarebbe opportuno cambiare modo di mangiare, soprattutto considerando che la maggior parte delle malattie cronico-degenerative è oggi causata da un'alimentazione errata.

Che benefici può assicurare una dieta antinfiammatoria, e a chi è indicata?

È indicata per tutti. È fondamentale acquisire una chiave di lettura nuova rispetto al cibo che ogni giorno assumiamo. Il cibo non apporta solo calorie, carboidrati, proteine, grassi e altro... ma anche segnali. Gli ormoni liberati in seguito al cibo assunto sono gli artefici di quello che poi si osserva nell’organismo, tra cui le patologie (malattie cardiovascolari, diabete, tumori, ecc.). Gli zuccheri, le farine raffinate ed un eccessivo introito calorico, ad esempio, inducendo un rapido aumento della glicemia, aumentano lo stress ossidativo e l’infiammazione. Il picco di glicemia inoltre induce un’ipoglicemia reattiva da sovra-produzione di insulina, percepita dall’individuo come fame con conseguente impulso a mangiare.

Esistono particolari tipologie di dieta antinfiammatoria per specifiche patologie o disturbi?

Negli ultimi anni si è affermato il concetto di dieta anti-infiammatoria quale regime alimentare in grado di contrastare i processi infiammatori e lo stress ossidativo che caratterizzano molte patologie cronico-degenerative come il diabete, l’obesità, le malattie cardiovascolari e quelle neuro-degenerative come l’Alzheimer. Il consumo quotidiano di abbondanti dosi di fibra contenuta in verdura e frutta è stato messo in relazione con la riduzione della mortalità e delle morbilità associate alle malattie cronico-degenerative. Anche gli antiossidanti, in particolare i polifenoli e gli acidi grassi polinsaturi omega 3 sembrano poter offrire protezione non solo a chi è affetto da infiammazione cronica, come chi soffre di artrite, colite e altre patologie infiammatorie, ma anche agli individui più vulnerabili alle malattie neurodegenerative. È indubbio che l’adesione ad una dieta anti-infiammatoria sia essenziale per il nostro benessere e il punto di partenza per ottimizzare ciascun percorso di cura specifico per le diverse patologie.


 

 

 

 

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